La teoria del complotto è affascinante, giustifica l’impotenza della politica nazionale di poter decidere sulle questioni che più ci toccano (vedi gestione del debito pubblico, politica fiscale, monetaria, immigrazione…), giustifica anche la pigrizia nell’informarsi, dato che “è tutto un complotto, non sapremo mai la verità”.
In un periodo storico contrassegnato da un sentimento di totale sfiducia verso la classe politica, l’idea che quegli stessi politici che ingrassano incassando tangenti, possano anche speculare sulla nostra salute, è legittima.
Detto questo, però, guardiamo alla realtà: se vogliamo informarci sui vaccini, non basta ascoltare il video del primo “dottore” che cerca visibilità, facendo affermazioni inconsistenti e basate su supposizioni.
Il fatto che ci siano cittadini che non si fidano incondizionatamente del main stream è giusto ed apprezzabile, anzi, è il compito principale del buon cittadino, non bisogna fare però l’errore opposto di andare a fidarsi del primo che passa, soltanto perché conferma quel desiderio di complotto che alberga dentro i nostri pregiudizi.
E poi non si può prescindere dalla logica, se un evento A accade dopo un evento B, questo non implica che l’evento B sia in relazione con l’evento A: la relazione va dimostrata, ed è compito quindi della comunità scientifica confutarla o accoglierla.
Il giornalista non è in grado di giudicare nello specifico se un certo studio medico ha basi scientifiche o è un completo bluff, diffidate di chi lo fa, un giornalista può solo constatare se su un certo argomento c’è un dibattito nel mondo della medicina oppure no: ebbene, il 99% della comunità scientifica sostiene che le uniche controindicazioni dei vaccini possano essere dolore topico nel luogo della puntura e, in qualche caso su un milione, shock anafilattico, per questo viene chiesto dai dottori di stare una mezz’ora in sala d’attesa dopo il vaccino.
Tutto qui.
Poi c’è qualcuno che sostiene che i vaccini possano portare danni celebrali, un indebolimento delle difese immunitarie, o addirittura rendere autistici i bambini. Proprio quest’ultima correlazione, fatta per la prima volta dal dott. Andrew Wakefield, è emblematica: è stato dimostrato che la ricerca fu completamente falsificata, con dolo, che il “dottore” aveva ricevuto circa 500mila sterline per costruire uno studio che dimostrasse la correlazione fra il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e l’insorgenza di autismo e malattie intestinali. Perciò fu radiato dall’ordine dei medici inglese.
Come detto, però, ad ognuno il suo mestiere, per questo l’intervista ad uno dei più conosciuti medici di famiglia livornesi, Silvio Pieri, aiuterà più convincentemente a farsi un’idea:
Dottore quali sono i rischi della vaccinazione?
Niente di che, al massimo un po’ di dolore sul punto in cui è stata applicata l’iniezione.
E lo shock anafilattico?
Non mi è mai capitato in 35 anni di lavoro che qualcuno abbia avuto uno shock anafilattico a seguito di un vaccino, comunque è un’eventualità prevista, spesso le case farmaceutiche includono effetti collaterali più per difendersi legalmente che per altro…
Le è capitato di riscontrare inefficacia di alcuni vaccini ?
Il vaccino non protegge al 100% dall’eventualità di ammalarsi, a volte succede che qualcuno si prenda l’influenza nonostante sia stato vaccinato, di certo però la probabilità è molto minore.
Qualcuno accusa i dottori di non segnalare l’insorgenza di disturbi pochi giorni dopo l’applicazione del vaccino, che ne pensa?
Io l’ho fatto e lo faccio sempre, d’altronde è obbligatorio, inoltre non mi risulta ci sia questa pratica fra i miei colleghi.
Per quanto riguarda la zona di Livorno ha notizia di un incremento di bambini non vaccinati, o di un aumento dei casi di malattie normalmente coperte da vaccino?
Fortunatamente mi risulta che i pediatri livornesi consiglino tutti di vaccinare i bambini, di conseguenza i piccoli non vaccinati sono pochi. Non ho esperienza di un aumento dei casi di malattie coperte dalla vaccinazione obbligatoria, mentre per quanto riguarda le facoltative si, proprio qualche giorno fa mi è capitata una paziente di 22 anni che aveva contratto il morbillo, prima era una cosa rara.
Che ne pensa di chi è critico verso i vaccini?
Come uomo di medicina sono aperto a qualsiasi possibilità, chiaramente però, come ci insegna Popper, le teorie posso essere falsificate, non affermate in maniera assoluta: ci portino degli studi validi, con dati, da verificare, solo allora potremo parlare di una “questione vaccini”.
Non crede che la “questione vaccini” ormai sia stata sollevata e che quindi sia il caso di fare comunque studi approfonditi, quantomeno per tranquillizzare le persone?
Teoricamente il discorso fila, ci sono però vari problemi pratici: i fondi scarseggiano e forse non è il caso di buttarli per seguire un’onda mediatica; non ci scordiamo il caso “Di Bella”, si sprecarono molti soldi e si illusero molte persone, poi la cura “Di Bella” per il cancro si dimostrò una bufala. Inoltre, per fare uno studio comparato che dia risultati, bisognerebbe prendere, che so, 10mila bambini non vaccinati, confrontarli con altrettanti regolarmente vaccinati e vedere che succede: intanto quei 10mila sono scoperti e soggetti a rischio per loro e per che gli sta intorno.
Ringraziando il dottore per la disponibilità, è doveroso però ricordare come la scelta di vaccinare o meno i propri figli non possa essere una scelta individuale, per questo esiste l’obbligatorietà del vaccino contro quattro malattie gravi: difterite, tetano, poliomelite ed epatite B. Per queste quattro malattie i genitori non hanno il diritto di mettere a rischio la salute del proprio bambino, e di quelli che gli stanno intorno: l’uomo ha lottato e lotta da millenni contro virus e batteri, da che parte vogliamo stare?
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