In vista delle elezioni che si terranno i primi di Maggio presso l’Università di Pisa, Uni Info News vuole far conoscere gli attori che si sono messi in gioco per conquistare la fiducia dei giovani elettori.
Quali obiettivi si pone di raggiungere questa neonata lista all’interno del dipartimento di giurisprudenza?
La lista, se pur nuova, vanta una presenza in tutti i dipartimenti dell ‘ ateneo pisano in cui siamo candidati,non limitandosi ad una mera presenza nel dipartimento di giurisprudenza,essa e’ presente a ingegneria,economia,agraria….
Questa presenza nei più’ e diversi dipartimenti nasce dalla spinta proprio di universalità’ e risponde alla sua domanda,in quanto crediamo che la vera bellezza di poter fare “politica”, nel senso più alto e genuino della parola, sia quella di unire esperienze,caratteri e idee diverse valorizzandole in un momento di confronto,senza fermarsi solo sul dato statico della diversità ideologica.
L’università’ è sia un momento di crescita scientifica e di conoscenza,ma e’ anche un incontro umano, dove studenti e giovani di ogni parte d’ italia ed europa si incontrano mettendo al centro la propria identità e le proprie idee.
ci piacerebbe quindi poter creare un università’ più aperta,un luogo dove il confronto e il rispetto della persona siano alla base.
Vi dichiarate una lista apartitica, perché avete scelto questa strada?
La lista nasce da un gruppo di studenti con ideologie politiche diverse le une dalle altre ma che hanno un’apertura mentale tale da poter capire che gli interessi degli studenti e il bene degli studenti vanno oltre l’ideologia politica. quindi crediamo che l’interesse nella riduzione delle tasse universitarie, nella garanzia di prove intermedie, nella garanzia delle lezioni o del ricevimento studentesco, siano cose nell’interesse di tutti a prescindere dall’idea politica che si ha che può essere di destra di sinistra o di centro.
Volevamo creare un movimento studentesco che fosse un punto di riferimento per la “pluralità” degli studenti,che non si fermasse al solito concetto bipartito di destra e sinistra ma avesse un punto di vista “tridimensionale”.
Crediamo che ciò che rende bello un gruppo di persone sia la “ricchezza”che ognuno porta e i suoi talenti che mette al centro a vantaggio di un’unica causa,nel modo più “libero” possibile senza condizionamenti di parte.
La natura della lista, così variegata e slegata da interessi esterni al mondo universitario, non può essa stessa creare dei problemi all’interno di un’azione che potrebbe divenire frammentaria?
La ringraziamo della domanda perché quando 2 mesi fa e cioè’ a Febbraio in un pomeriggio ci siamo trovati per riflettere e maturare questa idea di cambiamento,il primo interrogativo e la prima critica che pensavamo ci avrebbero mosso sarebbe proprio stata la nostra eterogeneità’ che apparentemente poteva essere fonte di caos e disordine,senza causa o meta.
In realtà’ per risolvere questo dubbio apparente abbiamo guardato la società e l’ immagine universitas cioè’ universale ci e’ sembrata carica di risposte e soluzioni a ciò.
Ci siamo chiesti quale fosse l’ idea originale di democrazia che si sviluppava nella piazza (in greco ‘ agorà’) luogo di dibattito e di confronto, e da li abbiamo preso spunto considerando l’università’ come luogo del confronto dove tutte le sensibilità e le diverse idee culturali potessero rapportarsi.
Lo studente e’ libero al di fuori dell università di seguire le proprie idee politiche,di militare in partiti/movimenti,noi di universitas abbiamo solo a cuore il bene dello studente comune.
Non avete paura che all’interno della lista possano crearsi delle frange e vanificare il duro lavoro di insieme?
questo no,poiché chiaramente in un gruppo ognuno ha la sua idea e riflessione sui diversi concetti della vita,ma diventa rilevante il fatto che la lista nasce da un rapporto di amicizia fatto di relazioni umane e non da un “unione di correnti”.
Votare universitas o semplicemente seguire le nostre attività e’ una rivoluzione di pensiero,significa rinunciare alla vecchia logica della lista-partito e mettersi in gioco in prima persona non semplicemente sbandierando un logo ma entrando a far parte di un gruppo di amici.
E come diceva David Trueba
“l’amicizia è una presenza che non ti evita di sentirti solo, ma rende il viaggio più leggero”.
Quali sono le attività culturali, ricreative e assistenziali rivolte agli studenti dell’università di pisa?
Partendo dalle attività culturali l’anno accademico inizia con “l’orientamento in entrata” che consiste nella accogliere le matricole nei diversi dipartimenti per fornire loro informazioni nel loro ultimo anno di scuola media superiore in vista della scelta universitaria.
Uno step in avanti e’ la redazione della guida per le matricole, essa contiene non solo consigli su come superare il primo anno,esami,consigli sulle propedeutica’ ma anche indicazioni pratiche come quelle che darebbe un fratello maggiore,dato che per noi gli studenti dei primi anni sono come fratelli più piccoli.
Oltre la guida realizzeremo un servizio di tutorato/banchetto informativo nel corso dell anno dove gli studenti possono sollevare dubbi e quesiti sulla preparazione degli esami,in modo da poter dare indicazione più mirate al problema di ciascuno,dato comunque il carattere “generale “ della guida.
Oltre a ciò organizziamo seminari ad oggetto materie di interesse di studenti che comunque nascono dal desiderio di approfondire aspetti che molto spesso a lezione per la grande mole di studio non vengono sempre toccati,abbiamo fatto anche diversi cicli di cineforum con temi come quello da ultimo svolto presso il dipartimento di giurisprudenza sui sistemi giuridici comparati-uno studio a confronto dei diversi modelli giuridici del mondo.
Sul versante un po’ più ludico/ricreativo ma non per questo meno importante abbiamo realizzato diverse feste sia all’interno delle diverse strutture messe a disposizione dall’ateneo pisano(ad esempio:polo Carmignani..), ma anche eventi presso locali e wine bar .
Lo scopo di queste feste e quello di socializzare e creare degli eventi di massa dato che molto spesso l’università con le sua scansione di orari e lezioni non sempre e’ il posto più’ adatto per il dialogo e l’incontro con gli altri.
per noi di universitas “socializzare” e un punto fondamentale dato che sosteniamo che l’altro sia per ognuno di noi una fonte di arricchimento e di apertura.
Ritenute opportuno, vista la vostra apartiticità, che ci sia all’interno dei dipartimenti un’incessante attività da parte di particolari partiti politici nel fare proselitismo? Non dovrebbe l’università essere un luogo di conoscenza e sapere fuori dalle ideologie della politica?
Purtroppo nonostante abbiamo tentato di invertire la spirale delle liste candidate a pisa,esistono molte liste che retaggio storico sono connesse a interessi partitici e di parte,noi di universitas chiaramente ci schieriamo apertamente contro questa visione di relatività’ degli interessi e abbiamo più volte tentato momenti di confronto e incontro con le liste vecchio stampo senza risposte di apertura.
Chiaramente crediamo che debba esserci la più ampia possibilità di rappresentare gli interessi più diversi ma questo non dovrebbe andare a danno o a pregiudizio di quella compagine di studenti che non vogliono e non possono schierarsi a tutti i costi.
E’ stato lamentato dai più studenti di giurisprudenza che le nozioni teoriche sono eccessive in confronto a una carenza profonda della pratica. ritenete che gli studenti abbiano ragione? Cosa avete intenzione di fare al riguardo?
Per quanto riguarda il dipartimento di giurisprudenza raccogliamo dagli studenti delle richieste di percorsi formativi più idonei all’esercizio delle pratiche forensi con più spiccati momenti di pratica.
Per questa ragione crediamo che il percorso inizi con le matricole a cui dedichiamo molte delle nostre energie e attività’, e termina con dei futuri professionisti nel campo giuridico.
Agli studenti dell ultimo anno dedichiamo invece un progetto di “orientamento in uscita” con cui forniamo agli studenti una serie di contatti con persone che operano nell’ambito specifico-lavorativo di interesse in modo da rendere la fine dei propri studi non un evento traumatico ma un nuovo punto di partenza.
L’offerta formativa del dipartimento di giurisprudenza sembra essere impostato su basi antiquate che male si rapportano con la realtà lavorativa futura. per rendere l’insegnamento più competitivo, e quindi lo stesso studente, per il mercato del lavoro quali sono le vostre mosse?
La critica più diffusa nel tempo che stiamo vivendo è quella che l’ azienda universitaria non sempre aderisce e risponde al mercato del lavoro.
Per molti l’università diventa un tempio si della sapienza ma di nozioni avulse e quanto meno prive di praticità,il che rende piu complesso anche la preparazione dei ben noti esami nozionistici.
Partendo da questo limite del “ sistema universitario italiano” universitas propone di accompagnare alle consuete lezioni impartite presso il dipartimento,piccoli stage e esperienze presso uffici,tribunali tali da rendere più visibili i molti e tortuosi ingranaggi del diritto a partire dalla quotidianità’ che e’ densa di controversie irrisolte.
Per quanto riguarda l’erasmus, a vostro avviso, deve essere uno strumento potenziato? Ha un efficacia concreta nella vita dello studente e nella sua formazione? deve essere messo al centro o credete che l’importanza che sta assumendo sia un errore?
L’erasmus è forse il simbolo più alto di università, perché rompe le barriere sociali e geografiche e permette di avere un università’ aperta e interconnessa col mondo.
Noi di un universitas crediamo che in qualunque campo del sapere oggetto di insegnamento a pisa lo studente debba viaggiare per incontrare altri luoghi e progredire non solo a livello culturale ma anche umano.
Per questa ragione nei prossimi anni intendiamo cercare di mettere ancor più al centro questo progetto dato anche l’ impatto mediatico e sociale che ha avuto e che sta avendo.
Il corso Dilpa sembra essere bistrattato dal dipartimento. Ritenete giusto che sia doveroso un approfondimento degli insegnamenti che in questo corso di laurea vengono effettuati? come vi spiegate, e cosa ne pensate, delle propedeuticità ancora vigenti in questo corso?
Per personale esperienza crediamo che il corso triennale del Dilpa (diritto dell’ impresa,del lavoro e pubbliche amministrazioni )presso il dipartimento di giurisprudenza abbia tanti aspetti positivi non solo nel percorso da studenti, ma soprattutto per i sui risvolti pratici nel mondo del lavoro.
E’ una triennale e nasce per formare personalità’ diverse dal classico avvocato,notaio in risposta a un bisogno sociale di figure quali il consulente del lavoro,operatore giudiziario,giurista di impresa,figure sociali in rapida trasformazione.
Molto si farà’ nei prossimi anni per rafforzare e migliorare quello e che fino a pochi anni fa era solo un progetto possibile.
In merito alle propedeuticità per sostenere determinati esami lo scorso anno ce’ stata una revisione di alcune di queste,anche il corso triennale Dilpa ne ha beneficiato di questa opera di semplificazione e modernizzazione che ha operato dei tagli restando ancorata alla tradizione per quegli esami per cui si richiede una minima conoscenza di base presupponendo che si sia sostenuto l esame e il conseguimento delle nozioni basilari.
Lo scorso anno il nostro candidato giovanni campani ha perseguito queste battaglie nel corso delle proposte di modifica al regolamento interno.
Continuando su questa strada quest’ anno abbiamo per le elezioni di maggio candidato ben “7 studenti “
per il corso Dilpa e crediamo che su questa via si farà ancora moltissimo.
Cosa pensate del test a numero chiuso? uno strumento che favorisce i migliori o predilige un’élite?
Non crediamo che giudicare gli studenti in entrata sia una buona cosa, i principali sostenitori in italia del numero chiuso affermano che un taglio se pur drastico in entrata può migliorare la gestione degli spazi e favorire un passaggio adeguato tra azienda dello studio e mercato del lavoro.
Noi di “universitas “ sosteniamo che l’università debba essere un luogo dove ci si prepari al mondo del lavoro e non una stazione merci dove sostare per un periodo della propria vita.
Per questa ragione sosteniamo che ci debba essere un criterio meritocratico nell’organizzazione dei corsi universitari per cui ogni anno lo studente(che entra senza test) deve sostenere un certo numero di esami come previsti nel piano di studio in modo tale che solo i più preparati e diligenti possano rendere effettivo quel diritto allo studio.
Naturalmente l’università dovrebbe essere per tutti, non nel senso di regalare lauree ma nel senso di renderlo un luogo raggiungibile economicamente da tutti senza che la propria situazione reddituale possa limitare questa grande opportunità’ e in questa direzione si è fatto molto e si può fare ancora di più.
Quali sono gli obiettivi che vi proponete per migliorare in maniera concreta la vita dello studente? oltre agli intenti quali sono i fatti che dovrebbero convincere uno studente a votarvi?
Il nostro obiettivo e quello di batterci nelle sedi più adeguate per dare più voce e dignità allo studente a partire da una partecipazione attiva alle vicende e le scelte dell università.
Il nostro obiettivo e quello di farci portavoce degli studenti e non meri rappresentati-sostituti.
Per far ciò crediamo che:
-Istituire un banco informazioni un ora a settimana
L’organizzazione di un banchetto settimanale,(al polo Piaggie), dove raccogliere idee stimoli e proposte ci mette in grado in quanto rappresentanti di portare i veri problemi e di incidere sulle scelte.
-Ricevimento e lezioni tenute dal docente di corso
Un punto essenziale su cui ci batteremo e quello di far si che i docenti che gestiscono il corso debbano anche gestire il tutorato senza ricorrere a figure terze che non sono in grado di dare informazioni effettive per ragione più che ovvie.
-Ottenere l’equità tra i programmi dei diversi corsi
L’uguaglianza e la nostra fede e perciò vogliamo ridare un senso ai crediti rendendo più egualitari i corsi doppi dove la vita interna deve essere uguale al di la dell’ appartenenza legata all’iniziale del cognome
Pari opportunità’ a partire dagli strumenti effettivi per la preparazione e il conseguimento degli esami,per cui i docenti dovranno optare per manuali più simili determinandoli nel caso di corsi a durata annuale all’inizio dell’ anno accademico.
–Garantire le prove intermedie
Noi di universitas riteniamo che poter sostenere gli esami ripartendoli in parti minori ai fini di un conseguimento più agevole dei crediti sia un diritto “fondamentale” dello studente su cui ci batteremo per la sua ineliminabilià.
Questo è quanto, per il resto ci vediamo con gli studenti alla prova delle urne.
Ringraziamo Universitas-Insieme per l’ateneo, e in particolar modo Luigi Giordano, del tempo concessoci, augurandogli un buon lavoro. Ci risentiremo presto, subito dopo le elezioni di Maggio!
Matteo Taccola
matteo.taccola@uninfonews.it
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