Recensione di Jurassic Park III
Purtroppo per tutti i fan dei vari T-Rex e Velociraptor, gran parte della bellezza visibile in Il Mondo Perduto e nel suo predecessore, in Jurassic Park 3 non solo manca, ma viene quasi sempre malamente sfruttata in quelle rare occasioni in cui si presenta; è, infatti, una grande prova cercare di salvare qualcosa dall’ultima fatica del professor Alan Grant,
La premessa è misera, le motivazioni sono poco nobili, ad eccezione del padre e della madre in cerca del pargolo, e la messa in scena è ancor peggio. Per come Johnson imposta la vicenda viene quasi da credere che si sia di fronte ad un film-tv ad alto budget, ma dal valore misero. Quasi tutti gli interventi dei personaggi, i più abbozzati e con un carisma tutt’altro che da vendere, sono telefonati, il più delle volte lo spettatore con un po’ di attenzione riesce senza troppa fatica a capire chi ci lascerà la pelle e chi invece riuscirà maldestramente a sopravvivere, mentre alcuni elementi della sceneggiatura lasciano molto a desiderare: a partire dal ragazzino che per miracolo sopravvive per 8 settimane su un’isola infestata dai dinosauri fino a quel finale un po’ retorico e spielberghiano così mal gestito da risultare artificioso e stucchevole. Sia chiaro, assolvere o salvare parte dei personaggi non è un male, anzi, in teoria questa scelta non sfigurerebbe con gli altri due capitoli della serie, ma se il parco dei divertimenti di John Ammond
La pellicola, omaggia qua e là i lavori di Spielberg ed anche dal punto di vista musicale sono riprese le tracce di John Williams, mentre l’idea stessa di visitare a piedi l’isola, ricorda malamente, anche a causa delle scenografie, gli ambienti della serie cult Lost. A tutto questo è doveroso aggiungere un reparto di effetti speciali ormai datato, che offre dinosauri “ in carne ed ossa” che in più di un’occasione appaiono finti, (anche, forse, per una mal gestione della telecamera e della fotografia) alternati a momenti in cui vengono realizzati al computer, accentuando ancora di più la differenza tra le fasi in cui invece sono dei “robot” giganteschi.
Jurassic Park III è una delusione, un tremendo aborto di potenzialità, se non addirittura un film disastroso, povero di idee (aspetto che si riflette nella misera durata di 88 minuti scarsi), senza identità e che solo in alcuni momenti sa
Jurassic World, il prossimo 11 Giugno, avrà delle grandi difficoltà nel riuscire nell’impresa di essere peggiore di questo terzo capitolo.