Recensione di Memento
Con Memento Christopher Nolan, colui che dal 2005 si dedicherà alla trilogia del Cavaliere Oscuro (conclusasi poi nel 2012), firma la sua seconda fatica e dà inizio alla collaborazione con il fratello Jonathan, da qui in avanti presenza fissa nelle vesti di sceneggiatore; prima di raccontare le gesta di Batman e affascinare gran parte del pubblico con Inception, il noto film-maker ha realizzato quello che per molti è il suo primo vero esordio, se consideriamo il fatto che Following è un lungometraggio quasi dimenticato (ad eccezioni dei fan più sfegatati del regista) se non persino introvabile in paesi come l’Italia. Uninfonews.it recensisce per voi, quest’oggi, il film che metterà sotto i riflettori del successo e del panorama cinematografico il volto di Nolan e se siete curiosi di sapere le nostre impressioni su Memento vi consigliamo di continuare la lettura dell’articolo.
Leonard Shelby (Guy Pearce) a seguito di un trauma cranico riportato durante una brutale aggressione, è affetto da un disturbo della memoria a breve termine; in altre parole Leonard dimentica nomi, persone ed eventi accaduti solo pochi minuti prima. Ma la notte dell’aggressione è accaduto qualcosa di molto più grave… qualcosa che ha cambiato Leonard per sempre, facendogli conoscere quanto forte possa essere l’odio ed il desiderio di vendetta e dando un nuovo ed unico scopo alla sua vita: trovare l’uomo che ha ucciso sua moglie e che ha portato via i suoi ricordi e la sua identità.
Con Memento (parola latina il cui significato è “ricordati”) non solo si ha per la prima volta la manifestazione concreta della bravura di Nolan nel saper dirigere una storia originale e complessa, ma si ha, in particolari modo, la dimostrazione lampante che chi sta dietro alla macchina da presa è capace sia di mescolare buon cinema, sia di inserirvi all’interno una buona dose di intrattenimento. Il regista sa, indubbiamente, il fatto suo e ciò lo si scorge fin dalle prime inquadrature e informazioni che ci vengono fornite, capaci di dare la sensazione di spaesamento e confusione in cui vive il protagonista, mettendoci sullo suo stesso piano. Questa impressione si respirerà in gran parte della pellicola. Ad affiancare la storia c’è, inoltre, un ottimo montaggio il quale mischia sequenze legate al presente e al passato (contraddistinte dalle immagini a colori e da quelle in bianco e nero) che volutamente, da una parte, non aiutano lo spettatore, ma al tempo stesso, dall’altra, suscitano sempre più interesse nella storia, trovando una loro coerenza e convincendo, chi guarda Memento, a pensare che tutto sarà spiegato a tempo debito. In un certo senso accade, esattamente, così, ma nel complesso la pellicola ha proprio nel suo più grande punto di forza (la trama), sotto un certo aspetto, la sua debolezza poiché essa non solo mette alla prova il pubblico, ma chiede di essere vista e osservata con attenzione affinché chi è interessato ad essa possa capirla appieno e rimane pienamente soddisfatto. Sarà, dunque, difficile apprezzare questo prodotto se non si presta attenzione ad esso e ciò ci porta a non indirizzare quest’ultimo a quella fetta di pubblico poco attento o estremamente poco esigente. Nel complesso, oltre all’ottima regia, all’originalità della vicenda (non tanto per i fatti in se narrati, ma piuttosto per il modo in cui vengono raccontati), Memento può contare anche su un Guy Pearce in stato di grazia, capace di reggere sulle spalle una produzione di questo tipo e apparire sempre convincente, mai sopra le righe o banale nei 110 minuti (circa) di durata complessiva. Il resto del cast, invece, lascia un po’ a desiderare, ma sono debolezze che vengono meno, lacune su cui si può chiudere un occhio di fronte ad film capace di trasmettere alla perfezione le giuste sensazioni e che non soffre di alcun calo tecnico.
Memento non è solo la seconda pellicola realizzata da Nolan, ma rimane (forse) la sua miglior creatura, un film che riesce a centrare appieno il bersaglio, capace di mischiare buon cinema ed intrattenimento, complesso e gratificante in modo giusto ed equilibrato, farcito di una storia accattivante, semplice ed allo stesso tempo ben architettata su più livelli, tanto da toccare (anche se un po’ superficialmente) i temi del libero arbitrio e dell’estenuante ricerca, nonché rivelazione, di noi stessi in situazioni estreme. Grazie ad un’ottima interpretazione da parte di Pearce, un montaggio incredibilmente curato ed una buona fotografia Memento è il giusto biglietto da visita non solo per entrare nel mondo di Nolan, ma anche per assicurarsi la visione di un ottimo film che consigliamo di vedere senza alcuna ombra di dubbio.
Claudio Fedele
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