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Rimedi letterari per godersi il San Valentino (anche se si è soli)

Quando una marea di cuori e di cioccolatini (che promettono, oltre alle calorie, banalissimi aforismi sulla vita amorosa) invadono scaffali dei supermercati, prima occupati da tristi panettoni scontati del 70%, siamo costretti a realizzare che sì, è arrivato il temutissimo San Valentino. Che siate in coppia o che siate soli, un libro sarà sempre pronto ad aiutarvi ad affrontare questa tremenda giornata e magari a farvi riflettere. E di sicuro apprezzerà il ristorantino sul mare che avete scelto.

Romeo e Giulietta, William Shakespeare.

“Amore mio, mia sposa! La morte, che ha già succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto sulla tua bellezza. Ancor sulle tue labbra e le tue guance risplende rosea la gloriosa insegna della bellezza tua: su te la Morte non ha issato il suo pallido vessillo… Tebaldo, tu che te ne stai là in fondo nel tuo bianco lenzuolo insanguinato, qual maggiore tributo posso renderti che spezzare con questa stessa mano che ha spezzato la tua giovane vita quella dell’uomo che ti fu nemico? Perdonami, cugino!… O mia Giulietta, perché sei tanto bella ancora, cara? Debbo creder che palpita d’amore l’immateriale spettro della Morte? E che quell’aborrito, scarno mostro ti mantenga per sé qui, nella tenebra, perché vuol far di te la propria amante? “

Se siete in compagnia della vostra dolce metà probabilmente avrete progetti per la serata ben diversi dal dedicarsi alla lettura di un buon libro. Ma se siete soli, allora il nostro consiglio è di rinfilarvi sotto il copertone di pile, in compagnia di una buona cioccolata calda e di una copia di Romeo e Giulietta. Assuefatti alle numerose (spesso mal riuscite) reinterpretazioni di questo grande classico, spesso ci dimentichiamo della sua vera e grandiosa protagonista, ovvero di quella spaventosa potenza del connubio Eros-Thanatos, che tanto respinge e affascina per la sua mostruosa bellezza. Attraverso le parole e le azioni dei suoi personaggi, Shakespeare non fa che rivelarci una verità dal sapore dolce-amaro: l’amore autentico è un potente veleno, e per questo non può che essere destinato all’autodistruzione. Il resto è solo amore mediocre.

Carme 5, Gaio Valerio Catullo.

“Vivamus, mea Lesbia, atque amemus,

rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis. “

Se siete troppo indaffarati a organizzare cenette a lume di candela e il tempo tiranno non vi permette di dedicarvi alla lettura di un libro, allora non vi resta che affidarvi ai versi del Carme 5 di Gaio Valerio Catullo, poeta latino, autore di numerosi componimenti erotici, vissuto ai tempi di Giulio Cesare. Se poi avete la fortuna di conoscere il “Latinorum”, avrete il piacere di assaporare il voluttuoso susseguirsi delle parole, e magari avrete pure la possibilità di guadagnare punti “charme” con il vostro partner, sfoderando una perfetta padronanza della metrica latina. Del resto, non esiste afrodisiaco più potente della poesia.

Colazione da Tiffany, Truman Capote.

“Non amate mai una creatura selvatica, signor Bell”.

Esiste una sola commedia capace di rimanere impressa in tutti questi anni ed elevare la sua protagonista quale icona di stile, moda ed eleganza. Questa è senza dubbio Colazione da Tiffany, un classico del cinema degli anni ’60 che ha portato ad Audrey Hepburn una fama da star internazionale, rendendola una donna immortale e piazzandola su un gradino più alto rispetto a tutte le altre dive, complice la sua dolcezza e naturalezza. Eppure, per chi non lo sapesse, il famoso lungometraggio è tratto da un libro di Truman Capote, il quale scrisse anche il bellissimo “A Sangue Freddo” ed altre opere di cui, forse, troppo poco vengono prese in considerazione. Ora, per quanto la pellicola e versione cartacea assumano entrambe i contorni e la natura di una love-story, queste due proposizioni hanno, di tanto in tanto, alcuni piccoli dettagli che li differenziano e che ci portano a consigliare non solo la visione del film, ma anche la lettura del libro omonimo, che Capote carica di un’ironia pungente ed una critica verso l’America dei suoi anni.

Il tutto inizia con Holly Golightly una cover-girl di New York, attrice cinematografica mancata, generosa di sé con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. È un personaggio incantevole, dotato di una sorprendente grazia poetica. Intorno a lei ruotano tipi bizzarri come Sally Tomato, paterno gangster ospite del penitenziario di Sing Sing, O.J. Berman, il potente agente dei produttori di Hollywood, il “vecchio ragazzo” Rusty Trawler, Joe Bell, proprietario di bar e timido innamorato…

Siete ancora indecisi o convinti che il film sia stato abbastanza per voi? Vi sveliamo che il finale del libro è completamente differente, non volete sapere che fine, il cinico Capote, ha fatto fare alla povera Tiffany?

Claudio e Melissa.

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