Recensione di Captain America: The Winter Soldier
“Il nuovo capitolo di Captain America colma le lacune del primo, mostrandosi come un blockbuster curato, attuale, carico di azione e sequenze spettacolari!”
Dopo i catastrofici eventi di New York accaduti in The Avengers, Steve Rogers, alias Captain America, vive tranquillamente la sua vita a Washington D.C., nel tentativo di adattarsi al mondo moderno. Ma quando un collega dello S.H.I.E.L.D. viene attaccato, Steve viene coinvolto in una rete di intrighi che minacciano di mettere a rischio le sorti del mondo. Unendo le forze con Vedova Nera, Captain America lotta per smascherare una cospirazione in continua espansione respingendo killer professionisti inviati continuamente per chiudergli la bocca per sempre. Quando il reale obiettivo del perfido complotto viene rivelato, Captain America e Vedova Nera reclutano un nuovo alleato, il Falcon. Ma presto si troveranno ad affrontare un formidabile nemico inaspettato: il Soldato d’Inverno.
Recensione
Se qualcuno osasse dire che in questo preciso momento i film sui supereroi targati Disney-Marvel stiano vivendo un epoca d’oro come mai prima d’ora non si sbaglierebbe affatto; che possano piacere o meno questi lungometraggi sono riusciti a conquistare i favori dei critici ed i cuori del pubblico, composto sia da gli adulti (desiderosi di vedere sul grande schermo i beniamini le cui avventure un tempo leggevano sui fumetti) che da bambini o adolescenti, i quali si lasciano andare con estrema naturalezza nel mondo dei cine-fumetti divertendosi ogni volta sempre di più.
Al contrario, infatti, della trilogia di Batman firmata da Nolan, che modellava, dall’omonimo fumetto, tutta una storia ricca di simboli, metafore e attualità toccando tematiche delicate ed affrontandole a viso aperto quali la corruzione, la malavita e la dicotomia (nonché ambiguità) tra bene e male, le pellicole della rivale della DC Comics cercano di indirizzare le tante storie in un mondo sì carico di minacce, ma non esente da quella leggerezza e ironia capace di catturare l’attenzione di gran parte del pubblico non annoiando o appesantendo il tutto. Gran parte di questa presa di posizione lo si deve al film Avengers del 2012, al cui comando vi era Joss Whedon, che ha saputo dare una propria impronta all’intera produzione influenzando, poi, tutti i lavori successivi a cominciare da quel Thor 2. Non è un caso, infatti, che ad eccezione di Iron Man 2 (uscito prima di Avengers però!) tutti i film post Whedon con protagonisti Tony Stark e compagnia, siano di gran lunga migliori dei rispettivi primi o precedenti capitoli.
Captain America: The Winter Soldier non si presenta come un eccezione alla regola; così, proprio come il secondo atto che vedeva il figlio di Odino e suo fratello Loki protagonisti, uscito nelle sale cinematografiche l’Ottobre scorso, anche in questo caso siamo messi di fronte ad un seguito di gran lunga migliore del lungometraggio che lo ha preceduto, capace di dare vita a tanto divertimento e azione ben dosata, spettacolare ma al contempo equilibrata.
Ciò che di fatto rende questo lavoro di gran lunga interessante, mostrandosi come uno dei migliori titoli del brand, è quello principalmente di proporre una storia che non ha come antagonista il classico “Cattivo”, ma ripescando nel passato del protagonista, riesce a proporre una nemesi più simbolica che fisica, sottolineando una condizione politica che ha dei forti richiami con quella del mondo attuale. Perché se è vero che “Il Soldato di Inverno” si presenta come il grande antagonista di Rogers, da un punto di vista puramente individuale, è altrettanto vero che sono le cellule terroristiche, nascoste all’interno dello S.H.I.E.L.D. ad avere il pieno controllo su quest’ultimo, mettendo così in luce tutta una fitta ragnatela di tradimenti, giochi di potere e alleanze niente affatto scontate o eccessivamente articolate, favorendo una scorrevolezza genuina accompagnata da una vera e propria “caccia al topo” ben organizzata, ove ad essere la preda del “sistema” sarà niente meno di Captain America stesso assieme alla Vedova Nera (Scarlett Johansson).
A contribuire alla riuscita del film vi sono poi tutta una serie di fattori, alcuni anche secondari, ma essenziali, a cominciare dall’uso della telecamera, dinamico, vertiginoso, ma mai eccessivo, barocco o esagerato, guidato dalla mano dei fratelli Russo, che nel complesso se la cavano molto bene per tutti i 130 minuti di durata del film senza mettere in scena continui combattimenti o momenti troppo morti; si passa poi ad ottimo utilizzo degli effetti speciali che, grazie all’ausilio della stereoscopia 3D, riescono a immergere in modo soddisfacente lo spettatore nelle battaglie e nella storia, unite ad effetti sonori curati e di grande effetto.
L’ottimo lavoro fatto dalla produzione si rispecchia poi anche nei personaggi, qui tutti non eccessivamente manichei, dotati di una ambiguità che li mostra nel complesso quanto meno interessanti, capaci di far nascere interesse nello spettatore poiché resi credibili. Ai protagonisti di sempre vengono qui aggiunti Alexander Piercer, interpretato sempre da un ottimo Robert Redford che si cala in un ruolo capace di calzargli a pennello a cui riesce a dare un volto realistico e Anthony Mackie alias Falcon, un ex soldato, che darà un importante contributo ad un Chris Evans sempre più convincente.
Commento Finale
Captain America: The Winter Soldier è indubbiamente un prodotto migliore del precedente “Il Primo Vendicatore” e questo è stato reso possibile grazie ad una sceneggiatura articolata nonché capace di destare interesse senza apparire, a lungo andare, troppo ingarbugliata o complessa, un cast ben affiatato e calato in modo soddisfacente nelle rispettive parti ed una regia capace di saper tenere le redini del tutto senza mostrarsi anonima o fracassona. Dato che la varietà riguardo ai cine-comic a cui gli spettatori, di questi tempi, sono messi di fronte è chiaro che per alcuni di loro, affezionati alla figura di Rogers, questo sarà uno dei migliori film mai realizzati, ma al di là dei gusti personali Captain America in questo secondo capitolo si fa davvero testimone di un miglioramento netto e concreto, risultando inoltre essere un film di passaggio il cui scopo, alle lunghe, sarà quello di introdurre il secondo capitolo con protagonisti l’intero team dei vendicatori.
Claudio Fedele
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