7 feriti tra agenti e steward durante l’afflusso dei tifosi allo stadio
1 ultras del Napoli arrestato e altri 2 denunciati per resistenza a pubblico ufficiale
3 feriti da armi da fuoco tra cui Ciro Esposito attualmente in condizioni critiche a seguito di tre arresti cardiaci
Scontri nei pressi di Attigliano tra tifosi
Ricoverato in ospedale anche Daniele De Santis accusato di tentato omicidio
Intanto questa mattina, 200 tifosi della Roma sono stati fermati per la trasferta a Catania per timore di nuovi scontri e di una possibile vendetta da parte di ultras Napoletani.
Quello citato poc’anzi non è un bollettino di guerra ma solo quanto accaduto in occasione della finale di coppa Italia disputatasi a Roma tra Napoli e Fiorentina.
La dinamica del tentato omicidio sembra tanto semplice quanto folle. De Santis da solo compie delle provocazioni contro dei tifosi Napoletani che si stanno dirigendo allo stadio, infatti lancia dei petardi e altri generi di ordigni. I napoletani allora lo inseguono per linciarlo, De Santis si da alla fuga ma raggiunto dagli ultras partenopei impugna la pistola e fa esplodere 6 colpi.
Quest’ultimo, conosciuto anche col soprannome di Gastone è ben noto alle forze dell’ordine e vanta un curriculum di tutto rispetto: nel 2004 è tra i protagonisti che impedì lo svolgimento del derby Roma – Lazio, nel 1996 si rese responsabile di una serie di ricatti ai danni dell’ex presidente giallorosso Franco Sensi infine nel 1994 fu arrestato a seguito di alcuni scontri in occasione della partita Brescia – Roma.
Questo è quello che è avvenuto al di fuori dall’Olimpico ma le oscenità continuano anche all’interno dello stadio. Le tifoserie sono agitate dalle notizie che provengono da fuori ma le autorità decidono che per motivi di ordine pubblico si debba giocare, onde evitare che la cosa possa degenerare . Ma la tifoseria napoletana non è dello stesso avviso e non vuole che si giochi la partita, così una delegazione composta anche da Marek Hamsik si reca al di sotto della curva per andare a trattare con la tifoseria partenopea. Qui entra in scena
È doveroso però puntualizzare che le forze dell’ordine avevano già deciso di far svolgere la partita e non hanno certo chiesto il “permesso” a Genny. Tutto questo è solo un vergognoso teatrino al quale ci si sottopone per evitare tensione sugli spalti, considerato che questi loschi personaggi sono convinti di dettare legge all’interno dello stadio. Le forze dell’ordine fingono di chinare il capo e assecondano questi individui affinché calmino i loro seguaci e non avvengano ulteriori episodi di violenza che potrebbero coinvolgere altri innocenti. Come disse in occasione della tragedia dell’Heysel Michel Platini, alla domanda inerente al fatto perché si fosse deciso di giocare, il francese rispose: “quando al circo muore il trapezista, entrano i clown.” Parole dure ma non sono altro che la verità.
Non dobbiamo andare tanto in là con la memoria, basti pensare allo scorso anno. Stessa occasione, finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio. La partita, come si capisce, è da codice rosso, dunque si decide di giocare, per ovvi motivi di ordine pubblico, dopo pranzo invece che la sera. La polizia provvede a ripulire le strade che veicolavano i tifosi verso l’ingresso dello stadio e tra i cespugli e nei cassonetti trovano spranghe, mazze, ordigni e… un’ascia! Senza parole.
E’ il segreto di Pulcinella, si pensa a mettere più stewart, si mettono più cancelli, ci si inventano un sacco di cose e intanto al sottoscritto impediscono di portarsi una misera bottiglina d’acqua all’interno dello stadio mentre gli ultras misteriosamente riescono a portare dentro dei veri e propri arsenali.
Il calcio non è la vittima, è complice insieme al sistema di questa vergogna. Le vere vittime sono gli innocenti e gli sportivi che a causa di questi fenomeni non sono più liberi di andare allo stadio. Il calcio non è di questi criminali che meritano di marcire in galera ma di chi lo ama ed ora più che mai c’è bisogno di un segnale forte che provenga dalle istituzioni.
Alessio Nicolosi