Essere belle, ecco una faccenda che ci preoccupa e non ci affascina più, una cosa troppo spesso fredda e stereotipata e troppo poco legata al sentirsi belle. Noi donne ci affatichiamo spesso a trovare il vestito perfetto, il rossetto che ci sta bene, le scarpe che vanno di moda ed a portare i capelli come le portano le attrici più famose senza poi, a volte, esserne particolarmente entusiaste (e tra l’altro spendiamo una fortuna!): una ha comunque i capelli secchi o la palpebra un po’ cadente, un po’ di grasso là o le gambe troppo cicciotte lì sotto ai leggins, tutte piccole cosucce da niente che ci fanno sentire fuori posto. Eh, cose che proprio bisogna sopportare se ci si vogliono piastrare i capelli, truccarsi con l’eyeliner ed infilarsi un pantalone stretto; è sicuro che spendiamo sempre tempo per fare qualcosa che fa stare tranquille le nostre amiche ma che, ahimè, non ci ripaga molto, ma ci affanna parecchio.
Una fotografa di Melbourne, Jessica Ledwidch, nel suo progetto Monstrous Feminine, spiegandoci con una decina di scatti provocatori e surrealisti, che imbarazzerebbero qualsiasi giornalino di moda, quanto una donna possa sentirsi pressata nei sacrifici da fare pur di essere nello standard della “bella ragazza”, per in seguito soffrirne o esserne insoddisfatta. Ecco qualche foto (abbiate la pazienza di aprirle per vederle meglio sotto la fitta descrizione!), troverete il link a fondo pagina.
Palestra, trucco&parrucco, tacchi, moda eccetera eccetera… C’è chi invece non è disposto ad “affamarsi per un ruolo”, un’attrice di Hollywood che mangia senza remore ai buffet e che proprio si disinteressa del parere di chi la vuole “obesa”: parliamo di Jennifer Lawrence, ricordate Hunger Games?, una ragazza piuttosto e giustamente stizzita per quanto riguarda i bigotti commenti altrui sulla sua forma fisica a confronto con le star del cinema più in voga; <<mangio come un cavernicolo. Sarò l’unica attrice di cui non si dirà che ha l’anoressia.>> dice in un’intervista rilasciata ad Elle <<Non voglio che le ragazzine pensino: “Oh, voglio essere come Katniss (protagonista da lei interpretata in Hunger Games, ndr), salterò il pranzo”>>. La Lawrence è coraggiosa e decisa e davvero insolita nel suo “ambiente” fatto di attori smilzi, ma a parer mio è proprio il modello che dovremmo seguire per cominciare a pensare più ad amarsi invece che ad apparire.
C’è chi l’ha capita un po’ in ritardo che è meglio piacersi per come si è nell’era del seno rifatto, oggi ovunque donne giovanissime o anche mature ritoccano il loro corpo sempre più, dopo pentendosi amaramente e cercando di tornare indietro; infatti non è assolutamente difficile anche in Italia, soprattutto in città grandi e complicate come Milano, vedere ragazze giovanissime completamente piene di botox ma prive della sicurezza di una donna che si piace e con la testa sulle spalle; tornando al punto, le pentite famose nostrane sono per esempio Parietti, Ventura, Moric (che ha affermato di esser sembrata un “vecchio trans”), ma, parlando di esempi esteri e un po’ più “autorevoli” nel loro campo, compare Nicole Kidman, Emmanuelle Béart o Julia Roberts. Insomma, per essere meravigliose occorre sentirsi belle e il botulino è solo una grande perdita di soldi e sensibilità facciale.
E’ importante non fare riferimento continuamente al solito modello di bellezza, non ha senso focalizzare la nostra attenzione su una magra modella od una formosa pin-up, o si rischia di non apprezzare più la figura del proprio corpo perché diversa da una specifica “sagoma ispiratrice”. Il fotografo Ben Hopper ci offre altre foto per darci spunto di riflessione: e se fossimo belle anche senza depilarci? Ecco qualche foto dell’anticonvenzionale progetto che ci propone, ma non ci propina, un nuovo modo di pensare la bellezza femminile nel progetto “Natural Beauty”. In più voglio inserire una foto di un quadro del pittore più anticonvenzionale e “polemico” di sempre a proposito della bellezza: il grande Botero.
Come ultimi spunti, voglio proporvi prima di tutto questo video, che mi ha colpito tantissimo; questa realizzazione di Sandy Widyanata, “plastic”, porta la nostra attenzione sull’ossessione che siamo portate ad avere nei confronti del “body image”, l’immagine del nostro corpo, della nostra incapacità di valorizzare quello che siamo partendo dall’amore per se stessi, oltre la forma fisica che avremmo voluto avere, e di quanto le persone importanti ci ricordino come le persone che siamo e non che desidereremmo essere; quindi la storia di Anna che, preparandosi per l’appuntamento con Henry, un ragazzo che ama da anni, scopre casualmente di essere elastica e modellabile come plastilina e di potersi cambiare a suo piacimento.
Per finire, potete rilassarvi ora!, ecco una canzone in tema che vale la pena ascoltare, sia per l’interpretazione particolare, sia per il testo che è un po’ più “crudo” rispetto alla delicatezza dei progetti che vi ho mostrato perché è ricco di frasi pungenti. Il pezzo di Jocelyn Pook si intitola “Women’s Magazine” e tira in ballo il “sentimento oscuro”, oltre al fatto di esser vittima degli stereotipi che la moda e la società inculcano nella nostra mente: la vanità, la voglia disperata di essere bellissime e sempre al top, a qualsiasi prezzo, non importa se è necessario sottoporsi a liposuzione, coprirsi di creme o nascondere la propria identità dietro un velo di mascara, l’importante è sembrare giovani e non permettere alla forma del proprio naso di compromettere la nostra vita sociale e sessuale; ma non c’è persona più bella di quella che ha amor proprio!
Tutti i links:
J.L. : http://www.jessicaledwich.com/the-ferocious.html
B.H. : http://therealbenhopper.com/
S.W. : http://www.sandywidyanata.com/plastic.html
J.P. : www.releaselyrics.com/a05e/jocelyn-pook-women’s-magazine-tango/