Recensione di Love Actually – L’Amore Davvero
“Una commedia con un cast importante, semplice e genuina, lontana dalle eccessive sdolcinatezze e perfetta per chi è in cerca di buoni sentimenti e aria natalizia”
Dieci storie d’amore ambientate negli ultimi mesi dell’anno nella Londra dei giorni nostri con un unico filo conduttore: un finale multiplo nel corso della notte della vigilia di Natale.
Recensione
Scrivere e dirigere una commedia non è mai semplice, per quanto oggi sembri più una moda che un bisogno, immedesimarsi nella figura di un abile burattinaio capace di muovere i fili giusti è tutt’altro che scontato. Richard Curtis, che aveva già buttato giù la sceneggiatura di Bridget Jones, Notthing Hill e Quattro Matrimonie e un Funerale non è di certo il miglior commediografo su piazza, ma tutti i suoi lavori hanno comunque riscosso un discreto successo sia a livello popolare che di critica.
Con Love Actually il regista inglese cala qualunque tipo di maschera e non nasconde i suoi veri intenti e tutti quegli stimoli che l’hanno portato a scritturare una pellicola che fa della parola e del concetto “Love” un unico e grande punto di forza. Il lungo percorso che devono infatti affrontare i personaggi coinvolti, che sono quasi una ventina a voler contarli tutti, vede essenzialmente tutta una serie di complicazioni e incomprensioni che prendono forma nel periodo natalizio nella città Londra.
Tante sfaccettature accompagnano la pellicola, ognuna gestita in modo convincente e mai troppo sdolcinata tanto che l’agognato “happy ending” non sarà servito per tutti su un piatto d’argento; per rendere il tutto più realistico alcuni comprimari partiranno, non a caso, da una posizione “svantaggiata”, m
Curtis, come spiega bene la voce fuori campo nel prologo, non cerca in alcun modo di salvare in extremis i tanti attori che degnamente riesce a manovrare nelle due ore abbondanti, bensì vuole descrivere quello che è per lui l’amore, sia che si parli di affetto, amicizia, fedeltà, sesso o lealtà. Non è importante dunque saper parlare la stessa lingua o essere originari dello stesso paese, per quanto questo sia uno stereotipo ormai abusato, al sentimento non si può non rispondere né rimanere indifferenti in toto.
Come era ovvio immaginarsi, tuttavia, tenere le redini di una commedia simile, per quanto non eccessivamente ambiziosa, comporta assumersi responsabilità e correre dei rischi. Per quanto ognuno diverso dall’altro, più grazie allo spazio ed al tempo che per psicologia e comportamento, non tutti i personaggi che vivono in Love Actually riescono a convincere appieno o brillare di luce propria. Bill Nighy ha forse l’alter ego apparentemente più semplice da interpretate: un vecchio cantante rock fallito, ma tornato per l’occasione alla ribalta con un singolo a tema Natalizio; mentre Martin Freeman o Liam Neeson sono quelli che sembrano soffrire maggiormente alle lunghe, forse perché padrini vedovi con figliocci sono più difficili da gestire e
La pellicola per di più è composta da tutta una serie di scambi di battute spudoratamente in pieno stile inglese, spinte, certo, ma mai troppo volgari, ironiche e non eccessivamente grottesche anche se, va detto, il più delle volte la riuscita di quest’ultime è dovuta non tanto alla situazione, ma all’attore che le pronuncia delineando così la bravura di questi. Grande protagonista poi è la Londra delle Feste, sotto Natale assistere ogni tanto ad uno squarcio di quella che è la capitale dell’Inghilterra è senza dubbio un piacere per gli occhi e regista e scenografo non si sono risparmiati nel mostrare molti lati della City spaziando dal Millennium Bridge fino a Portobello Road, mettendo così in scena un affresco tanto variegato quanto capace di affascinare e bucare lo schermo attraverso i tanti monumenti o strade famose.
Il vero fiore all’occhiello tuttavia rimane non tanto le tante vicissitudini narrate, ma il cast. E su di esso ritorniamo volentieri a dire qualche parolina, non tanto per fare un elenco dei nomi che costellano la pellicola, ma per far notare come tra questi, nel 2003, alcuni erano considerati attori o attrici di serie B o fossero poco conosciuti. Vedere Andrew Lincoln (The Walking Dead), Martin Freeman (ora star internazionale grazie a Sherlock, Fargo e la Trilogia de Lo Hobbit), Keira Knightley (Candidata all’Oscar), Colin Firth vincitore dell’Academy per Il Discorso del Re e Chiwetel Ejiofor candidato quale Miglior Attore per 12 Anni Schiavo, nei titoli di coda venire dopo Alan Rickman (il Severus Piton di Harry Potter) o
Commento Finale
Love Actually – L’Amore Davvero è una commedia romantica riuscita, da vedere principalmente da Natale o a voler essere precisi da 5 settimane dal 25 Dicembre per rispettare appieno il calendario del lungometraggio che in definitiva si presenta al pubblico in modo assolutamente genuino, semplice e diretto. Non siamo di fronte ad un prodotto impeccabile, dato che è possibile riscontrare lungaggini che appesantiscono la pellicola, ma nel complesso non si può bocciare un lavoro simile che si allontana dall’essere una pura operazione commerciale pur proponendo talvolta sequenze e situazioni già viste in altri lavori passati. Se cercate la pellicola perfetta a Dicembre, o quanto meno, se magari siete giù di morale non vi resta che chiedere di Richard Curtis e del suo Love Actually che anche grazie ad una eccellente colonna sonora saprà accontentarvi.