Cosa è successo la settimana appena passata nel mondo:
-Scontri al Brennero fra black bloc e polizia. “Distruggeremo le barrire”, lo slogan dei “No Borders”, il movimento di protesta contro le barriere anti migranti tra Italia e Austria. 18 i poliziotti e i carabinieri italiani feriti, mentre 12 manifestanti sono stati fermati.«Al Brennero non ci sarà nessun muro e il confine non verrà chiuso – ha riferito il ministro degli Esteri austriaco Wolfgang Sobotka – . Se l’Italia fa i suoi compiti non ci sarà neanche bisogno dei controlli».
-L’Egitto condanna a morte sei persone, tra cui due giornalisti di Al Jazeera, accusati di spionaggio in favore del Qatar. Per la conferma si dovrà attendere il 18 giugno, quando la sentenza sarà esaminata dal Gran Muftì. Tra gli imputati in attesa di giudizio, anche l’ex presidente Mohammed Morsi.
-Esteso di 72 ore a partire dall’una del mattino di sabato 7 maggio il “regime di calma”, ovvero la tregua provvisoria nella città siriana settentrionale di Aleppo e in aree della provincia di Latakia. Lo ha annunciato il ministro della difesa russo. Gli scontri sono però continuati nei dintorni. A essere colpito anche un campo profughi nei pressi di Aleppo, al confine con la Turchia.
–Israele condanna all’ergastolo l’assassino di un ragazzo palestinese. Yosef Chaim Ben-David, assieme a due complici, entrambi minorenni all’epoca dei fatti, aveva rapito il sedicenne Mohammed Abu Khdeir il 2 luglio 2014 e lo aveva ucciso per vendicare la morte di tre ragazzi israeliani.
-Elezioni presidenziali nelle Filippine. A essere favorito secondo i sondaggi, il candidato Rodrigo Duterte, noto con il soprannome “The Punisher” per via delle forti misure politiche adottate nella città di Davao di cui è sindaco.
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