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Qualcuno non pagò la tassa

RAVENNA-Prime macchie del Governo Letta, primi esempi di malcostume, segno che le cose non sono cambiate, che fra destra e sinistra si fa’ a gara a chi vuol essere il più “furbetto”.

Stiamo parlando, nel caso preso in esame, del ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem, ex campionessa olimpionica di kayak,che dal 2008 al 2011 non ha pagato l’ICI su una proprietà a Santerno, provincia di Ravenna.

Il ministro non volendo sfigurare nel mondo dei più furbi, avendo sicuramente problematiche economiche onerosissime, ha pensato bene di dichiarare la propria residenza in Via Carraia Bezzi, dove invece si allena e ha sede la palestra “Jajo Gym”, sebbene abitasse con la famiglia a Santerno in un appartamento in via Lamone.

La nostra “piccola fiammiferaia” registrando poi  entrambi gli edifici come abitazione principale è riuscita a ottenere l’esenzione del pagamento dell’ICI.

Dopo varie vicende il nostro attuale ministro ha ben visto di effettuare un versamento a titolo di ravvedimento operoso all’Agenzia dell’Entrate per sanare l’ICI non pagata.

La vicenda è quindi finita?

Assolutamente no!

Il Comune di Ravenna ha compiuto l’11 Giugno 2013 un sopralluogo dove ha sede la “Jajo Gym”, in via Carraia Bezzi, notificando alla “piccola fiammiferaia” un accertamento illecito nel quale si contesta l’utilizzo commerciale di un immobile censito come abitazione, oltre alla presenza di macchinari e condizionatori non registrati.

Personalmente sono dell’idea che tutta la cittadinanza, nessuno escluso, debba rispettare le leggi, che chi voglia aprire una qualsiasi attività debba rispettare le regole, che prima ancora dei “normali” cittadini, chi ricopra importanti funzioni pubbliche debba dare l’esempio alla società!

Nell’idea che il ministro, cioè il servo dell’intera comunità, compia un qualsiasi atto irregolare, danneggiando non soltanto se stesso, ma ancora di più il ruolo fondamentale che ricopre, sarebbe non opportuno, ma doveroso che il ministro Josefa Idem si dimettesse.

Non voglio certo dire che non si può sbagliare, questo no, ovviamente, ma persone che svolgono impieghi a un livello così alto sanno, o devono sapere, che un loro sbaglio ha un costo alto, altissimo in relazione alle responsabilità che si ricoprono.

Sarebbe, quello delle dimissioni, un gesto esemplare per tutti, per far capire alla cittadinanza tutta che essere ministro non vuol dire soprassedere alle leggi, ma anzi essere colui che più di tutti le rispetta a costo del ruolo che riveste, a costo di una possibile carriera.

Inevitabile pensare che l’attuale ministro preferisca tenersi stretta la poltrona, adducendo come blanda scusa, una “dimenticanza”, aggiungendo di “poco conto”, ma per le persone comuni, una dimenticanza di così poco conto può essere assai gravosa.

Si vuole aria pulita, si vuole persone senza macchia, invece ci ritroviamo disillusi, anzi più amareggiati che mai!

Quanti, come me, hanno pensato fortemente che la ministra, ex-campionessa sportiva, proprio per il suo passato, avesse come principi l’onestà e il rispetto delle regole, sta in questo momento masticando amaro.

Matteo Taccola

matteo.taccola92@gmail.com

 

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