21 Novembre 2024

A Livorno, al giorno d’oggi, non vi è persona che, sentendo nominare il The Cage Theatre, non pensi immediatamente a eventi culturali di spessore, caratterizzati da un’ampia partecipazione popolare e, soprattutto, giovanile, dunque non deve sorprendere come l’ultimo evento TEDxLivornoSalon, svoltosi, nella serata di ieri, proprio in tale cornice, abbia richiamato una platea assai vasta e dall’età media ben al di sotto dei trent’anni. Dalla collaborazione intercorsa tra il sempre più instancabile Luca Leonardini, leader dell’associazione Livorno 2020 nonché volto del marchio TED in città, e Toto Barbato, direttore artistico del The Cage, è scaturito un confronto costruttivo, visionario e carico di positività, del quale Uni Info News è stata onorata di rivestire il ruolo di media partner ufficiale.

In un’epoca contraddistinta dal carattere sempre più liquido della realtà, con i valori e i punti di riferimento del passato inesorabilmente in declino, la creatività e l’innovazione, abbinate alla perseveranza, non possono che assurgere a un ruolo fondamentale, soprattutto in un contesto, quello livornese, che troppo a lungo si è adagiato sugli allori della propria tradizione, confidando nel fatto che ironia e spirito beffardo potessero bastare, da soli, a superare qualunque momento di crisi.


Sono state queste le parole con cui il moderatore dell’incontro, il “nostro” Lamberto Frontera, dopo la proiezione dei primi due TED Talks, dedicati alla creatività e tenuti da Philippe Petit e da David Kelley, ha brillantemente introdotto il dibattito, centrando subito il punto focale dell’evento e stimolando gli ospiti a prendere posizione, alla luce della rispettiva esperienza umana e professionale. In proposito, Andrea Arienti, fondatore e amministratore delegato di 3DNextech s.r.l., di fatto la dimostrazione vivente che esercitare un’attività imprenditoriale d’avanguardia in terra labronica sia tutt’altro che impossibile, ha esordito affermando che i giovani debbano, innanzitutto, evitare quella che egli stesso ha definito “la sagra del lamento”, per poi aggiungere che, per definizione, la creatività nasce dalla confusione e da ciò che non funziona come dovrebbe, poiché è la difficoltà, da sempre, a stimolare l’uomo a inventare nuove soluzioni. Gli ha fatto eco il professor Armando Persico, vincitore del Global Teacher Prize del 2017, asserendo che il vero creativo non debba innamorarsi della propria idea, dovendo, al contrario, essere perennemente pronto a metterla in discussione, bensì del problema, della questione che intende risolvere con la propria opera. Facendo riferimento alla sua carriera, lo stesso Persico, citando appassionatamente, peraltro, nel corso del proprio intervento, anche Eugenio Montale, ha affermato che il modo migliore per far comprendere agli allievi i cosiddetti “massimi sistemi” non consista nella mera esposizione frontale di questi ultimi, bensì nella loro declinazione specifica, tarata sulle caratteristiche del singolo studente, senza mai perdere di vista la prospettiva del fallimento, descritto dal docente come formativo ed essenziale per lo sviluppo della persona e da Arienti come il primo fondamento dell’evoluzione. Anticipando un tema trattato, poco dopo, dal TED Talk di Simon Sinek, Toto Barbato, il padrone di casa, ha spiegato che la storia abbonda di esempi, soprattutto nel mondo della musica, che testimoniano come, spesso, la creatività non sia altro che il coraggio di andare controcorrente, perseverando nelle proprie idee a dispetto dell’orientamento maggioritario e dell’opinione della massa, concetto ribadito anche da Andrea Malizia, direttore operativo del laboratorio di neuroscienze di Intesa Sanpaolo Innovation Center, il quale ha tenuto a ricordare agli astanti che coloro che denigrano i progetti del prossimo, etichettandoli come inutili o come destinati all’insuccesso, non sono altro che invidiosi della creatività altrui e che, dunque, tali critiche distruttive non debbano mai essere prese in considerazione. Con orgoglio, Barbato ha aggiunto che un innegabile talento dei livornesi consista nella capacità di far proprie idee provenienti da altri contesti, adattandole su misura a quello labronico, assolutamente peculiare e dalle dinamiche non sempre prevedibili.

Alla proiezione dei TED Talks di Bill Gross e di Simon Sinek, relativi all’innovazione, ha fatto seguito l’atteso momento delle domande del pubblico, inviate via SMS al numero creato appositamente dai ragazzi di Uni Info News e presentate agli ospiti dal nuncius Riccardo Fara. In particolare, il pubblico è stato trascinato dall’ironia di Barbato, il quale, tra una battuta e l’altra, ha raccontato, rispondendo a un quesito concernente le difficoltà incontrate lungo il suo percorso di imprenditore, della soluzione creativa e, sotto certi aspetti, folle, con cui, anni addietro, nell’organizzazione di un importante concerto in terra inglese, si era trovato a risolvere un problema logistico apparentemente insormontabile, suscitando la sorpresa e l’ammirazione dei suoi omologhi d’Oltremanica. Ricollegandosi a quanto affermato da Arienti all’inizio della serata, ha indicato, poi, tale episodio come un esempio lampante della capacità tutta italiana e, segnatamente, livornese, invidiatissima all’estero, di far fronte agli imprevisti con la forza delle idee.

La serata si è, infine, conclusa con i saluti di rito di Luca Leonardini, mai domo nel confrontarsi costruttivamente con gli ospiti sul palco e sempre più il punto di riferimento per una Livorno che, nel solco della tradizione, prova a guardare al futuro con speranza e con ottimismo, ignorando la vulgata secondo cui, all’ombra dei Quattro Mori, sia impossibile, al giorno d’oggi, costruire alcunché di bello e di duraturo, in un clima disfattista e sfiduciato che i giovani, purché adeguatamente stimolati, come sottolineato dal professor Persico, avranno il compito di cambiare con la forza delle loro idee, della loro creatività e del loro desiderio di innovazione.

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