Ragazzi è un piacere conoscervi, grazie per essere qui con noi di Uni info News, parlateci un po’ del vostro progetto: chi sono gli AFFORDANCE?
Intanto grazie a Salvatore e allo staff della Uni Info News per questo spazio. Ritorniamo a distanza di 4 anni dal progetto Scat Plaza con un nuovo abito e un nuovo nome, è un po come ricominciare da zero e siamo contenti di tornare qua per presentare il nostro disco. Tornando alla domanda gli AFFORDANCE sono una band della Toscana che è nata nel gennaio 2017. Ci consideriamo Pop, ma è difficile capire che genere ricopriamo viste le tante contaminazioni Hip Hop, Funk ed elettroniche.
Quali sono i gruppi da cui avete tratto spunto per le vostre sonorità?
I gruppi che ci hanno influenzato maggiormente nel panorama italiano sono stati progetti che negli anni 90 erano all’apice della loro carriera come i: Casinò Royale, Neffa e Sangue Misto, Daniele Silvestri, Subsonica, Morgan con i Bluvertigo e infine Ghemon. All’estero ci siamo abbandonati alle sonorità degli Unknown Mortal Orchestra, Tame Impala, Natas Loves You ma anche gli Zero Seven o i Massive Attack e tanti altri attualmente ai vertici delle classifiche mondiali.
Che tipo di suono state cercando o magari avete già raggiunto?
Ciona, Cola e Alfo sono gli stessi membri del vecchio progetto Scat Plaza. Francesco lo abbiamo raccattato da un carcere, abbiamo anche una foto volendo, non scherziamo! Clara invece è volata da noi dalla lontana Cuba perchè ha sentito probabilmente un groove che non abbiamo. Comunque ci terremmo a sottolineare che è l’unica cubana che non sa tenere il tempo con gli shaker (ridono ndr).
Quando avete capito che era il momento di fondare un gruppo?
Lo abbiamo capito quando ci siamo accorti che Ciona aveva compiuto quasi 30 anni e ci siamo resi conto che anche noi stavamo invecchiando. Battute a parte, Scat Plaza erano un progetto che funzionava, sbarazzino e sicuramente molto divertente da ascoltare per la sua semplicità, soprattutto durante i live. Sentivamo però che quel periodo era cambiato, volevamo dire alla gente delle cose che con il vecchio progetto non sarebbero state credibili. E’ stato quello il momento in cui abbiamo deciso di fondare gli AFFORDANCE.
Parlateci del vostro ultimo album SO POP ERA, quali sono le vostre ambizioni e cosa volete trasmettere al pubblico?
C’è un brano del vostro ultimo album: ”Monotono” che rimanda molto a sonorità elettroniche e moderne, mescolate a un sound pop italiano che sembra quasi richiamare i Subsonica, vi siete ispirati un po’ a questo tipo di band negli anni? Si ammettiamo che i Subsonica ci hanno influenzato non poco. Monotono ha una musicalità molto differente dal resto del disco e siamo contenti del paragone che hai fatto, anche perchè i Subsonica sono un gruppo che stimiamo moltissimo.Mi ha colpito molto il testo di ”Invisibili Assenti”, volete parlacene?E’ un testo che riprende l’intera tematica, come già detto prima, della instabilità. “Alla deriva tra le scelte sono naufragato” è la frase che apre il testo. Siamo sempre sommersi da scelte e alle volte sembra quasi di affogarci. Invisibili Assenti, è la ricerca continua della strada più facile di ogni nostro percorso. Una strada che è difficile da trovare perchè “le cose semplici sono quelle più difficili, quelle facili difficilmente esistono”. Quando si parla di invisibilità c’è di mezzo la tecnologia, “Distratto molto spesso dagli oggetti che ci rendono invisibili e assenti”. Quindi è un po’ quello che noi Affordance viviamo probabilmente come molti della nostra età, un po’ distratti dalla tecnologia e alla ricerca della strada più facile.Con ”Labirinto” mi sembra di essere tornato a un tipo di sonorità Soul Funk anni ’70 ’80, quanti generi e sonorità vi hanno influenzato per poter ”partorire” il vostro album?
Ci piace molto che tu abbia detto “partorire”. So Pop Era è stato di per se un parto. Abbiamo dovuto unire più teste che portavano nello stesso calderone: Elettronica, Hip Hop, Funk e tante altre contaminazioni che è stato difficile far funzionare assieme. Inutile dirti che siamo cresciuti a pane e Funkadelic quindi non mi stupisce che tu ci senta certe contaminazioni.
Che tipo di strumenti avete utilizzato nell’album e generalmente nei vostri live?
Cos’è ”il ritmo della noia”? e questa salita che vi sembra infinita magari è una metafora della vostra scalata musicale? Quanto è dura in Italia fare musica e cercare di essere innovativi?
Il tour promozionale è cominciato nei primi di giugno e il nostro obbiettivo ora è girare quanto più possibile l’Italia per far conoscere l’album. Non siamo legati né ad agenzie né a booking, quindi è tutto molto più difficile, ma siamo come spugne e prendiamo in considerazione tutte le occasioni, specie quando si ricomincia da zero e devi cercare persone che ti ascoltano, come state facendo voi oggi.
Progetti futuri?
Non ci stiamo pensando ad essere onesti, causa live in corso. Sicuramente l’esperienza del disco ci è servita a capire cosa fare e cosa non fare per il futuro, saremo sicuramente più preparati mentalmente. Contiamo di rimetterci al lavoro per la produzione di qualche singolo non appena avremo perfezionato la situazione live.