Corpi scelti, dalla tecnica affilata, con un senso forte del contemporaneo. Sono i tratti distintivi con i quali la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, punta di diamante tra le compagnie italiane, si fa riconoscere. Aterballetto torna al Teatro Verdi giovedì 11 febbraio alle ore 21 con tre prestigiose coreografie in una sola serata, nel segno dei grandi valori assodati e del rinnovamento.
Cristina Bozzolini, direttore artistico, sta investendo da qualche tempo su nomi nuovi, come Giuseppe Spota, già danzatore in compagnia e poi una carriera eccellente all’estero, recentemente approdato alla coreografia. Oggi Spota rientra in patria per questa produzione, LEGO, di cui cura coreografia, costumi e allestimento. Lego richiama nel nome il gioco d’infanzia con i familiari mattoncini, ma anche la connessione con l’altro, trasformandosi in un paesaggio infinito di rapporti, incontri, percorsi. Una danza costruita per tasselli o per mattoncini, appunto, legami casuali o cercati, un divagar danzando e giocando sulla misteriosa natura delle relazioni umane immersi in un bagno di frammenti sonori calzanti come la musica dell’italiano Ezio Bosso, ma anche di A Filetta, Jóhann Jóhannsson, d’Olafur Arnalds/Nils Frahm. Video e sound design firmati da OOOPStudio, luci da Carlo Cerri.
Segue un brano di un maestro della danza del Novecento, storico direttore artistico del Nederlands Dans Theater, Jiří Kylián, che entra per la prima volta nel repertorio della compagnia, 14’20’’, estratto/duo dall’opera 27’ 52’’, su musiche di Dirk Haubrich (una nuova composizione, basata su 2 temi di Gustav Mahler) e le scene dello stesso Kylián. Il titolo deriva semplicemente dalla durata del pezzo e mostra come la nostra vita sia scandita dal tempo. “Eppure non sappiamo cosa concretamente sia il tempo – ha spiegato il coreografo- Abbiamo creato macchine che misurano il tempo ma diversi filosofi ci dicono che il tempo non esiste, è solo un’invenzione degli esseri umani. Il tempo esiste davvero solo in due attimi: quando nasciamo e quando moriamo. L’opera che ho realizzato non riguarda solo il tempo. Affronta anche altri temi quali la velocità, l’amore e l’invecchiamento.” Il duo è interpretato da Saul Daniele Ardillo e Martina Forioso, con costumi disegnati da Joke Visser, e luci da Kees Tjebbes.
Chiude la serata la creazione commissionata al vulcanico coreografo greco ma cittadino del mondo Andonis Foniadakis, alle spalle anche lui un passato recente di danzatore scelto, passato per le coreografie degli autori più belli e importanti del Novecento, da Béjart a Jiří Kylián, da Forsythe a Teshigawara e Naharin. Su un flusso musicale che intreccia in modo antitetico musiche barocche e contemporanee di Giovan Battista Pergolesi, Fausto Romitelli, Domenico Scarlatti, Giacinto Scelsi e Giuseppe Tartini, il lavoro di Foniadakis, ANTITESI, gioca sui contrasti evidenziando l’immediatezza dinamica del nostro tempo senza rinunciare alla ricchezza estetica del passato. Una coreografia veloce ed energica che esalta il talento dei ballerini di Aterballetto- Noemi Arcangeli, Saul Daniele Ardillo, Damiano Artale, Ana Baigorri Cortés, Hektor Budlla, Alessandro Calvani, Martina Forioso, Philippe Kratz, Marietta Kro, Valerio Longo, Ivana Mastroviti, Riccardo Occhilupo, Giulio Pighini, Roberto Tedesco, Lucia Vergnano, Serena Vinzio, Chiara Viscido– con il sound design di Julien Tarride, costumi creati da Kristopher Millar & Lois Swandale, luci da Carlo Cerri.
Per questo trittico sfaccettato, che mette in luce le qualità espressive e tecniche dei magnifici danzatori della Compagnia, biglietti da 26,00 a 7,00 Euro, con le consuete agevolazioni e riduzioni, in vendita anche nel circuito Charta/Vivaticket e nei punti vendita del Porto di Marina di Pisa e del Palazzo dei Congressi di Pisa.
Per informazioni: Fondazione Teatro di Pisa, tel 050 941111, www.teatrodipisa.pi.it
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