21 Novembre 2024

 

Ho scoperto questi giovani doppiatori navigando su internet, sono rimasto sorpreso dalla loro bravu-ra e professionalità, nonché simpatia, sto parlando dei ragazzi di Ora Doppiamo Stronzate.

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Banner del canale Youtube di O.D.S
Il tutto nacque quando Andrea Rotolo chiese a un compagno del corso di doppiaggio, Gianandrea Muià, di doppiare un po’ di materiale. La cosa si evolve sia per divertimento che come allenamento. Si tratta quindi di doppiatori amatoriali, che però studiano per diventare professionisti. Il team at-tualmente è composto da 4 persone: i già citati Gianandrea Muià, Andrea Rotolo, Chiara Preziosi, Francesco Lombardo. Nel corso del tempo li hanno affiancati anche doppiatori professionisti, basti pensare a Maurizio Merluzzo e Alessandro Germano, nonché person note del mondo di You Tube, come Croix89, Fraws di “Parliamo di Videogiochi, Farenz, il Signor Bumulo e Dario Moccia. Bando alle chiacchiere, ecco a voi l’intervista.


Innanzitutto è un vero piacere potervi fare delle domande e quindi vi ringrazio del tempo che ci dedicate e delle risposte che darete.

-Ma è un piacere per noi poterti dedicare del tempo e rispondere alle tue domande!

Come nasce Ora Doppiamo Stronzate? Qual’era l’intento iniziale e come si è evoluto nel tempo?

– Ora Doppiamo Stronzate nasce in un tranquillo pomeriggio del Gennaio del 2011. A quel tempo io(Gianandrea Muià) direttore del doppiaggio e gli altri del team eravamo al primo anno della scuola ODS – Operatori Doppiaggio e Spettacolo di Torino e, per divertirci un po’, Andrea Rotolo mi aveva invitato a casa sua per doppiare. Solo che non sapeva che cosa avremmo potuto fare. Io ero (e sono) un fan di Egoraptor e gli proposi di doppiare un suo video. Lo facemmo, lo mostrammo ai nostri insegnanti, (in realtà glielo mostrò lui, io mi vergognavo come un ladro), che trovarono l’intento divertente e stimolante. Aprimmo insieme il canale, usando un nome che richiamasse la nostra scuola, e quindi con la stessa sigla ODS creammo Ora Doppiamo Stronzate. L’idea era continuare a doppiare video del web insieme ad alcuni dei nostri compagni per divertirci e tenerci in allenamento tutti insieme. Nel tempo il tutto ha assunto dimensioni che non avrei mai immaginato, ora la gente attende i nostri doppiaggi come la tredicesima a Natale. Alcune persone si iscrivono alla nostra scuola e alla domanda “Come avete conosciuto l’ODS” rispondono “Grazie ai ragazzi di Ora Doppiamo Stronzate”. Abbiamo anche conosciuto un ragazzo che ispirato dalla nostra passione e dalla nostra voglia di divertirci ha deciso di intraprendere anche lui il lungo percorso per diventare un doppiatore. Quando una persona viene da te e ti dice che gli hai cambiato la vita è semplicemente spiazzante e bellissimo allo stesso tempo.

Quali sono le doti che un doppiatore deve imprescindibilmente avere?

-Saper recitare. Questa è la cosa più importante. Molte persone credono che quello dell’attore e quello del doppiatore siano due mestieri diversi, non c’è niente di meno vero. Quando sei di fronte al microfono devi dare la voce a un altra persona, una persona con una storia, delle emozioni, dei bisogni, degli obiettivi. Devi essere capace di annullare te stesso e concederti totalmente a quel personaggio e dargli vita. Puoi essere bello, brutto, grasso, magro, alto, basso… è la voce che conta, e quello che puoi esprimere con essa. Per questo credo che il doppiaggio sia uno dei pochissimi mestieri artistici meritocratici in Italia: se non sai recitare, se non sei veramente bravo, non lavorerai mai, perché il sapere interpretare bene è l’unica cosa che conta.


E i difetti più comuni nei doppiatori amatoriali, ma soprattutto professionisti?

-Nel doppiaggio amatoriale, (tralasciando la qualità di registrazione data dal fatto che non tutti possono permettersi microfoni da “spavento”, quindi lasciamo correre: la gente lo fa per divertirsi) trovo che l’assenza di dizione sia uno dei difetti più comuni.

La dizione, (o “ortoepia”), sarebbe la corretta pronuncia della lingua italiana, senza difetti di pronuncia, cadenze dialettali e con rispetto delle varie regole (come la differenza tra E aperta o chiusa e via dicendo). Avere la dizione nel doppiaggio professionale è assolutamente indispensabile, mentre in quello amatoriale è un valore aggiunto, una marcia in più: chi ha la padronanza della dizione sarà sempre un gradino sopra gli altri (a meno che non sappia recitare ovviamente!).

Nel doppiaggio professionale un problema rilevante trovo sia la fretta, ma questo è un problema difficilmente risolvibile nel mondo del doppiaggio odierno. Molti studi preferiscono concludere un doppiaggio in fretta piuttosto che bene. I risultati sono sempre ottimi, ma non si concede più spazio all’arte, non ci si concentra più per cercare di ottenere il meglio da un personaggio e dal suo doppiatore. E’ un peccato.

Il doppiaggio è un’arte spesso sottovalutata in Italia e dagli italiani, io credo fermamente che sia essenziale per il godimento di un film o di una serie televisiva, la sua importanza era enorme, tant’è che in passato spesso gli attori italiani venivano doppiati. Qual è la causa nel dare un così poco peso a uno strumento, invece, tanto importante?

-Internet.

Con l’avvento di internet l’informazione è immediatamente reperibile, idem per le serie, i film, i cartoni. La gente ha perso l’uso della pazienza e appena sa che un prodotto è uscito deve subito guardarlo in lingua originale, (cosa legittimissima, anche io guardo molti prodotti in lingua originale).

Questo ha creato però la scuola di pensiero del “in originale è sempre meglio!”. Una frase che trovo verissima in alcuni casi, ma non quando mi dicono “perché la gente non sa l’inglese,  se guardasse i film in lingua originale lo imparerebbe” o “io non sopporto il doppiaggio parchè non so doppiarmi” (questa affermazione l’ho sentita da un mio collega attore).

L’inglese è una lingua che si studia dalle elementari e ci accompagna fino ai banchi del liceo: se avessi voluto impararla l’avresti imparata anni fa, non è giusto costringere un’intera nazione a guardare solo film in lingua originale e a perdere uno dei pregi che più ci caratterizza nel mondo. Anche perché un film in inglese lo potrai godere appieno solo se conosci perfettamente la lingua, (cosa rara).

E non citatemi i sottotitoli: io di un film voglio godermi i costumi, gli sguardi, la scenografia, la fotografia, la scena!

Non voglio perdermi tutte questi elementi per leggermi righe di dialoghi! Abbiamo senza dubbio il doppiaggio migliore del mondo, tant’è che alcuni attori americani vengono a conoscere la loro voce italiana. E con questo non voglio fare l’assolutista: io non voglio o l’una o l’altra cosa, voglio entrambe! Anche sui DVD ho questa possibilità di scelta! Tra originale o doppiato. Bisogna saper apprezzare di più ciò che alberga nella nostra nazione.

La giornata tipica di un doppiatore?

-Questa è una domanda che sarebbe da rivolgere a un doppiatore professionista! Cosa che purtroppo ancora non sono… posso dirti però la mia giornata se ci tieni: mi alzo verso le 11, mangio qualcosa, vado ad assistere a qualche turno di doppiaggio per imparare e per aspettare che il direttore abbia 5 minuti liberi per farmi un breve provino. Poi torno a casa, mi attacco a internet per controllare mail, facebook, come sta andando il canale e via dicendo. E poi si passa alla lista delle cose da fare: adattare un video, doppiarlo, mixarlo, ricominciare. Ah già, ogni tanto faccio la spesa e mi lavo!

I vostri lavori non sono però disegnati da voi, cosa rispondete a chi aspetta i seguiti di serie come Starbarians?

-Leggete le info. Cliccate su “Mostra Altro” e SORPRESA! Spesso e volentieri gli Youtubers li riempiono di tante belle informazioni e, nel nostro caso, anche chi ha fatto il video originale! Un consiglio ancora migliore è: seguite gli autori originali, supportateli. E’ uno dei motivi per cui doppiamo video, cioè far si che questi autori possano raggiungere i fan che non masticano bene l’inglese. Più voi li seguite e prima avrete le info sui loro prossimi video e più noi avremo materiale da doppiare.

Spesso e volentieri quando si analizza la biografia di un doppiatore salta subito all’occhio come questi sia il figlio di un altro doppiatore o  addirittura vi sia come una vera e propria genealogia di doppiatori. Bieco favoritismo parentale? O una tradizione che si tramanda?

– Immaginiamo un attimo: sei il figlio di un doppiatore. Da quando sai camminare frequenti studi di doppiaggio, perché costa molto meno dell’asilo. Cresci in questo mondo fatto di arte e avventure di ogni tipo, maturi in un ambiente dove impari la dizione all’istante e a volte servono delle voci di bambini piccoli, quindi ogni tanto ti fanno lavorare, sorretto dalla mamma per farti avvicinare al microfono.

Dopo tutto questo vorresti fare altro? Io non credo.

Nulla da togliere ai figli di doppiatori, sono bravissimi, e posso capire che per chi viene dall’esterno sia fastidioso vedere sempre gli stessi nomi, irritato da come per loro la strada sia stata più facile. Ma come dicevo prima, è un mondo in cui se non sei bravo non lavori. E spesso i figli dei doppiatori sono bravissimi. Tranne Adriano Giannini. Personalmente lo trovo abbastanza scarso.

Quando il doppiaggio è soddisfacente il merito è da attribuire al doppiatore o al direttore del doppiaggio?

-A entrambi… diciamo che è come un rally: uno guida, l’altro da le indicazioni. Se chi guida non sa tenere la strada difficilmente, anche con le indicazioni più precise del mondo, si riuscirà a ottenere un risultato eccellente. Allo stesso modo, se chi da le indicazioni non sa leggere ed è balbuziente, chi guida farà un’estrema fatica a capire le direttive di chi ha di fianco, facendogli fare il doppio della fatica.

Il vostro lavoro talvolta viene definito una mera traduzione dall’originale all’italiano. Quanto questa affermazione è falsa? O invece c’è qualcosa di vero?

-Vero: in genere si cerca di tradurre il copione nella maniera più fedele possibile all’opera originale.

Falso: ormai ci sono programmi su internet per tradurre un testo. Ma dare sentimento ed emozioni a quelle parole è tutta un’altra cosa. Sfido chiunque a dare giustizia e profondità a un attore come Jack Nicholson o a Leonardo Di Caprio con google traduttore.

Spesso vengono chiamati a doppiare artisti che niente hanno a che vedere con questo mondo. Rovinano spesso giochi o film, facendo ascoltare allo spettatore più un latrato che un lavoro serio. Quali sono a vostro avviso le motivazioni?

-Marketing.

I committenti (ovvero, chi mette i soldi per commissionare il doppiaggio) spesso hanno l’idea neandertaliana che “oh, se ci metto persona X a doppiare uno dei personaggi venderà un sacco di più!”.

Il risultato più frequente?

Se la gente non lo sa, noterà solo qualcosa di strano, di innaturale nella voce di quel personaggio o a volte non se ne accorgerà neanche. Ci sono casi estremamente fortuiti (come Enrico Papi su Mushu in Mulan. Io odio Enrico Papi, ma ha doppiato quel draghetto incredibilmente bene), e molti altri che invece… vabbè (vedi Belen Rodriguez ecc…)

Quanto duramente deve allenarsi un doppiatore? Le scuole di doppiaggio sono utili? A cosa fate più attenzione e cosa ritenete invece più superficiale nel vostro lavoro?

-La preparazione di un doppiatore deve essere completa e costante. Aiuta anche studiare cose che non fanno interamente parte del doppiaggio (come studiare canto o seguire un corso di adattamento dialoghi). Conviene di certo continuare a fare teatro e/o (per i più fortunati) televisione o cinema. Bisogna avere cura della propria voce e tenere sempre in allenamento la prosodia e la dizione. Le scuole di doppiaggio, (per mia personale esperienza), sono utili.

Gli insegnanti sono spessissimo dei professionisti del campo con un bagaglio di esperienza enorme da cui si può attingere e ricavare informazioni molto utili. Ma sono indispensabili una certa predisposizione al lavoro, (alcuni lo definiscono “talento”), e una buona dose di impegno. Gli insegnanti, i corsi, possono darti tanti strumenti, ma se tu per conto tuo non leggi le istruzioni e non ti eserciti ad usarli al meglio, butterai via solo tempo e soldi nella falsa convinzione che alla fine del percorso di studi tu sia pronto per doppiare, quando a volte non è così. Non credo ci siano cose superficiali nel nostro lavoro…nel senso, ciò che impari ti servirà dal primo all’ultimo giorno, non credo lascerai mai una cosa per strada. Idem per a cosa fare più attenzione.

Pensate mai di mettervi in collaborazione con chi sappia disegnare e creare una vostra personale web serie?

-Ci pensiamo ogni tanto. Siamo consapevoli però dell’impegno che richiederebbe e del tempo che costerebbe. E poi ci vorrebbe l’idea… è inutile impiegare così tanto tempo, impegno e soldi in qualcosa se poi non puoi creare niente di interessante e bello. Se mai un giorno avremo l’idea giusta, ci metteremo al lavoro.

Le voci più belle del doppiaggio italiano?

-Questa è una domanda la cui risposta non può che essere soggettiva! Personalmente siamo molto affezionati a Simone D’andrea, Stefano Crescentini, Massimo De Ambrosis, i fratelli Baldini, le sorelle De Bortoli, Domitilla D’amico, Selvaggia Quattrini, Ilaria Latini… sono troppi!

Avete doppiato materiale più drammatico o il vostro genere, o generi, è un altro?

-Si, abbiamo doppiato anche prodotti che esulano dal genere comico, sia amatorialmente che professionalmente. Amatorialmente, sul nostro secondo canale, ci concediamo ogni tanto qualche video più serio, più profondo, come The Cat Piano o Kara. Professionalmente doppi quello che ti capita! Di certo non puoi fare lo schizzinoso e devi essere in grado di affrontare qualsiasi tipo di prodotto ti venga proposto.

Spesso, doppiando, vi sarà capitato di preferire una traduzione piuttosto che un’altra o dare un certo tono rispetto a un altro al vostro personaggio, quando non vi trovate d’accordo, qual è il metodo che vi aiuta a uscire da queste situazioni spinose?

-Se ne parla, si espone la propria opinione. E poi si fa come dico io… Scherzo! (ma neanche troppo). Nel mondo del doppiaggio è naturale che il doppiatore senta nella voce del suo personaggio delle intenzioni e dei colori particolari, ma il direttore (figura che rivesto nel nostro team) spesso ha un quadro generale che il doppiatore ignora. Ma capita spesso che i consigli del doppiatore vengano accolti o ascoltati per far si che tra la voce del direttore e quella del doppiatore si trovi la giusta strada verso il risultato migliore.

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Fan art di Alessandra Colella
Cosa consigliate a chi vuole fare il doppiatore?-Non fatelo, sennò ci rubate il lavoro, (questa era Chiara). Comunque per fare il doppiatore ci vogliono talento e tantissimo impegno. Bisogna investire tempo e soldi in questo sogno. La motivazione deve essere tanta. Cimentatevi a casa, provate a doppiare una scena di un film che vi piace…e vedete come vi sentite. Se la cosa vi diverte, se la sentite vostra, potreste avere trovato una strada per il vostro futuro…. … …ah già! Fatevi l’abbonamento di treni e mezzi pubblici o preparatevi a vendere un rene. Fare su e giù per i vari studi non è molto economico!

Quali sono i vostri progetti futuri che volete portare avanti?

-Cercheremo di uscire dal web e entrare nel mondo del doppiaggio professionale. In fondo è per questo che abbiamo studiato e personalmente vivo e respiro solo per potere doppiare. Non vedo, (o almeno cerco di non vedere), alternative nella mia vita. E’ una cosa che solo il tempo potrà rivelare.

Aspettando nuovi lavori sui vostri canali You Tube:

http://www.youtube.com/user/OraDoppiamoStronzate

http://www.youtube.com/user/OraDubStronzate2

Non ci resta che augurarvi buona fortuna con il vostro progetto!

Matteo Taccola

matteo.taccola92@gmail.com

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Matteo Taccola

Sono uno studente della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, curioso, estroverso, mi piace scrivere.
Ho voluto accettare la sfida postami da “Uni Info News”, mettermi alla prova e scrivere quello che penso con l’intenzione di potermi confrontare con tutti quelli che ci leggono.

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