Questa settimana la nostra rubrica #Weekendalmuseo, vi suggerisce di andare a visitare la bellissima mostra, allestita a Palazzo Strozzi a Firenze, intitolata: “Bellezza divina: fra Van Gogh, Chagall e Fontana”. Questa mostra inaugurata il 24 settembre, sarà fruibile fino al 24 gennaio 2016. Un’imperdibile esposizione di opere dedicata alla riflessione sul rapporto tra arte e sacro, tra metà Ottocento e metà Novecento, attraverso oltre cento dipinti e sculture di celebri artisti italiani e internazionali. Fra le personalità più illustri troviamo Gino Severini, Emilio Vedova, Jean-François Millet, Pablo Picasso, Edvard Munch, Marc Chagall, Henri Matisse e Lucio Fontana. La realizzazione di questa mostra è stata possibile grazie all’eccezionale prestito fatto dal Musée d’Orsay di Parigi, i Musei Vaticani, la Galleria d’Arte Moderna di Roma e perfino dall’Art Institute di Chicago.
La mostra è suddivisa in sette sale, ognuna con un argomento tematico predefinito e legato alla sfera della sacralità. Partendo dalla sezione dedicata all’Annunciazione della Vergine, percorriamo le varie tappe della vita di Cristo, fino ad arrivare alla sua Crocifissione, troviamo inoltre due sale dedicate rispettivamente alla Chiesa e alla Preghiera. Una gradita sorpresa, si è rivelata un’inaspettata saletta, nascosta fra le tele, allestita come un piccolo cinema, in cui su un grande schermo è proiettato un documentario in HD, su dieci chiese moderne, come Notre-Dame di Rochamp di Le Corbusier. L’inserimento di questa sorta di cinema in miniatura l’ho trovato assolutamente azzeccato, un’ esperienza rilassante e coinvolgente che mi ha aiutata ad assaporare ulteriormente i dipinti successivi. Le tele propongono una visione in chiave moderna della religione, e di come personalmente ogni pittore viveva il suo rapporto con essa.
Dall’Espressionismo di Munch, alla pittura realista di Morelli, fino ad arrivare alle sperimentazioni del futurismo e al Cubismo di Picasso, ogni autore non ha rinunciato al suo stile per rappresentare argomenti sacri, rimanendo coerente alla propria identità di pittore, a dispetto della censura e delle pesanti critiche, che spesso ha subito perchè ritenuto blasfemo. I temi della Crocifissione e della Deposizione di Cristo, in particolare, sono stati scelti da numerosi autori del Novecento, in quanto vicini alla condizione dell’uomo contemporaneo, in seguito alle due Guerre Mondiali. Questi temi si sono rivelati particolarmente adatti ad esporre metaforicamente la sofferenza dell’umanità intera, devastata dai conflitti armati.
Pertanto si alternano quadri che esprimono una visione serena e domestica della religione, come “l’Angelus” di Millet, a quadri drammatici come la “Crocifissione Bianca” di Chagall. Questo quadro in particolare, che ha destato tanto scandalo in questi giorni, è nientemeno che il quadro preferito di papa Francesco, benchè sia un quadro di denuncia sociale contro il Nazismo, dipinto in seguito alla “Notte dei cristalli” avvenuta in Germania nel 1938. In tal proposito vorrei esporre il mio disappunto verso tutti i bigotti, che hanno impedito ai bambini di una scuola elementare fiorentina, di vedere la mostra perchè ritenuta inadatta; visto che alcuni bambini provengono da famiglie non cattoliche. L’arte è cultura, bellezza, ma soprattutto libertà di espressione, e nessuno deve permettersi di censurarla, perchè dietro ogni dipinto, ogni scultura c’è un’artista che esprime il suo pensiero e le sue emozioni, mette a nudo la sua anima, e per questo merita di essere rispettato e compreso.
Tornando alla mostra concludo dicendo che, come di consueto è stato utilizzato un quadro di Van Gogh , “La Pietà”, come icona della mostra, e citato il suo nome nel titolo, nonostante dell’autore ci sia solo quell’opera; perchè sanno bene quanto sia amato dal pubblico e lo strumentalizzano come specchietto per le allodole. Il costo del biglietto intero è di 10€, ma c’è una vasta gamma di riduzioni per tutte le fasce di età, compresi gli studenti universitari fino a 26 anni. Vi invito caldamente a recarvi a Palazzo Strozzi e fare una passeggiata fra queste meraviglie dell’arte moderna e contemporanea, una passeggiata bellissima, anzi Divina.