Diamo inizio ad una serie di articoli riguardati le interessanti conferenze TED proiettate nel corso di questi mesi, durante i tre TEDxLivornoSalon.
All’evento dello scorso 5 febbraio, è stato mostrato un bellissimo monologo intitolato “Ascoltare la vergogna” della ricercatrice Brené Brown, dedicato appunto ai temi della vulnerabilità e della vergogna.
La nostra cultura ci impone di perseguire costantemente la perfezione, nonché una forza ed una sicurezza che di fatto sono irraggiungibili; ogni qual volta falliamo nei nostri intenti, o attraversiamo periodi di fragilità, proviamo disagio e senso di colpa per ciò che siamo.
Secondo Brené Brown la vulnerabilità è una condizione naturale dell’uomo e soprattutto non è sinonimo di debolezza, bensì di coraggio; essa è il carburante della vita e solamente nel momento in cui saremo disposti ad accettarla, genereremo creatività, cambiamento ed innovazione.
La vulnerabilità è poi strettamente connessa alla vergogna, quella sensazione che ci fa pensare di non essere mai abbastanza o comunque in qualche modo sbagliati, tanto da bloccarci, impedendoci anche di prendere decisioni importanti. Nella società odierna, in cui si insegna ad evitare e a nascondere il fallimento, la vergogna è diventata epidemica. Gli studi condotti dalla ricercatrice dimostrano che essa è strettamente associata a dipendenze, depressione, violenza, suicidi e disturbi alimentari, ed è organizzata per genere. Le donne provano vergogna quando non riescono a realizzare le aspettative impossibili imposte dalla società, cioè quando non riescono a fare tutto, in maniera perfetta e senza fatica. Per gli uomini invece, provare vergogna significa semplicemente sentirsi dei deboli.
Brené Brown sostiene fermamente che l’antidoto più efficace contro la vergogna è l’empatia: ma per capire l’altro, mettendosi nei suoi panni, riuscendo così a vedere ciò che ci unisce a lui, è però fondamentale passare attraverso la vulnerabilità.
La conferenza è stata apprezzata molto e ha offerto importanti stimoli di riflessione al pubblico del TEDxSalon, che ha proposto, ad esempio, di diffondere tali proiezioni nelle scuole; bisognerebbe in effetti insegnare ai nostri figli che la perfezione non esiste e che i fallimenti sono non solo inevitabili, ma soprattutto delle importanti risorse che testimoniano il coraggio nell’averci provato, nell’esserci messi in gioco, andando così oltre i muri di vergogna che costruiamo.
Benedetta Cirillo