Il governo di Enrico Letta si sta rivelando un’ancora di salvataggio per l’Italia; chi non lo appoggia o ha dubitato anche solo per un secondo della sua utilità si è sbagliato, ha compiuto un grosso errore di valutazione.
La stampa italiana non ha dubbi a riguardo e i sostenitori di Enrico Letta e Giorgio Napolitano crescono a vista d’occhio, vista l’enorme esperienza politica mostrata dai due eroi del post-voto.
Le opposizioni a Letta e Company tra i Mass Media non esistono, o almeno questo è ciò che il 90% dell’informazione italiana vuole far credere; come potrebbero, inoltre, opporsi ad una simile dimostrazione di abilità e tecnica governativa, a cotanta sapienza e sobrietà?
Poco importa se il Governo Letta, invece di prendere le misure adatte per contrastare la crisi, ha preferito prendere le misure di una bara, dove lasciar riposare in pace ciò che di buono resta del nostro Paese, uno dei più belli e tormentati del mondo; ciò che conta è arginare il populismo di Grillo, una minaccia per la nostra solida e sviluppata Italia.
Grillo è il male peggiore, cerca di risolvere i problemi con i Vaffanculo e con la satira, visto che di politico e credibile non ha nulla.
Il suo programma è un misto di sogni, illusioni e utopie, meglio la storia dell’imu da restituire e il nulla del Partito Diviso, in grado di pareggiare con Berlusconi come nel 2006 e capace di non risultare nemmeno il primo partito d’Italia, arrivando secondo dietro dei dilettanti allo sbaraglio guidati da un comico in un camper.
In principio fu lo scouting di Bersani, efficace come Branca nell’Inter a scovare talenti e prendere bidoni, poi fu la volta del Presidente della Repubblica e l’imperativo di allora era “Svecchiare il Colle”, dunque Napolitano Bis, con Giorgio Primo in grado di auto-smentirsi, accettando le preghiere di Doppia B (BERSANI-BERLUSCONI), e infine le storie da Soap Opera dei nuovi ministri, dalla Palestra della Idem alla Gaffe di Alfano, il tutto condito con offese razziste alla Kyenge , provenienti dall’Italia di cui non ci vanteremo mai, la Padania.
Sembra la trama di un film di De Sica, da intitolare “Natale con Letta”.
Sempre che Letta e Co. Siano ancora in carica, quando sarà tempo di tirar fuori il presepe e festeggiare la venuta di Cristo, contemplando un buon panettone.
Che poi anche qui, in Italia, una venuta di Cristo sarebbe più che gradita.