Sounds From The Future, la rubrica che cerca per voi solo il meglio della musica innovativa contemporanea, oggi ha il piacere di farvi conoscere un artista italiano giovane e promettente, dotato di grande personalità e anima artistica che ha messo al servizio della musica. Alessandro Donin in arte ‘’Nularse’’ è l’ultimo ambizioso producer lanciato dalla label discografica fiorentina Fresh Yo!, il suo album d’esordio Physical Law, è senza dubbio un’esperienza musicale interessante. Difficile onestamente riuscire a catalogare i brani e i suoni che compongono questo EP. Ascoltandolo tutto d’un fiato si riesce a percepire fin da subito con il brano ‘’Say Hello’’ una maturità artistica incredibile per un ragazzo così giovane, soprattutto se pensiamo che questo è il suo album d’esordio. Il brano è una miscela di suoni malinconica, magari è un addio o semplicemente un arrivederci, ma fatto sta che le sue tonalità, dai contorni delicati e tristi, ricordano molto il primo Caribou con un lieve rimando ad alcune opere dei Radiohead. Il paragone con gli artisti citati potrà risultare troppo ambizioso ma dopo la prima traccia ti accorgi che il bello deve ancora arrivare. Ad esempio con ‘’Honey’’ vieni catapultato in un mondo di beat futuristici, dove l’artista fa vedere con molta disinvoltura che non ha paura di sperimentare, di mettersi in discussione con un sound innovativo e fresco. Nularse è di sicuro uno degli artisti del nostro panorama nazionale elettronico da tenere d’occhio, la facilità con cui passa da un genere all’altro, il riuscire ad amalgamare dei suoni così variegati, contrastanti e originali fa capire che il ragazzo che a 8 anni aveva già una chitarra in mano, non teme nè il futuro nè il giudizio di nessuno. Ha voglia di farsi conoscere, di mettersi in gioco con la propria musica, di condividere le sue emozioni e i suoi pensieri. Una buona notizia per gli appassionati e non, sapere che oggi possiamo contare su ragazzi come Alessandro, giovani artisti che scalpitano e che vogliono sorprendere il pubblico non con lavori banali e omologati, ma con progetti fuori dagli schemi, unici, personali e che profumano d’innovazione. Fresh Yo! ci ha visto dannatamente bene, Nularse è uno shuttle che sta spiccando il volo, non si pone limiti e dalle sue parole denota una grande umiltà abbinata a un grande rispetto per la musica, cosa non da poco visti i tempi che viviamo. Uni Info News per questo oggi è orgogliosa di potervi offrire quest’intervista e vi invitiamo con ardore a sostenere Alessandro e ad ascoltare il suo EP: Physical Law. In basso troverete una playlist creata esclusivamente per voi dal nostro artista e non solo, tutti i canali social dove potrete ascoltarlo e seguirlo. Ci tengo a ringraziare Alessandro, per il prezioso tempo concesso e la sua etichetta Fresh Yo! per avercelo fatto scoprire. Vi lascio all’intervista augurandovi una buona lettura, a presto cari lettori con un nuovo appuntamento di Sounds From The Future.
Alessandro è un piacere conoscerti, parlaci un po di te e di come la musica è entrata a far parte della tua vita…
Piacere mio!
Mio padre mi iscrisse ad un corso di chitarra quando avevo 8 anni. Non mi piaceva, quindi la suonavo poco e svogliato. Ma a 14 ho conosciuto il rock, Deep Purple, Pink Floyd e compagnia bella, e me ne sono innamorato. Ero uno dei tanti quattordicenni coi brufoli che voleva diventare il chitarrista più veloce del mondo. Anche se oggi non rientrano più così tanto nei miei ascolti, li reputo fondamentali per il mio avvicinamento alla musica.
Quali sono stati i tuoi primi approcci musicali? Ti sei cimentato subito nel campo della musica elettronica o è stata una lenta evoluzione?
Una lentissima evoluzione nella forma, ma nessun cambiamento nel concetto. Ho sempre amato comporre, arrangiare i brani pop, rock o quel che era, quindi anche se i generi di riferimento sono cambiati nel tempo, la mia attitudine alla musica resta sempre la stessa. Trovo che tutto quello che ho ascoltato in passato, anche apparentemente lontano dal mio io musicale di oggi, formi ciò che sono. L’elettronica per me non è il fine, ma, in questo momento della mia vita, il mezzo per far musica.
Quando componi o crei il tuo brano che sensazioni provi? Ascoltando la tua musica si percepisce una forte emotività…
Non so dirti cosa provo mentre lo creo: a volte ho vibrazioni positive durante la composizione di un brano, il quale, magari alla fine, si rivela non essere così forte. Altri brani, che nascono invece più in sordina, ad un certo punto cominciano a piacermi. È certo che seguo molto l’emotività: nell’ascoltare le mie canzoni voglio avere e dare emozioni, sempre.
Qual è il messaggio che vuoi far arrivare con il tuo sound? Cosa speri di trasmettere al pubblico?
Voglio che sia il pubblico a farmi scoprire cosa gli do di volta in volta! Ciò che la musica dà alla gente è fuori dal mio controllo. Io mi limito a farla, ma ciò che ne scaturisce non lo so e forse mi interessa poco.
Cosa ne pensi della musica elettronica contemporanea? vedi dei passi in avanti o avverti un forte senso di omologazione?
Dipende dagli artisti: come in tutte le cose, c’è innovazione da parte di qualcuno, e ripetizione, noia, cose già sentite da parte di altri. Fa parte del gioco. So solo che l’elettronica è rappresentazione dei tempi che viviamo, è democratica, è molto legata alla rete, perché è lì che si diffonde, e permette produzioni bellissime a costo bassissimo. E ciò è fondamentale per sconfiggere la crisi del mercato musicale.
Chi sono gli autori che più t’ispirano?
Burial, Tycho, Bibio, Darkside, Apparat, Bonobo, Moderat, .Paak, M83, Pink Floyd, Mount Kimbie, Gold Panda, Four Tet, Coldplay, Flume, Chet Faker… e potrei andare ancora molto avanti.
Quali sono le tue passioni? cosa fai oltre a comporre e produrre? ho letto che sei un appassionato di cinema e hai curato pure una colonna sonora per un film se non sbaglio…
Un documentario/corto di un mio amico regista, Francesco Camuffo. Mi son cimentato in questa colonna sonora, ed è stato bellissimo. Mi piace l’idea che la mia musica sia al servizio dell’immagine, e viceversa.La puoi trovare a questo link: https://vimeo.com/158035828
Nularse, cosa significa esattamente? Come mai lo hai scelto?
E’ dialetto, vuol dire “Rannuvolarsi”. Volevo mantenere le radici con il luogo in cui son nato, con una parola che mi suonasse bene e che non fosse dichiaratamente dialettale, ma avesse un suono internazionale. Anche i miei conterranei faticano a riconoscerlo come termine. Mi piace questa cosa.
Parlaci di Physical law, tuo EP d’esordio per l’etichetta discografica Fresh Yo!
Un disco che mi ha coinvolto anima e corpo per anni. È stata la personale ricerca del mio io musicale. Mi cercavo, mi trovavo, mi cestinavo, mi cercavo ancora, mi ritrovavo, finché, finalmente convinto della forma, ho continuato affinandola il più possibile. PL è un disco che concretizza questo percorso.
Prima di arrivare a Fresh Yo! ti appoggiavi a un’altra etichetta? quanto è cambiata la tua vita dopo il tuo album d’esordio?
Prima di Fresh Yo! Label non esistevo. Abbiamo pianificato tutto, curato la selezione delle tracce da mettere nell’EP, immagine, grafica, parte social. E’ stato un momento effervescente, e sono felice che stia piacendo. Ci ho messo dentro tutto me stesso.
La mia vita non è cambiata in larga scala, ma mi sta dando tante soddisfazioni: partecipo a festivals, faccio concerti, sto conoscendo gli stessi musicisti che seguivo come fan mentre mi dicevo “anche io voglio fare questa cosa”, gente che non conosco mi contatta su Facebook e mi dice che l’album gli è piaciuto, oppure se voglio collaborare con altri artisti. É una meraviglia riuscire fare un disco, per questo è così difficile.
Come ti dicevo prima ascoltare la tua musica mi trasmette delle sensazioni molto positive, si vede che ricerchi molto un tipo di sound innovativo ed originale, ma dove vuole arrivare Nularse? Fin dove vuoi spingerti?
Cerco un suono caratteristico, lo faccio da sempre e continuerò a farlo. Voglio avere un’identità sempre più forte. Per il resto, pianifico giorno per giorno, sarà la vita a farmi sapere fin dove posso arrivare. Nel mio cuore punto alle stelle, ma chi non lo fa? Quello che è giusto fare è credere in se stessi, e andare avanti, non farsi troppi castelli in aria e ricalcolare il percorso ogni volta che ti capitano occasioni interessanti. Certo so che voglio che questo progetto e la musica in genere sia la mia vita, ma non ho idea di come accadrà.
Il viaggio che più ti ha aiutato a comporre un tuo brano o magari che ti ha aiutato ad affrontare al meglio il lavoro fatto con Physical Law
Io amo viaggiare, e, anche se non riesco a trovare un momento preciso legato al disco, mi piace pensare che la mia attitudine ad andare, conoscere cose nuove, si riveli nella mia musica. Il singolo “Say Hello” parla di questo.
Del panorama musicale italiano che ne pensi? collabori già con qualche tuo collega?
Domanda difficile: il panorama italiano è ricco di contraddizioni, un cantiere a cielo aperto dove stanno prendendo forma scene sempre più interessanti, che magari ci sono da anni ma che ora cominciano a essere sempre più alto. Il pubblico sta diventando più curioso, nuovi suoni arrivano e si generano nel nostro paese. In generale credo che noi musicisti italiani abbiamo qualcosa da dire.
Ho lavorato ad un remix dei Form Follows, un duo Livornese che uscirà a breve con un disco. Molto interessante. Ascoltateli!
Progetti futuri? sei già al lavoro per il tuo nuovo EP?
A parte qualcosina, no. Mi piacerebbe, ma voglio prendermi del tempo per far decantare nuove idee, pensare più al live e a sfruttare al massimo questo EP, facendolo conoscere a più persone possibili. Quando il bisogno sarà incontrollabile allora riprenderò in mano le produzioni.
Cosa consiglieresti ai tanti ragazzi che vogliono approcciarsi al mondo della musica?
Cerca di trovare una propria identità, fai quello che ti piace, non seguire la moda, inventati, sii intelligente e usa il cuore. Devi essere tu contro te stesso, devi essere soddisfatto di ciò che fai. Lascia stare quello che dice la gente. Ascolta gli amici ma poi sappi che il lavoro è tuo, quindi non sentirti mai vincolato dal parere degli altri. Sii convinto che ciò che fai è il migliore lavoro che TU puoi fare, non il più bello del mondo, ma il più bello del TUO mondo. E poi insistere, insistere e insistere, sempre. Credere in quello che fai, saper andare avanti anche quando tutto sembra starsene immobile. E’ un percorso lunghissimo, tortuoso, complesso, snervante, ma meraviglioso. E qualcosa prima o poi capiterà.
Playlist Nularse
Moderat – A New error
Burial – Archangel
Boards of Canada – Roygbiv
AIR – Le voyaje de Pénélope
Caribou – Sun
David Gilmour – On an Island
Flying Lotus – Do the Astral Plane
Go Dugong – Ghetto Mala
Nils Frahm – Says
Little Dragon – Twice
Joy Division – Transmission