Uni Info News ha il piacere di intervistare una band dalle enormi potenzialità, che sta facendo parlare di sé: i Foyerback! La band composta da Guido De Ambrosis,(voce), Francesco Pagnanelli (chitarra elettrica), Stefano Luisi (batteria e percussioni) ,Federico Lombardi (basso), Samuele Salerno (tastiere), si presteranno a rispondere alle nostre crudeli domande sulla loro band e sul mondo della musica.
Come è nato questo progetto?
I Foyerback nascono nell’ormai lontano 2008, come un gruppo di amici che si ritrovavano in sala prove per scrivere canzoni pop. Negli anni la band, che può definirsi pop-rock, ha modificato la prospettiva di fare musica, pur cercando di mantenere quella freschezza e originalità nei brani proposti. Oggi, infatti, i Foyerback, rappresentano un progetto ambizioso che vuole imporsi nel difficile mondo della musica italiana.
Da cosa deriva e come è nata l’idea di questo nome?
Il nome deriva dalla storpiatura di quello del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. L’idea è venuta in mente al al cantante, Guido, al tempo del liceo dopo che lo stesso era stato colto impreparato dal professore di filosofia.
La giornata tipo dei Foyerback?
Più che giornate tipo…potremmo parlare di “nottate tipo”. In effetti gran parte del lavoro del gruppo si concentra nelle ore notturne, anche per gli impegni lavorativi dei componenti. Ci chiudiamo in sala prove e ci dedichiamo soprattutto all’aspetto artistico – musicale del progetto. Durante i nostri incontri, comunque, affrontiamo anche tutti gli altri aspetti che un progetto come questo prevede. Dobbiamo ringraziare le persone che ci stanno accanto e che ci aiutano a gestire la band a 360°. Ad esempio per quanto riguarda internet, (Youtube, Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram e sito), siamo aiutati da una mano esperta, il nostro Web Manager Alessandro Fiorenza, un amico che dedica gran parte del suo tempo ad aiutarci in questa impresa… tanto da parlare di un “sesto Foyerback”…
Quando dovete mettervi d’accordo per comporre un pezzo cercate il compromesso? E’ un lavoro corale o comunque è il singolo che porta avanti il suo disegno interiore?
Fino ad ora si è sempre occupato Guido, il cantante, della composizione della musica e dei testi . Nel momento in cui il pezzo viene proposto in sala prove, la band, dopo aver valutato la composizione, si dedica alla fase di arrangiamento e di produzione. In questo il nostro chitarrista Francesco ha assunto un ruolo che può essere paragonato a quello di un direttore artistico.
Quale genere di musica suonate? C’è stata un cambiamento dalla vostra nascita ad oggi? O cercate di conservare quello spirito originario?
Come detto, i cambiamenti sono stati tantissimi in 6 anni. I nuovi componenti hanno permesso, soprattutto da un punto di vista tecnico e di esperienza, di effettuare un sensibile passo avanti e di raggiungere una maturità anche da un punto di vista degli arrangiamenti. Certo, come si sa, la cosa più difficile da trovare è l’armonia tra i musicisti all’interno del gruppo, deve crearsi un equilibrio, difficile da realizzare, ed ancor più difficile da mantenere. Soprattutto perché ogni elemento porta con se un proprio stile che deve fondersi con quello degli altri componenti in una sorta di alchimia musicale.
E’ stata dura muovere i primi passi nell’ambiente della musica?
Non è stato facile muovere i primi passi e tanto meno quelli successivi. Le difficoltà che s’incontrano sono molteplici, non basterebbero 100 interviste per parlarne. Siamo un gruppo, e la nostra forza è proprio quella, tanti i problemi, ma tante le persone su cui possiamo fare affidamento per risolverli.
Qual è il primo brano che i Foyerback hanno suonato per il pubblico?
Il primo brano si intitola “Sputare via”, è la settima traccia del nostro ultimo album, nonostante sia uno dei brani più vecchi che abbiamo in repertorio, lo sentiamo sempre molto rappresentativo per noi. Ne approfittiamo per invitare i lettori a vederne il videoclip su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=qhfYHxbZDzI)
Quanto è stato difficile comporre il vostro primo EP, 54100? Quali sono le idee e i sentimenti che lo muovono? C’è un filo conduttore?
L’EP “54100” è stato una sorta di esperimento che ci ha permesso di capire quale rotta seguire nel periodo successivo. Alcune canzoni presenti nell’EP sono state inserite anche nel nostro album “Foyerback” perchè riteniamo che abbiano delle ottime potenzialità. Naturalmente i nuovi arrangiamenti ed i nuovi musicisti che compongono la banda hanno dato il via ad un processo evolutivo.
Il 1ºMarzo di quest’anno è uscito l’album Foyerback. Qual è l’anima di questo nuovo progetto? Differenze con il vostro EP?
“Foyerback” è il nostro primo album, le canzoni che lo compongono possono essere definite pop ma con forti influenze rock. Siamo molto orgogliosi del nostro lavoro, soprattutto perché rispecchia totalmente la filosofia dei Foyerback: quella di fare musica per molti, ma con un accurata ricerca di stile e di suoni. Non a caso abbiamo scelto come titolo dell’album il nostro nome, proprio perché riteniamo che ci rappresenti appieno. Il lavoro ci ha impegnati molto in fase di arrangiamento e di registrazione, ma è stata tanta la voglia di far nascere questo prodotto che le giornate sono volate!!! Rispetto al lavoro precedente è stato apportato un notevole cambiamento su tutti i fronti. Tutto è stato curato meticolosamente in ogni aspetto, partendo dalle canzoni fino alla copertina, e abbiamo cercato di non lasciare nulla al caso. Le registrazioni sono iniziate a fine agosto 2013 presso lo studio d’incisione “Tower Rock”, a Torre del Lago Puccini, e sono terminate a fine dicembre dello stesso anno. I brani che lo compongono sono 8, di diversa intensità. Si passa da brani vivaci a brani più impegnati, da brani più soft a brani con sonorità più rock
A breve uscirà un vostro videoclip? Cosa si devono aspettare i vostri fans?
Si esatto! Lo diciamo solo per voi in esclusiva! Ancora non abbiamo pubblicato nulla nemmeno sul nostro sito! Si tratta della traccia n°5 del nostro album “L’essenza più profonda di te”. Il brano parla di una storia d’amore, ma non nella sua interezza o complessità…ma di quei momenti iniziali, fatti di piccoli sguardi, di innocue paure ed attimi di dolce imbarazzo. Un ringraziamento va agli attori Cecilia Casini e Guglielmo Bionda per la loro professionalità, come anche a Marco Petrucci ed a Luca Ferrari della Waterstreet per le riprese ed il montaggio, oltre che alle numerose comparse. Non vogliamo svelare troppo ma vi promettiamo che sarà un video musicale mozzafiato!!
Quali sono i vostri prossimi concerti? E soprattutto il prossimo album?
Abbiamo delle serate dal vivo quest’estate in importanti manifestazioni. Saremo ospiti ad un paio di tappe del cantagiro 2014 tra cui probabilmente la finale regionale a Firenze. Ad ogni modo a breve sarà possibile vedere un calendario dettagliato sul nostro sito internet www.foyerback.it. Il secondo album? Già in cantiere! Anche se, vista la recente uscita dell’ultimo, intendiamo concentrare i nostri show sugli otto brani che lo compongono, suonandolo per la sua interezza…
Qual è l’evento musicale, a cui avete partecipato, che vi ha lasciato un segno profondo?
Di soddisfazioni ce ne sono state tante, una delle più recenti è stata quella di vincere alla finale regionale Toscana del “Cantagiro”…ma forse quella che più di tutte ci ha lasciato un segno è stata proprio la prima uscita fatta con la formazione attuale. Si trattava di un audizione, avevamo lavorato sodo sui nuovi brani in vista della registrazione dell’album”Foyerback”. Dopo l’esibizione il pubblico ci ha applaudito calorosamente invitandoci a suonare altri brani, ma il Produttore, nonché organizzatore dell’audizione, non pareva pensarla alla stessa maniera. Inaspettatamente fu proprio il pubblico a prendere le nostre difese con un forte disappunto nei confronti del Produttore che rimase un po’ spiazzato…ti lasciamo immaginare la soddisfazione. Li abbiamo capito 2 cose, 1) che avevamo preso la strada giusta e fatto centro su chi ascoltava i nostri pezzi. 2) Che nella musica non esistono “grandi esperti”, la musica ti piace, o non piace.
In due righe spiegate a chi non vi conosce perché dovrebbe ascoltarvi!
L’unica cosa che possiamo dire è che amiamo quello che facciamo e se riusciamo a trasmettere anche solo una piccolissima parte di quello che proviamo, possiamo ritenerci soddisfatti. Il fatto di non avere produttori artistici o major che ci impongono di fare quello che ritengono giusto per il mercato, troviamo sia un gran vantaggio per la genuinità del nostro lavoro e siamo sicuri che la gente lo percepisca. Da un punto di vista musicale, proprio per l’eterogeneità di gusti e di stili dei componenti della band, riteniamo che ogni ascoltatore possa trovare nell’album “Foyerback” qualcosa che gli “appartiene”, cosi da rendere l’album anche un po’ “suo”. Un saluto a tutti i Foyer fan.
Seguiteli sui vari social e per rimanere aggiornati visitate il loro sito: http://www.foyerback.com/
Matteo Taccola
matteo.taccola@uninfonews.it
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