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Il Regalo: racconto breve di Marco Bonavia

Su Uni Info News, il mercoledì è dedicato agli scrittori: con cadenza settimanale, verranno pubblicati racconti e poesie di giovani autori da tutta Italia, selezionati dalla nostra redazione! Oggi vi propongo un altro racconto del nostro Marco Bonavia, intitolato Il Regalo. Buona lettura!

Scrivi poesie o racconti brevi? Contattaci all’indirizzo giulia.pedonese@uninfonews.it e pubblica con noi!

Il Regalo

di Marco Bonavia

 

Lei si aspettava un gioiello. Più precisamente a forma di chiave, basandosi sul suo ragazzo, così male assortito con il suo essere schivo e romantico.
In effetti si aspettava quel discorso: questa è la chiave del mio cuore e la do a te perché tu ne hai pieno possesso; non farmi del male per favore. Lui era teatrale, un timido maestro di scena, con un passato ferito di cui non parlava mai e che lo costringeva spesso a chiudersi per paura di soffrire ulteriormente.

Invece lui non si presentò con una scatola, un pacchetto regalo, nulla. Possibile che si fosse scordato che quel giorno era il loro secondo anniversario? Lei non ci credeva.

Lui sorrideva quasi impercettibilmente, le si avvicinò, la baciò: “Sei bellissima” disse e indietreggiò di un passo. Poi le porse un pugno chiuso. Era un po’ emozionato, lei glielo leggeva negli occhi. Aprì la mano: sul palmo poggiava un piccolo sassolino scuro.

“Una volta il mio cuore era una pianta giovane e forte, vigorosa e verde. Poi scelte sbagliate e sfortuna portarono aridità. Non è stata colpa di nessuno, avevo trovato una persona a cui volevo molto bene e che molto me ne voleva, ma la sfortuna ha fatto soffrire entrambi, e la mia pianta si è seccata. Questo è l’unico seme dell’unico frutto che nacque da quella pianta: ha bisogno di tante attenzioni e di tempo e potrebbe essere frustrante curarsene perché per ora non è capace di dare niente. Amare chi soffre è così, a volte sembra di annaffiare il deserto; per questo ti dono questo seme, per ricordarti che so che riuscirai a far rinascere quella pianta. Anche se nessuno l’aveva più creduto possibile, anche se io non l’avevo più creduto possibile. Questo è il seme del mio cuore e grazie a te tornerà a fiorire”.

Lei non diceva niente: stava immobile con la bocca chiusa, solo qualche lacrima cadeva dagli occhi, ma senza singhiozzi, senza singulti. Lui non si era mai aperto così.

Prese quel seme come un dottore prende un neonato.

The Greatest Gift – by Carol Marine

  Marco Bonavia, classe 1992, nasce a Viterbo. Studia lettere antiche all’università di Pisa. Ama i libri e il rugby, che però non ricambiano e gli hanno chiesto di rimanere amici. Attualmente gioca nel Rugby Livorno 1931, dopo essere cresciuto nell’Union Rugby Viterbo.

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