Il nuovo Premier Matteo Renzi è un “democristiano del terzo millennio”, infatti, per formazione politica, proviene dagli ambienti del vecchio partito “La Margherita”, uno dei tanti partiti nati dalle ceneri delle “Balena Bianca”, la “Democrazia Cristiana”, ma, nonostante ciò, è pur sempre un ragazzo giovane e quindi, in un certo senso, sa essere anche progressista. Una dimostrazione di ciò ci è stata data in questi giorni con la mancata impugnazione, dinanzi alla Corte Costituzionale, della legge regionale abruzzese n.4 del 4 gennaio 2014, che disciplina le “modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”; in pratica una legge che permetterebbe, in Abruzzo, l’uso della cannabis terapeutica e addirittura, in casi particolari descritti altrove nella normativa, anche la coltivazione per uso personale. Una legge decisamente all’avanguardia per il fronte antiproibizionista, ispirata per buona parte dalle normative vigenti in altre regioni come la Toscana, che è stata la prima a mobilitarsi in merito. Altre regioni come le Marche e il Friuli hanno approvato questo genere di provvedimenti con successo, al contrario di regioni come Liguria, Puglia e Veneto, nei casi delle quali queste normative vennero impugnate dal Governo Monti, ai sensi dell’art.127 della Costituzione Italiana. Il nostro Premier ha invece deciso di non ricorrere alla Consulta, per annullare questa legge che ci porta molto avanti nella lotta alle politiche fallimentari dell’antiproibizionismo. Per una volta sono quindi orgoglioso, e lasciatemelo essere almeno per un pò, del mio Governo e del mio Premier, che, almeno in questo campo, ha deciso di prendere le distanze dai precedenti governi; stavolta Renzi si è dimostrato un uomo di sinistra.
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