Quando viene annunciato un prodotto come Now You See Me, con un cast formato da attori e attrici di primo ordine, le aspettative sono sempre tante, i dubbi leciti e consci nello spettatore e il senso di delusione che va di pari passo a quel senso di soddisfazione non lascia nessuno… fino a quando non si esce dalla sala con o senza una faccia compiaciuta. Leterrier, dopo il fiasco di Scontro tra Titani e un film dedicato all’incredibile Hulk con protagonista non più Bana, ma Norton, decide di entrare nel mondo del prestigio, un ambiente in cui tempo fa Nolan aveva deliziato tutti con The Prestige e altrettanto si può dire per Neil Burger con The Illusionist, sebbene entrambi in modo diverso e con ambientazioni completamente differenti. Allontanandosi dai costumi del 1800 e ambientando la storia ai giorni nostri, il regista francese cerca di catturare l’attenzione dello spettatore con una storia innovativa, originale e ben recitata…ci sarà riuscito ?
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Dato che il film assume le sfumature di un giallo, accompagnato di tanto in tanto da trucchi di magia, come è anche giusto che sia vista la natura del prodotto, non vogliamo svelarmi molto della trama. Basti sapere che un gruppo di maghi viene arruolato da un personaggio misterioso; il gruppo è formato da quattro membri ed ognuno con una sua specialità. Diventati famosi sotto il nome de “I Quattro Cavalieri” questi passano il loro tempo girando da città in città proponendo i loro numeri e lasciando ogni volta il pubblico pieno di meraviglia e stupore. Capita, precisamente a Las Vegas, che il numero finale deciso dai noti prestigiatori sia quello di rapinare una banca e proprio come i grandi maghi, questi ci riescono, attirando l’attenzione della polizia che da quel momento sarà sempre più interessata agli spostamenti del team capitanato da Daniel Atlas (Eisenberg).
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Era difficile, molto difficile, realizzare un film che comprendesse tanti bravi attori, alcuni dei quali vincitori del prestigioso premio Oscar e Leterrier, lo diciamo fin da adesso in modo molto esplicito, non riesce nell’impresa di portare a casa un buon prodotto, anzi, esclusi alcuni momenti, il risultato è pessimo. Partiamo dalla falla più grande: il cast. Eisenberg, Fisher, Freeman, Caine, Ruffalo, Harrelson, Franco (il fratello di James) e per finire Laurent. Questi sono i nomi che prendono parte alla pellicola e da quel che potete vedere sono attori di una certa rilevanza nel panorama cinematografico non solo Americano, ma anche Europeo. Così, se da una parte si potrebbe pensare che tante cime della recitazione possano, senza ombra di dubbio, dar sicurezza sotto certi aspetti al prodotto, dall’altra si ha la sensazione che, se gestiti male, tutti questi attori e attrici in un unico film non solo non riescano ad emergere, ma possano anche andar a peggiorare la pellicola. Questo è, in parole povere ciò che accade: il lungometraggio risente di troppi attori famosi e molti di essi interpretano ruoli non solo “vergognosi” per il loro grande talento, ma anche (e soprattuto) poco approfonditi o simili a quelli già interpretati.
Jesse Eisenberg è sempre attaccato a quello che forse è stato fino adesso il suo grande ruolo, ovvero quello di Mack Zuckerberg nel film: The Social Network. Il suo Daniel Atlas è quasi la brutta copia del genio informatico citato sopra e la sequenza (vista anche nel trailer) dell’interrogatorio ricorda esattamente quella girata da Fincher (fatta da quest’ultimo molto meglio) quando il giovane Mark era sommerso da mille domande da parte dei tanti avvocati che volevano far ammettere a quest’ultimo di aver rubato l’idea di Facebook ai fratelli Winklevoss. La differenza tra questo e l’altro lungometraggio? Semplice, Eisenberg in questo è fico e lo si capisce fin dai capelli e dall’abbigliamento.
Isla Fisher è forse l’unica attrice che riesce a ritagliarsi un ruolo memorabile in tutta la pellicola, complice anche la sua bellezza, accompagnata da una buona dose di intelligenza ricca di eleganza. Peccato che, alla fin fine, il suo ruolo sia poco messo in luce, rispetto ai restanti 3 componenti del gruppo.
Harrelson ha un ruolo superficiale e ogni sua battuta, accompagnata da ogni sua espressione tende a rendere questo personaggio una macchietta, con quel cappello in testa acquista punti per ambire al premio come personaggio più buffo dell’anno. E’ comunque un attore che il suo lo fa, seppur non aggiungendo niente al film dal punto di vista recitativo.
Il fratello di James Franco, Dave, è colui al quale vengono date la maggior parte delle scene d’azione e forse le migliori scene di prestigio, così possiamo dire che assieme alla Fisher è il personaggio migliore dentro la pellicola, anche se un po’ di dialoghi in più non gli avrebbe di certo fatto male.
Giungiamo infine a Mark Ruffalo che interpreta il tipico poliziotto che ce l’ha a morte, senza un reale motivo, con l’Interpool (questo è un cliché ormai famoso) e per quanto riguarda la sua prova dal punto di vista recitativo possiamo catalogarla come discreta.
La povera Mélanie Laurent, tanto bella e brava in Bastardi senza Gloria e ne Il Concerto, qui non solo sembra una classica poliziotta motivata solo dal portare a casa un obbiettivo, ma Leterrier la fa sembrare quasi sempre stupida e l’unica cosa che pare le abbia chiesto durante le riprese sia stata: “Sorridi, che hai un sorriso magnifico!”. Questo è il personaggio interpretato dalla Laurent.
Tecnicamente la regia è così frenetica che a malapena si capiscono i trucchi, i pochi che vengono fatti e che possano essere catalogati come interessanti. Leterrier ha così tanta fretta di girare il film che si dimentica che il pubblico potrebbe non condividere la sua tecnica registica caotica quasi quanto quella di Bay. La trama non brilla per originalità e ogni tanto fa acqua, tanto che un occhio attento potrebbe capire gran parte delle cose fin dalla metà del film. Colonna sonora poco incisiva e fotografia di certo non memorabile.
Now You See Me – I Maghi del Crimine cos’è? E’ difficile dirlo, dati i tanti difetti riscontrati sia nel cast (possibile che alcuni attori vi abbiano preso parte solo per i soldi? Verrebbe da domandarsi dopo averlo visto!) sia a livelli di regia e trama/sceneggiatura. Forse questo era un prodotto particolarmente caro, che aveva in cantiere da tempo, all’autore francese il quale vede bene di inserire un po’ di Francia nella pellicola, ma come mai questa debba essere sempre sinonimo di stupidità è difficile spiegarlo (questa affermazione la capirete se guarderete il film) e fidatevi se le grasse risate le farete principalmente grazie a delle battute contro personaggi francesi. A chi consigliare il film ? A chi vuole perdere due ore di tempo, chi ha compassione o è fan di Leterrier o dei tanti attori presenti in questo lungometraggio o chi è indeciso tra il qui presente o Transporter 2. Per chi vuole vedere un bel film di Magia, di Illusione o Prestigio consigliamo di passare ad altri prodotti come The Illusionist o The Prestige, più appaganti e soddisfacenti e se volete un prodotto indirizzato ai più piccoli andate a vedere Il Grande e Potente Oz di Raimi; Now You See me appagante e soddisfacente, se non poco, non lo è di certo.
Claudio Fedele