23 Novembre 2024

Recensione di Sinister

sinisterEllison Oswalt (Ethan Hawke) è uno scrittore di storie vere di cronaca nera, per lavorare meglio ha l’abitudine di traslocare di volta in volta, con la sua famiglia, nelle residenze che sono state teatro di quei brutali omicidi. Nell’ultima casa in cui si trasferisce, a King County in Pennsylvania, troverà un vecchio filmato, registrato con nastri super 8, che gli rivelerà l’esistenza di una tremenda entità soprannaturale decisa a uccidere lui, sua moglie ed i suoi figli.


Al suo quarto lungometraggio, dopo L’esorcismo di Emily Rose e Ultimatum alla Terra, Scott Derrickson sembra aver raggiunto una maturità invidiabile nel saper realizzare un horror di genere. Conscio di possedere un budget limitato, il regista è riuscito a tirar fuori una storia tanto semplice quanto geniale sia a livello di sceneggiatura che nella messa in scena, complice anche un’ottima fotografia. Sinister, di fatto, è un horror, ma in esso è possibile trovarvi anche delle sfumature thriller che portano lo spettatore a fare una analisi attenta dei fatti e dei tanti omicidi commessi di cui si occupa il protagonista; al contempo, tuttavia, l’elemento soprannaturale e le sequenze non prive di suspance e capaci di farci paura ci ricordano che quel che stiamo guardando ha comunque l’intenzione di metterci angoscia e farci saltare subito dalla sedia. Eppure, pochi sono i momenti di vero terrore mentre quasi tutto il film si basa nel mettere in scena un climax di ansia e tensione che in novanta minuti abbondanti non scema mai né cade nel banale, portando chi lo guarda ad un finale tanto ben orchestrato quanto brutale nel modo in cui viene girato. sin

Derrickson si è indubbiamente divertito a girare questo film, lo possiamo capire dalle tante inquadrature o ad esempio dal voler in continuazione citare altre pellicole del genere; ci sono anche vari omaggi a Stephen King ed alle sue opere a cominciare dal protagonista stesso che per certi aspetti rimanda a molti dei personaggi usciti fuori dalla penna del maestro del brivido. Sempre presente in ogni inquadratura e convincente per tutta la durata del film rimane Ethan Hawke, già immischiato recentemente ne La Notte del Giudizio, altro horror di buona fattura, che sa essere convincente in ogni momento e trasmette le giuste sensazioni di paura o tensione ogni qual volta gli viene richiesto.

Sinister è indubbiamente uno dei migliori film degli ultimi anni nel suo genere e non, un opera che gioca sempre a volersi mostrare un po’ thriller e un po’ horror e che riesce ad unire in modo intelligente questi due generi senza eccedere né strafare nell’uno o nell’altro. Un lavoro che per certi aspetti ricorda Shining nel voler inscenare sin 2il percorso di un uomo che dall’essere convinto delle proprie idee e delle proprie paure si ritroverà a dover accettare il soprannaturale e ad assistere al crollo psicologico della propria famiglia. Senza voler essere pretenzioso, ma portando avanti una sceneggiatura di ferro nel suo piccolo, privo di qualunque effetto speciale barocco o eccessivo l’ultima fatica di Scott Derrickson riesce a convincere e mettere paura, tensione ed ansia, in modo più che esaustivo e persuasivo tanto nella storia che nella messa in scena, semplice e mai sopra le righe. La riprova che quando mancano i soldi è il talento a lavorare!

 

 

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Claudio Fedele

Nato il 6 Febbraio 1993, residente a Livorno. Appassionato di Libri, Videogiochi, Arte e Film. Sostenitore del progetto Uninfonews e gran seguace della corrente dedita al Bunburysmo. Amante della buona musica e finto conoscitore di dipinti Pre-Raffaelliti.
Grande fan di: Stephen King, J.R.R. Tolkien, Wu Ming, J.K. Rowling, Charles Dickens e Peter Jackson.

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