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Oggi vi presentiamo tre inediti della poetessa livornese Matilde Vittoria Laricchia. Buona lettura!
Poesie inedite
di Matilde Vittoria Laricchia
Sappi che tutto quel che dico è falso
e muore appena vede l’aria
Cammino sulla tua pelle e affondo la spada
ma non ho gambe
e la mia lama è spuntata
Ho sassi nelle tasche
sono infedele e ladra
Scostati dai miei mulini ad acqua
perché a valle si fa rossa
Non bere non sentire
Ridi di me
ti prego: non esisto.
Sono d’agosto il baleno sull’asfalto rovente.
Capelli lunghi
Torbida t’inghiotte
lampi di pelle e rame
Da lontano è lastra
senza soluzione – solida
In un attimo
ti assimila e stira la piega
come nulla
– Il sangue ha paura prima di me –
L’acqua.
si esibisce
ma graziaddio rende la preda:
I tuoi capelli lunghi
fatti vita scura,
quasi coda e ventre.
Torni a respirare
piccole gale ti seguono la forma
E sorrido anch’io – per il gorgo, l’afa, l’attesa
Perché coi capelli lunghi
uscire dall’acqua
è un’altra cosa.
Quanto è profonda la terra
[…]
‘This is the turnip-cycle,’
as it dropped its raw sliced mess,
bucketful by glistering bucketful.
(Seamus Heaney)
Escludo che si debba conoscere il vuoto
per amare e riempire.
C’è chi sa riempire anche con gli ontani
e il crespo della torba, perché nella sua casa
ormai è sicuro.
Ma io non conosco la natura
né i nomi degli uccelli e gli attrezzi
per la terra rorida
Cammino sul cemento, il mare lo respiro
L’asfalto frigge di lavori in corso
puzza d’umido, urla pneumatico
Basta ignorare i caschi gialli e le tute luride
E’ un passo.
Avvolge buio verticale
come risonanza magnetica,
dà il tempo di pentirsi e grattare le unghie
sulla terra – il Vuoto
è pieno d’aria
Aria che sveglia l’incubo e placa il battito.
Per me, non escludo di saper ricreare solo dopo
aver conosciuto quanto è profonda
la terra.
[…] “Questo è il ciclo della rapa”, | e giù la cruda farragine affettata | secchiata dopo scintillante secchiata.