Giovedì 14 alle ore 18:00 presso la Cantinetta del Teatro Verdi di Pisa si è tenuta una conferenza a cura di Ermanno Romanelli dal titolo: “Shakespeare nella danza del ‘900 – la danza ispirata dai testi di William Shakespeare.”
Durante la conferenza Romanelli ha preso in esame i modi e i tempi in cui si è portato il teatro Shakesperiano nel balletto, con citazioni di grandi nomi come: John Cranko, Kenneth MacMillan, Rudolf Nureyev, Alexey Ratmansky.
Il tutto si è svolto con un supporto di video-citazioni che in una miscellanea di sfumature ha espresso i diversi modi dei coreografi di intendere la danza.
Ogni autore ha qualcosa da dirci e lasciarci tramite il balletto, una rilettura iconica del testo shakespeariano che ci trasmette visivamente l’intenzione dell’autore. E’ il caso di John Neumeier che ci dona una sua visione dello spettro del padre di Amleto: i fantasmi non sono considerati con spettacolarità, la danza agisce per sintesi ed essenza, così il fantasma “possiede” fisicamente Amleto trasformandolo in una specie di “marionetta”, Neumeier vuole dirci che i fantasmi vivono in noi e che sono nostri padroni. O ancora nel raffigurazione del rapporto fra Otello e Desdemona in cui Neumeier trasmette la visione dell’amore che rende “ciechi e stupidi”, cecità in cui riesce ad agire Iago. Così i due ballerini non si guardano mai in viso, rimanendo legati alla propria visione, parziale ed erronea, dell’altro, fino al momento in cui la tragedia arriva al suo culmine con l’uccisione di Desdemona: solo allora ai due ballerini è dato modo di guardarsi, di vedere realmente l’altro.
Senza precedenti rispetto all’Otello è la resa che ne ha dato Josè Limon, che è riuscito a sintetizzare l’intera opera in soli 19 minuti di coreografia. Limon assegna al fazzoletto il ruolo del protagonista, facendolo scivolare per tutto il tempo fra i vari personaggi così da renderlo il vero motore dell’azione.
La conferenza è un preludio all’opera che si svolgerà questo Sabato presso il Teatro Verdi dal titolo “A Cuore Aperto – ballata per voce sola”, con la Compagnia Fabula Saltica, liberamente ispirata ai sonetti Shakespeariani. L’allestimento è proposto nell’imminenza dell’anniversario, nel 2016, dei 400 anni dalla morte dell’autore inglese (1564–1616).
“E’ il tentativo di mettere in scena una risposta a Shakespeare” ha detto Romanelli “abbiamo pensato a cosa abbiamo da dire e che cosa possiamo dire noi al poeta”
Lo spettacolo che si rispecchia nei sonetti di Shakespeare è un connubio fra testo e coreografia, sorretto dalla bravissima attrice Elena Croce che è il meraviglioso collante fra recitazione e testo ed è colei che reciterà alcuni “Sonetti ” e brani estratti dal nuovo testo. Il risultato è una toccante storia di verità e biografia femminile, di un dolore reale.
Le coreografie sono di Claudio Ronda, la regia di Alessio Pizzech, musiche originali di Paolo Zambelli, eseguite dal vivo dai Giovani Archi Veneti, le luci di Nevio Cavina e costumi ed elementi scenici di Davide Amadei realizzati da Giulia Zuolo.
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