Era il 19 Dicembre del 1997, il giorno in cui Titanic fu presentato ai cinema americani e di lì a poco di tutto il mondo. L’opera più famosa di James Cameron, dopo Avatar e Terminator, approdava allora sul grande schermo e nessuno avrebbe mai potuto immaginare l’impatto che avrebbe avuto il film con la critica ed il pubblico. La pellicola fu un vero e proprio successo, sbancò i botteghini dell’interno globo; contro 285 milioni di dollari spesi per la realizzazione (inclusa la campagna pubblicitaria) ne incassò all’incirca più di un miliardo e vinse ben 11 premi Oscar su 14 nominations; record che eguagliò, nel 1959, Ben Hur e che sarà raggiunto nel 2003 da Il ritorno del Re di Peter Jackson. In occasione del centenario della costruzione del vero transatlantico (avvenuta nel 1912) il regista Cameron ha deciso di riportare al cinema la storia, tanto tragica quanto immortale, di Jack e Rose avvalorandosi della tecnica della stereoscopia 3D. Potevamo quindi, cari lettori di Uninfonews.it, non recensire uno dei film che ancora oggi, dopo quasi 15 anni, fa ancora parlare di se, per un motivo o per un altro, e che è riuscito ad entrare nell’immaginario collettivo di ognuno di noi? Certo che no! Per questo vi invitiamo a continuare a leggere la nostra recensione su Titanic.
Rose (Kate Winslet) è una giovane donna dell’alta società soffocata dall’arroganza di sua madre e del suo fidanzato. Jack è l’artista dallo spirito libero che le aprirà gli occhi e di cui si innamorerà perdutamente. Quando il Titanic, tuttavia, nel bel mezzo dell’acque gelate dell’oceano Atlantico si scontra contro un iceberg, il viaggio dei due giovani amanti si trasforma in una corsa mozzafiato per la sopravvivenza. A narrare tutta la vicenda è Rose stessa, ormai anziana quasi centenaria, ad un gruppo di esperti oceanografi e cacciatori di tesori scelti per cercare, in quello che fu un tempo il famoso transatlantico ed ora relitto sprofondato nella profondità dell’Atlantico, una gemma preziosa nota con il nome de Il Cuore dell’Oceano.
Cimentandoci nella visione di una pellicola come Titanic non possiamo non sottolineare l’estrema cura e particolare attenzione che il regista Cameron ha riposto nella sua realizzazione; questo rappresenta un aspetto fondamentale nella lavorazione del prodotto, che non tarda a farsi vedere, che è possibile scorgere fin dalle prime scene e ammirare sempre di più con il passare del tempo. Dopo 15 anni dall’esordio nelle sale cinematografiche ancora oggi il film dimostra di non sentire minimamente il peso degli anni, complice un’ottima riconversione in HD capace di catturare sempre il minimo dettaglio e valorizzare ogni inquadratura. L’imponenza che contraddistingue il lungometraggio è pari alla grandezza del vero transatlantico e il lavoro compiuto dal regista di Avatar si impone, con tutta la sua maestosità, come uno dei più bei Blockbuster/colossal degli ultimi anni. Cameron riesce ad unire, sapientemente, dramma e sentimento facendo della pellicola non solo un mezzo attraverso il quale rivivere l’affondamento della nave, ma affiancando ad essa anche una storia d’amore che possa intrattenere il grande pubblico per tutta la durata complessiva del film.
Il grande pregio di Titanic è quello di saper catturare l’attenzione senza mai annoiare, rivelandosi come un film vecchio stampo, partendo molto lentamente, lontano anni luce da quelle produzioni realizzate solo ed unicamente per mettere in mostra una gran quantità di effetti visivi. L’incontro tra Jack e Rose (e tutto quello che ne seguirà) dà vita alla più classica delle love story a cui il cinema americano ci ha abituato, strizzando l’occhio, per l’occasione, ai più noti stereotipi che servono a far funzionare il tutto e renderlo verosimile. Poco male se allora il film non vanta una sceneggiatura particolarmente brillante, che si basa su uno script scontato e usato ormai fino allo stremo. Tutto, ad ogni modo, funziona egregiamente, non ci sono cali di ritmo e durante la visione del film non si ha mai la sensazione di assistere ad un qualcosa di irreale o particolarmente mellifluo e forzato. Cameron, tuttavia, non si lascia sfuggire la possibilità di dipingere e criticare gli usi e i costumi della società dei primi anni del ‘900; tutto questo lo fa attraverso gli occhi della protagonista, Rose, la quale sente di non appartenere a quello stile di vita che sua madre ed il fidanzato vogliono imporle, di essere una ragazza, in cuor suo, audace ed indipendente e sarà proprio Jack la molla che farà scattare la vera natura ribelle della giovane donna. Viene dipinta così una società caratterizzata da una forte spaccatura, dove da una parte abbiamo i passeggeri della prima classe, così freddi, pragmatici, pieni di pregiudizi e arroganti, tanto da sembrare quasi inumani e subdoli, legati a quel mondo fatto solo di apparenza; dall’altra c’è, invece, il mondo della terza classe, pieno di miseria, di divertimenti, allegria ed umanità, ricco di quella genuina semplicità che contraddistingue ogni passeggero. Sia chiaro, il film non verte principalmente sul costruire una denuncia contro le usanze e le persone dell’epoca, ma James Cameron non si dimentica di far un contrasto tra due universi che stanno agli opposti sul piano sociale. Questo aspetto, inteso però come differenza tra due culture, sarà ripreso anche in Avatar, successivamente.
Non vi sono dubbi che il personaggio di Rose sia quello meglio riuscito di tutta la produzione e a cui vengono date le maggiori attenzioni, mentre il giovane Jack Dawson, interpretato da DiCaprio, pare soffra un po’ troppo di una poco soddisfacente introspezione psicologica, così come il resto del cast, caratterizzato comunque da personaggi verosimili o realmente esistiti. Per quanto riguarda le interpretazioni ci sentiamo di promuovere a pieni voti i due attori protagonisti coinvolti (Leonardo DiCaprio e Kate Winslet) capaci di calarsi alla perfezione nelle vesti dei loro personaggi. L’alchimia tra i due è tangibile fin dai primi momenti e la loro storia d’amore non scade mai nel banale. La Winslet si afferma come una giovane attrice ricca di talento, tanto che la pellicola le farà conquistare una nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista, la seconda dopo Ragione e Sentimento. Ottima anche Gloria Stuart nelle vesti di una anziana Rose Dawson.Il resto del team d’attori funziona molto bene e vanta nomi di spessore come la premio Oscar Kathy Bates, Brendan Hill (Il Signore degli Anelli), Bill Paxton, Victor Gaber e Frances Fisher.
Sorprendente il reparto tecnico, nonché cuore pulsante di tutta la produzione; gli effetti speciali usati in modo intelligente riescono a stupire e ammaliare per la cura con cui sono stati realizzati e durante la visione film saranno molte le volte in cui ci si domanderà se sia stata veramente costruita una copia del Titanic per realizzare alcune scene ed inquadrature, sopratutto per le sequenze che riguardano gli esterni. Scenografie ottime, specialmente nella realizzazione degli arredi dei vari alloggi e per il resto degli interni. Altrettanto di qualità la fotografia e suggestiva (ed evocativa) la colonna sonora curata da James Horner. Il tema musicale del film diverrà uno dei più famosi e venduti dell’intera storia del cinema, così come la canzone cantata da Celine Dion: My Heart Will Go On. Molto buona, infine, la riconversione in 3D, curata dal regista stesso ed il suo team.
Al Titanic ci sono volute due ore e mezzo per affondare e immergersi nella vastità dell’oceano in una gelida notte primaverile, James Cameron impiega più di tre ore per realizzare l’intero film ed infarcirlo di tutto quello che è possibile immaginare, compresa una classica storia d’amore. Il risultato, tanto maestoso quanto imponente, non delude le aspettative e si presenta a noi come un ottimo colossal, capace di alzare gli standar qualitativi di questo genere di cinema e prendere le distanze da quelle produzioni fatte con scarsa cura. Perché a farla da padrone in Titanic sono sia i singoli aspetti, che il prodotto finale, poiché siamo sempre messi davanti ad un qualcosa realizzato con estrema cura, intelligenza, precisione e passione. Cameron spreme fino in fondo il potenziale che ha a disposizione e firma un film che rimarrà nella mente degli spettatori per molti anni, tanto che dal 1997 a oggi forse nessun blockbuster può (ancora) essere paragonato a questo lungometraggio e vincerne il confronto. Non esente da difetti, sopratutto per quanto riguarda una sceneggiatura un po’ debole in alcuni momenti e a delle sequenze che allungano considerevolmente il film, il Titanic riesce ad intrattenere, stupire, commuovere ed esaltare. Complice un ottimo comparto tecnico, un grande cast e colonna sonora (per non parlare di una superba riconversione in HD), il lavoro più famoso di James Cameron non solo convince per tutta la sua considerevole durata, ma si impone come nuovo esempio del (buon) cinema di intrattenimento e dopo 15 anni il Titanic torna a far parlare di se, a riprova del fatto che questa pellicola, al contrario della sua controparte reale, è davvero inaffondabile.
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