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Recensione di Non Lasciarmi (Never Let Me Go)

Recensione di Non Lasciarmi (Never Let Me Go)

Dopo l’acclamato successo di “Quel che Resta del Giorno” un nuovo romanzo di Ishiguro torna ad essere trasposto sul grande schermo; stavolta tocca a Non Lasciarmi, libro dato alle stampe nel 2005 e che grazie a Mark Romanek, per la sceneggiatura di Alex Garland, con un cast che comprende l’allora (semi) emergente Andrew Garfield, Carey Mulligan e Keira Knightley è riuscito ad essere proposto nelle sale di tutto in mondo nel 2010.

Tre amici trascorrono l’infanzia nel collegio inglese di Hailsham, un luogo apparentemente idilliaco, dove scoprono un segreto oscuro e angoscioso riguardante il loro futuro. Quando si lasciano alle spalle il rifugio del collegio e si avviano inesorabilmente al destino sconvolgente che li attende da adulti, essi devono anche confrontarsi con i propri sentimenti di amore, gelosia e tradimento che rischiano di dilaniarli.

E’ una storia crudele, quella che sceglie di raccontare Romanek che da molti critici è stato definita più volte come thriller dispotico, ma che a voler essere pignoli il tutto assume più una sfumatura di dramma etico esistenziale con risvolti psicologici e scientifici. Troppe parole per catalogare Never Let Me Go (il titolo il film lo eredita da una canzone presente nella pellicola ma che di fatto non esiste) un’opera che spiazza per la semplice e dolorosa verità a cui noi spettatori siamo messi di fronte senza lasciarsi andare a sentimentalismi eccessivi o fasi colorate da una eccessiva retorica; la seconda opera del regista Statunitense è un pugno nello stomaco che non fa sconti a nessuno e non ammette obiezioni. Partiamo da uno degli aspetti più cari dell’opera, ovvero il tempo e la sua concezione, perché è proprio questo fattore ad essere, per certi aspetti, determinante e ad assumere nel complesso un ruolo chiave. Senza voler procrastinare temporalmente il lavoro in un futuro imprecisato e di conseguenza magari ancora poco tangibile se non completamente astratto estraniando noi tutti dai fatti che accadono davanti ai nostri occhi, ma adattando la storia alla fine del 1900 dandole così una concretezza agghiacciante Non Lasciarmi propone uno dei più classici elementi fantascientifici (i cloni e la concezione che l’umanità ha di essi) aggiungendo al tutto una visione umana ed etica. L’uomo, se nel passato o nel presente scoprisse un modo per curare le malattie, per vivere più a lungo ed evitare sofferenze di vario genere compierebbe tutta una serie di atrocità del tutto aliene da una morale. Così sono vane le speranze, i desideri e l’ambizioni dei tre protagonisti che prima o poi, nel poco tempo a loro dato a disposizione prima delle donazioni, dovranno fare i conti con la realtà. Perché se nella società odierna ci si interroga talvolta su come l’uomo possa uccidere in massa animali e far esperimenti su di essi, per Ishiguro/Romanek l’animale uomo è già pronto non solo a mutilare forme di vita “inferiori” ad esso ma a sacrificare se stesso pur di allontanarsi il più possibile dalla morte e non completare, di conseguenza un ciclo naturale, forzandone la natura in modo cinico e freddo.

Una visione dell’esistenza, quella che vuole proporci questo lungometraggio, pessimista (ma al contempo piena di vita con una grande potenza narrativa e visiva) non solo dei comportamenti ma anche delle scelte, sebbene parallelamente si sviluppi una corrente di pensiero, nel mondo ipotizzato dal regista, che cerchi comunque di dimostrare come “i cloni” abbiano un anima. Ma alla fine dei conti, chi mai vorrebbe tornare indietro? Chi oserebbe perdere un qualcosa di essenziale che gli permette di vivere più a lungo e senza rimorsi? Un tema assai caro alla fantascienza, qui magistralmente narrato che forse nella sua “non” originalità ha la sua grande pecca, ma che grazie a quella componente drammatica ed umana riesce a meravigliare e convincere con dolore e amarezza. Un aspetto che prima o poi tutti noi, se in un futuro sarà possibile, dovremmo affrontare. La storia si avvale di due interpretazioni intense e riuscite come quella di Carey Mulligan e Keira Knigthley che mettono la parola fine ad una pellicola curata da una attenta regia, ottima fotografia e malinconica colonna sonora. Concludiamo nel dire che se qualora Non Lasciarmi non dovesse piacervi, almeno siate sinceri ed ammettiate che quest’ultimo avrà comunque il merito di farvi riflettere.

Claudio Fedele

Review Date
Reviewed Item
Keira Knightley, Carey Mulligan, Movie, Film,
Author Rating
4
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