Pubblichiamo la lettera che ci è arrivata dalla lettrice Antonella a proposito della sua storia; Antonella è stata, infatti, colpita da un fibroma uterino.
Questo è un ottimo esempio di sanità pubblica che funziona. Io mi chiamo Antonella e sono una delle tante migliaia di donne con fibromi uterini. A 35 anni ho scoperto di esserne affetta e a 35 anni qualche ginecologo mi ha suggerito l’isterectomia come unica soluzione possibile, visto che, oltretutto, i miei fibromi uterini erano diventanti davvero molto grandi. Io non mi sono arresa, ho anche preso un farmaco che, in teoria, mi poteva aiutare a ridurre il volume delle masse ma non ha funzionato e, comunque, nel frattempo ho scoperto che se anche avesse funzionato i suoi effetti sarebbero stati del tutto transitori. A quel punto sono andata da altri ginecologi e nessuno di loro mi ha proposto altra alternativa all’isterectomia. Mi hanno detto che, comunque, anche se avessi potuto fare un intervento conservativo spesso chi ha fibromi uterini ha anche delle recidive e quindi alla fine, spesso, si toglie comunque tutto. Io non mi sono arresa, per la seconda volta. Ho detto no. Da sola, su internet, navigando su internet ho scoperto, nonostante nessuno dei medici fino a quel momento consultati, me lo avesse detto, che anche in Italia, da molti decenni, i radiologi interventisti nelle strutture pubbliche praticano l’Embolizzazione Uterina. Il radiologo interventista, in ospedale (quindi non si paga un centesimo) è assolutamente in grado di provvedere a risolvere il problema dei fibromi uterini, capito? Nessun ginecologo me ne aveva mai parlato, l’ho scoperto per caso. Io, da sola su internet. Se non lo avessi scoperto avrei perso il mio utero. Mi sono embolizzata, sto benissimo. Tutto in anestesia locale, un piccolo taglio all’inguine, di pochi millimetri, nessuna cicatrice, nessun taglio sull’utero, un paio di giorni e me ne sono tornata a casa più che felice. Non ho avuto alcun problema, ho anche preservato la mia fertilità e posso avere dei bambini. Durante l’intervento mini invasivo ero perfettamente sveglia, mi è anche piaciuto vedere cosa facessero, mi spiegavano passo passo. I controlli consistono in risonanze magnetiche e ad ogni esame vedo i miei fibromi che sono più piccoli. Avete capito bene, i fibromi, privati del sangue tramite l’occlusione delle vene che li nutrivano, regrediscono e vengono , man mano, riassorbiti dal corpo. E’tutto più semplice di quel che pensate, in ospedale pubblico, da sveglia, ti inseriscono un minuscolo catetere e con delle micro sfere embolizzanti ti chiudono le vene che portano sangue ai fibromi (solo quelle vene lì) così i fibromi muoiono di “fame” e il corpo li riassorbe. E’ una fantastica soluzione e abbatte anche ,notevolmente, il problema delle recidive perchè le micro sfere vanno in tutti i fibromi, contemporaneamente. Senza anestesia totale, tagli, cicatrici ho risolto il mio problema e tenete conto del fatto che il mio fibroma maggiore, ahimè, era diventato sedici cm, quindi se ho risolto io ce la potete fare tutte! Ho anche aperto un sito, Salva il tuo utero, è a disposizione di chiunque abbia questo problema (siamo in tante, purtroppo), il tutto è gratuito, si tratta di volontariato tra pazienti. Non è vero che l’utero serve solo per far figli, non dovete rinunciarvi per dei miseri fibromi, esistono le tecniche di radiologia interventista solo che molti ginecologi non ne parlano proprio (forse perché non se ne occupano loro?) e il risultato è che le donne , non sapendolo, non possono scegliere consapevolmente. Oggi i miei fibromi più piccoli sono completamente scomparsi, non esistono più,i maggiori sono dimezzati e il processo di regressione continuerà. Donne, informatevi, salvate il vostro utero!
Antonella
qui c’è una piccola intervista che gli ho già fatto al medico che ha operato me , ma se ne possono fare anche altre https://salvailtuoutero. wordpress.com/category/i- dottori-ci-spiegano/
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