La 32esima giornata di Serie A si apre di sabato con le vittorie di Inter, Genoa, Chievo e Juventus ai danni di Frosinone, Sassuolo, Carpi e Milan. La vittoria dell’Empoli contro la Fiorentina dà il via alla domenica calcistica che prosegue con le vittorie di Napoli e Lazio su Verona e Palermo e di Torino e Sampdoria contro Atlanta e Udinese. L’unico pareggio è quello che chiude il weekend lungo, nel Monday night tra Roma e Bolgona termina 1-1.
TOP
IL NAPOLI ALZA LA CRESTA
I partenopei hanno bisogno di vincere per tenere accese le minime speranze di scudetto, ma sopratutto per difendersi dal ritorno della Roma.
In campo non c’è storia, i padroni di casa non subiscono il contraccolpo psicologico e dominano la partita imponendosi per 3-0, mandando a segno ogni membro del tridente composto da Insigne–Gabbiadini–Callejon.
Pur non segnando, l’attore protagonista è, però, Marek Hamsik, che si riprende dopo alcune prestazioni sottotono: lo slovacco crea le azioni di tutti i gol azzurri; lanci calibrati al millimetro, classe e sostanza per gestire con supremazia il centrocampo e controllare il ritmo della gara.
LA PAURA FA 90 (minuti)
L’attaccante corre, lotta, si sacrifica, crea occasioni ed esprime quell’elevato livello di gioco che dovrebbe essere consuetudinario per un giocatore del suo potenziale. Un vero punto di riferimento per la manovra rossonera, e allora la domanda sorge spontanea: a cosa è dovuto questo cambiamento radicale?
L’attuale situazione di Balotelli è chiara: è anagraficamente nell’età cruciale della sua carriera ed è in prestito dal Liverpool, ossia una squadra e un paese in cui non vuole tornare.
Mosso da questa paura, Super Mario disputa i 90 minuti migliori della sua stagione, ed ha a disposizione poco più di un mese per guadagnarsi la conferma della maglia rossonera, sognando un posto per Euro 2016.
ETERNA GIOVINEZZA
L’indiscusso migliore in campo del match è stato Gianluigi Buffon: il numero 1 bianconero è stato fondamentale ai fini del risultato, rendendosi protagonista di almeno 4 interventi tanto spettacolari quanto decisivi.
I 38 anni si notano solo sulla carta d’identità, Buffon sta vivendo ormai una seconda giovinezza; è un orgoglio del calcio italiano e mondiale e come il vino migliora con il passare del tempo.
Alla luce dell’ennesima stagione scandita da prestazioni maiuscole e record, non è assolutamente utopistico ipotizzare un proseguo più lungo del previsto, che farebbe soltanto bene al mondo del calcio.
FLOP
VIOLA DI RABBIA
Gli uomini di Paulo Sousa, ormai, segnano poco e subiscono troppo; incapaci di esprimere quel gioco spumeggiante che li distingueva nella prima parte della stagione.
Il problema che affossa i Viola è un calo di rendimento che coinvolge praticamente tutti i giocatori, soprattutto i punti cardini della rosa: in attacco non c’è più un terminale offensivo degno, Kalinic e Ilicic hanno praticamente smesso di segnare, e centrocampo e difesa hanno perso di solidità e condizione fisica.
Anche i tifosi, a fine partita, hanno manifestato il loro sdegno per la brusca flessione di risultati, rivolgendosi di spalle rispetto ai giocatori, gesto simbolicamente pesante a testimonianza dell’esaurimento della pazienza dei supporters che chiedono un immediato cambio di marcia.
VERGOGNA A PALERMO
A far notizia, però, non è nè la solita brutta prestazione dei rosanero che non impensieriscono praticamente mai la porta avversaria, nè tantomeno l’ennesimo cambio di panchina deciso dal presidente Zamparini, l’undicesimo per l’esattezza.
La vergogna più grande avviene sugli spalti, dove un gruppo di “tifosi” costringe l’arbitro Gervasoni a interrompere ripetutamente la partita, causa lancio di oggetti, petardi e fumogeni in campo, vhe mettono a rischio l’incolumità dei giocatori.
Questi sono, purtroppo, episodi che nel nostro parse avvengono troppo frequentemente e che mettono a nudo l’abisso che ci separa dagli altri campionati: è sbagliato l’atteggiamento di fondo con il quale molti tifosi italiani tuttora si rapportano al mondo del calcio.