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Recensione di I love Radio Rock

Recensione di I Love Radio Rock

Dopo aver raggiunto la fama a livello internazionale grazie a film come Quattro Matrimoni e un Funerale, Notthing Hill e Love Actually, Richard Curtis riprende in mano la macchina da presa e decide di realizzare una pellicola incentrata sul fenomeno delle navi pirata degli anni ’60. Grazie ad un cast tutto made in England, eccezion fatta per Philip Seymour Hoffman e senza lasciare il timbro comico quasi mai assente nei suoi lungometraggi, il noto regista inglese è riuscito a portare alla luce un film grazie al quale si possa rendere omaggio al rock e alla (grande) musica. Ci sarà riuscito? Scopriamolo!

Il giovane Carl, dopo essere stato espulso da scuola per cattiva condotta, viene mandato dalla madre Charlotte su Radio Rock, una nave situata nell’acque del Mare del Nord  nonché nota in tutto il paese per essere una stazione radio pirata. Il ragazzo farà amicizia con tutto l’equipaggio, i vari telecronisti e Dj a cominciare dal suo padrino Quentin (Bill Nighy), fondatore della radio fino a conoscere Il Conte (Hoffman), la più alta autorità radiofonica. Le giornate a bordo della nave passano tranquille, tra un disco di buona musica leggera e le chiaccherate con i compagni; Carl troverà così un posto dove stare in compagnia dei suoi nuovi amici che pian piano diverranno la sua vera famiglia. Il governo Inglese di sua maestà la Regina, tuttavia, è contrario a questa iniziativa e farà di tutto per mettere a tacere Radio Rock. Inizia così un duello (metaforico/politico) tra le istituzioni inglesi ed i pirati del ventesimo secolo!

I love radio rock (il cui titolo originale è: The Boat That Rocked) è senza ombra di dubbio una commedia riuscita, brillante e più che soddisfacente sopratutto nella prima parte, mentre appare leggermente prolissa, meno geniale e retorica nella seconda. Tuttavia, ci sentiamo di sottolineare, per gli amanti della buona musica rock o solo per chi cerca uno svago intelligente ed un intrattenimento interessante che questo film potrà soddisfare tutte le esigenze richieste. Alcune scene sono degli espliciti omaggi a Hendrix o ad altri gruppi famosi come i Nirvana (e valgono il prezzo del biglietto, garantito!), unite sempre da una sceneggiatura solida, mai banale ed esente da citazionismo gratuito che al cui interno mette in campo due mondi completamente diversi, ma pur sempre distinti evidenziando, non solo esteticamente o scenograficamente, la differenza (a volte resa tale anche da una fotografia fredda, così come gli ambienti ed i personaggi resi privi di vitalità) tra i politici inglesi e gli abitanti della nave pirata. Come era possibile immaginare la colonna sonora è straordinaria, i pezzi proposti nella pellicola hanno fatto la storia della musica ed è un piacere riascoltarli. Curtis fa della nave non solo un oggetto che viaggia nel mare del nord il cui unico scopo è quello di infrangere le regole, ma anche un posto dove crescere, maturare e diventare adulti come accade al giovane Carl, che sarà proprio a bordo di Radio Rock che conoscerà il vero amore ed otterrà il rispetto dei suoi compagni.

Gli attori che sono stati scelti per vestire i panni dei deejay sono, come è già possibile capirlo dai nomi sulla locandina, di alto livello: Philip Seymour Hoffman, Nighy, Rhys Ifans, Kenneth Branagh ed appare in una piccolissima parte persino Emma Thompson, nelle vesti della madre del protagonista.Tutti da promuovere, anche Nick Frost, che viene messo leggermente in ombra quando sulla scena vengono chiamati in causa il Conte e Gavin (Rhys) due fanatici del rock e della buona musica che cercheranno (goliardicamente, si intende) di avere la meglio l’uno sull’altro. Nighy sempre da manuale come in Love Actually – L’amore Davvero a conferma che questo tipo di ruoli, quasi Border Line, gli calzano a pennello. Meno convincente, invece, è proprio Tom Sturridge (Carl) il quale sparisce dinanzi agli altri attori, tuttavia non vogliamo bocciare pienamente la prova dell’attore in quanto possiamo comprendere quanto possa essere difficile attirare su di se l’attenzione quando accanto ai persone di un certo calibro.

Richard Curtis ce l’ha fatta ancora una volta a quanto pare; ha realizzato un bel film, una commedia che fa omaggio alla musica degli anni ’60’,che non annoia mai, diverte, intrattiene e riempie la testa dello spettatore di pezzi musicali di repertorio ormai diventati leggendari (vi invitiamo inoltre a continuare la visione del lungometraggio anche durante i titoli di coda!). Consigliamo, dunque, caldamente la visione a tutto il pubblico e ad ogni tipo di lettore di Uninfonews.it, sicuri che la pellicola saprà soddisfare gran parte degli spettatori. Eccetto una seconda parte leggermente meno riuscita, sia nei dialoghi che in alcune sequenze, ma che non compromette in definitiva il prodotto, I Love Radio Rock si vede tutto di un fiato ed all’interno è possibile trovarvi anche una leggera critica, quasi sarcastica, della società inglese del tempo. Erano gli anni in cui la televisione non aveva preso il sopravvento, in cui le persone si riunivano attorno alla radio per sentire musica (come ci mostra il regista) in attesa del prossimo pezzo che sarebbe stato inserito dal deejay, forse erano tempi migliori di questi che viviamo adesso e secondo Curtis pare proprio di si!

Claudio Fedele

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