Sono stato contattato recentemente da Marco Moscardini, un barghigiano, preoccupato per la scelta comunale che vuole trasformare l’attuale giardino nel centro di Barga (LU), conosciuta quanto affascinante cittadina, in un abominio edilizio. Credendo fermamente che il verde comune in realtà non appartenga al Comune, ma alla cittadinanza, condividendo l’angoscia del mio corregionale, non posso che portare davanti agli occhi dei lettori il suo grido di aiuto.
Moscardini sta portando avanti un’intensa campagna di raccolte firme, vi invito per tanto, come ho fatto personalmente, ha firmare la petizione cliccando qui.
Riporto le parole che troverete sulla pagina: “A Barga stanno partendo i lavori per un progetto costosissimo che priverà questa bellissima cittadina dell’unico giardino pubblico rimasto in quell’area, un’oasi di tranquillità dove i ragazzi e le famiglie trascorrono il loro tempo serenamente riparandosi all’ombra di bellissimi cedri storici che altrimenti saranno abbattuti per far spazio, come troppo spesso accade, al cemento.
In questo momento di profonda crisi economica sarebbe opportuno investire meglio i soldi pubblici, con interventi necessari e che portino evidenti benefici a tutti i cittadini piuttosto che distruggere definitivamente le risorse disponibili.
#salviamoilgiardino”
Molte sono le firme giunte per sostenere questa iniziativa, sia dai barghigiani, ma anche da parte di quei cittadini che sono passati almeno una volta o conoscono per fama la cittadina. Sulla pagina Facebook potrete seguire la vicenda fin dagli inizi.
Non lasciamo morire questo verde per una gestione opinabile.
“Il verde comune è un patrimonio inestimabile. Siamo sempre più circondati da cementificazioni ingiustificate, anzi sì: il verde mortificato da interessi meramente e discutibilmente edilizi. Il verde è parte del nostro io di essere umani, un individuo senza verde è infelice, stressato e apprezza di meno il luogo in cui vive.”
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