Attenzione: Il film di cui leggerete, di seguito, la recensione non è ancora uscito nei cinema italiani. La visione di questa pellicola è stata fatta all’estero (Inghilterra), dove questo prodotto è già stato proiettato nelle sale cinematografiche. Byzantium uscirà in Italia a Febbraio (2014).
Sono passati quasi vent’anni da quando Neil Jordan diresse quello che poi sarebbe diventato, nel suo genere e per alcuni, un vero e proprio cult, stiamo parlando di Intervista col Vampiro (1994). All’epoca il regista irlandese aveva a disposizione due degli attori più noti a Hollywood, ovvero Brad Pitt e Tom Cruise accompagnati da una giovanissima Kristen Dunst. Conscio del successo che quel lungometraggio ebbe anni or sono, Neil torna a parlare oggi di vampiri e cacciatori, che si muovono spietati nel cuore della notte, mettendo in scena un dramma (semi) familiare dalle sfumature di un Horror- Thriller. Cosa ne sarà uscito fuori ? Scopriamolo!
Clara ed Eleanor, rispettivamente madre e figlia, sono due donne in cerca di un luogo sicuro e tranquillo; la prima si sente responsabile nei confronti della figlia ed è decisa a fare di tutto pur di proteggerla dai pericoli del mondo che le circonda. Eleanor è una ragazza timida, chiusa e che ama la solitudine, consapevole del terribile destino con cui deve fare i conti ogni giorno. Le due, giunte in una piccola cittadina, decidono di aprire un bordello, un mezzo attraverso il quale potranno fare soldi e iniziare un nuovo stile di vita. C’è solo un piccolo problema…entrambe sono vampire ed il bisogno di nutrirsi sarà sempre più incalzante…
Nel mettere in scena la storia di Clara ed Eleanor sembrerebbe che Jordan abbia perso lo smalto dei suoi anni migliori e il film, sotto questo punto di vista, ne risente parecchio. Mettiamo fin da subito in luce il problema principale: la sceneggiatura. Lavorare su una base come quella proposta, in questo caso, da Moira Buffini non è di certo un qualcosa di facile e le prime lacune affiorano fin da subito grazie a dei dialoghi non particolarmente brillanti e a volte superficiali. Il film poi si perde in alcune lungaggini di troppo e nel finale appare eccessivamente tirato via, come se in pochi minuti si potesse condensare tutta l’azione o la suspance che avrebbe dovuto essere dosata in modo giusto in ben 120 minuti di pellicola. Precisiamo che persino i personaggi sono, eccezion fatta per le protagoniste, solo abbozzati e poco approfonditi (per non parlare che alcuni attori recitano solo per modo di dire) facendo perdere, allo spettatore, ancora di più interesse nei confronti di una storia che sembra, in più punti, vista e rivista in questi ultimi anni nei modi più svariati. Il rapporto tra amore e odio che si trova in Clara ed Eleanor poteva essere gestito meglio, poteva dare ottimi spunti e offrire nuove riflessioni, ma quel che abbiamo tra le mani è l’ennesima dimostrazione di quanto possa essere difficile essere madre di una ragazza adolescente (attenzione, ho scritto adolescente, non adolescente-vampira!L’elemento soprannaturale è del tutto insignificante in questo caso). Il film pare più volte prendersi troppo sul serio, mentre in alcuni momenti si rifà ai cliché del genere, quasi per rassicurare il pubblico che quel che sta guardando è comunque una storia di vampiri e di creature della notte; inoltre, i fan di Nolan potrebbero ricordare alcune sequenze di Batman Begins, guardando questo film, che hanno a che fare con caverne e pipistrelli. In definitiva se quanto messo su da Jordan fosse stato realizzato con due persone normali, con esseri umani, tutto questo non avrebbe perso gran che dal punto di vista dei contenuti.
Sono da segnalare le performance di Saoirse Ronan, la quale mette in mostra il suo talento e bellezza ancora una volta ( purtroppo in un film non particolarmente brillante, ma che con lei protagonista ha le migliori sequenze) e che riesce a catturare sempre l’attenzione grazie ad uno sguardo nostalgico e glaciale, completamente diverso da quello da bambina a cui eravamo abituati nelle altre produzioni del passato; molto buona anche la prestazione della Arterton, che però sarà, di sicuro, ricordata in questa pellicola molto probabilmente più per le sue curve ed i suoi vestiti sexy e provocanti, piuttosto che per il suo (maturato) talento.
C’è qualcosa di buono in Byzantium ? Si! Anche se sembra essere messa in secondo piano e che abbia un’importanza relativa ai fini della storia, la vicenda di Eleanor è comunque uno spiraglio di luce di quel che è stato portato in scena e per quanto poco approfondita in alcuni momenti, la vita di questa vampira, la sua genesi e trasformazione nonché il suo atteggiamento nei confronti dell’esistenza ed il suo approccio verso l’esseri umani ricorda tanto il personaggio interpretato da Pitt in Intervista col Vampiro, riprendendo quel vago senso di malinconia e consapevolezza nel saper, in fondo al cuore, che essere un vampiro è solo una maledizione. Suggestive le locations (ricordano talvolta l’Irlanda, terra natia di Jordan) e molto buona la fotografia.
Che dire, infine, di Byzantium? E’ un film che vorrebbe toccare vari generi e temi (alcuni anche molto importanti come la violenza sulle donne) e forse è proprio il genere principale a cui appartiene (quello delle storie sui vampiri) a non riuscire a soddisfare appieno; Non possiamo negare che l’idea di base era, per quanto ripresa infinite volte sopratutto negli ultimi tempi, buona e con dietro Neil Jordan poteva diventare molto interessante (tecnicamente la regia è comunque solida), ma quanto realizzato non riesce a trovare una propria coerenza e la pellicola non brilla di certo per originalità e personalità. Il brutto di tutto questo è che il film si prende così sul serio che non si adatta per un pubblico formato esclusivamente da teenager, sebbene ci sia persino una storia d’amore all’interno; il tutto accompagnato da una pessima gestione della storia (sopratutto nella prima parte) ed una sceneggiatura povera. A chi consigliare la visione di questo prodotto? A tutti e allo stesso tempo a nessuno. Se siete disposti a vedere un film sui vampiri, se siete fan di Jordan/Ronan/Arterton, se amate il genere (ma siamo lontani anni luce dalle scenografie ottocentesche di Intervista col Vampiro) e volete assistere ad una nuova storia che ha come tema il difficile rapporto tra madri e figlie allora potrete immergervi nel racconto, altrimenti (sopratutto se siete un pubblico di adolescenti e sperate di trovare una storia d’amore alla Twilight) guardate altre pellicole. Va riconosciuto, ad ogni modo, come si sia cercato, in questo caso, di allontanarci dalla solita vicenda romantica/pseudo-melodrammatica a cui siamo stati abituati di recente dalle altre produzioni Hollywoodiane, riprendendo (in parte) un senso malinconico e brutale che alberga nella figura del vampiro. Non si può certo dire questo sia il grande ritorno del regista, né si può parlare di capolavoro e questo, in tutta sincerità, lascia un po’ l’amaro in bocca.
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