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Oggi e domenica, “Sì” di Mascagni al GOLDONI – Tutto quello che c’è da sapere

Venerdì 23 Novembre, ore 20.30 e domenica 25, ore 16.30 al Goldoni

Un grande ritorno per la “SI” di Mascagni

alla vigilia del centenario della prima rappresentazione una nuova produzione dell’operetta

il tenore Fabio Armiliato tra i protagonisti – dirige Valerio Galli, regia Vivien Hewitt

Il Direttore Valerio Galli

Livorno. Un grande ritorno per la “SI”, l’operetta di Pietro Mascagni che a quasi cent’anni esatti dal suo debutto (Teatro Quirino di Roma, dicembre 1919), sarà venerdì 23 novembre, alle ore 20.30  e domenica 25 ore 16.30 al Teatro Goldoni di Livorno, in una nuova produzione ed allestimento della Fondazione Goldoni per la stagione lirica. Una rarità per le scene, ad oltre vent’anni dalla sua ultima apparizione (ancora a Livorno) e  nella prestigiosa sede della Volksoper di Vienna – il più importante teatro d’operetta della capitale austriaca – nel 2002. Un’assenza inspiegabile per i fautori di questa riproposta se guardiamo al valore di questo lavoro della maturità mascagnana: “L’orchestrazione della è luminosa, leggera, frizzante – afferma il direttore Valerio Galli, considerato il più autorevole specialista dell’ultima generazione nel repertorio della “Giovine Scuola Italiana” – ci fa conoscere un Mascagni differente, originale e fresco, che non teme di cimentarsi con ritmi di ballo che nulla avevano a che fare con il suo mondo (fino ad allora)”. Uno spunto condiviso e sviluppato dalla regista irlandese Vivien Hewitt, da oltre un quarantennio legata al territorio toscano con produzioni liriche di respiro internazionale: “Sento in questa musica il mondo degli anni Venti, del charleston, del foxtrot, degli anni del Futurismo e della musica nera che già dilagava nella prima parte del ‘900. Quindi niente Bella epoque, ma tanta recitazione credibile e ballo per la compagnia di canto, cercando di scrollarci di dosso un modo di recitazione tipico dell’operetta che ritengo orribile e fuori tempo”.

Una preparazione lunga ed accurata per il cast che è stato così impegnato in queste settimane attraverso il Mascagni Opera Studio, il laboratorio di alta formazione vocale e interpretativa del Teatro Goldoni mirato alla ricerca di interpreti vocali per il repertorio mascagnano e verista che anche per questa nuova edizione si è avvalso della preziosa collaborazione del Rotary Club Livorno. Un percorso che ha coinvolto come docente nella masterclass finale Fabio Armiliato, considerato da oltre trent’anni uno dei tenori più importanti della scena lirica internazionale (Scala di Milano, Arena di Verona, MET di New Yok, Covent Garden di Londra, Staatsoper di Vienna): sarà lui stesso, inoltre, a vestire i panni dello scapestrato Luciano di Chaplis nella prima recita; al suo fianco nel ruolo della soubrette delle Folies Bergère, il soprano Alessandra Rossi, già impegnata nell’edizione del ’96 a Livorno.

La trama, apparentemente, è futile e zuccherosa, come evidenziato dal direttore artistico del Goldoni Alberto Paloscia: la protagonista è una diva delle Folies Bergère parigine, così nota per le sue facili avventure da essere chiamata dal demi-monde della capitale francese con il nome “Sì”. La giovane si innamora di un cinico viveur, Luciano di Chablis, che la sposa per superare un vincolo che gli impedisce di entrare in possesso di una cospicua eredità, sicuro di essere tradito e certo di potersene liberare al più presto per poter tornare  alla propria vita di sfrenato libertino. Ma la vicenda ha uno sviluppo inatteso e intricato: mentre il dissoluto Luciano si innamora di una giovane ed avvenente telegrafista, Sì a sua volta, dopo il grottesco matrimonio, si accorge di avere scoperto il vero amore, non le resterà  che tornare tristemente  alla vita di sempre. Potrebbe  essere il soggetto tipico di un’operetta francese che punti sul più epidermico facile ricatto sentimentale. Ma Mascagni riesce ad evitare qualsiasi stucchevole o prevedibile banalità, tanto da innalzare la musica della ed i suoi personaggi al rango di un’opera lirica vera e propria.

Andrà in scena così una novecentesca e ‘futurista’, ammiccante al disincantato mondo statunitense di Marilyn Monroe, Fred Astaire e Ginger Rogers, sottolineando – con la complicità della coreografa romena Eva Kosa – quelle anticipazioni del musical e della commedia musicale americana pienamente racchiuse nella raffinata e modernista partitura di Mascagni, senz’altro uno dei ‘gioielli’ della maturità creativa del musicista.

Gli altri interpreti in scena al Goldoni saranno Blerta Zhegu ( nella recita del 25 novembre), Stefano Tanzillo (Luciano ancora il 25), Anastasia Bartoli / Dioklea Hoxha (in alternanza nelle vesti dell’antagonista Vera), Matteo Loi (Cleo de Merode), Alessandro Biagiotti / Veio Torcigliani (Romal); le scene sono di Giacomo Callari; Orchestra della Toscana, Coro istruito dal maestro livornese Luca Stornello.


Biglietti ancora disponibili per entrambe le rappresentazioni presso il Botteghino del Teatro Goldoni (tel.0586 204290) dal martedì al sabato, ore 16.30-19.30 e on line su www.goldoniteatro.it e www.ticketone.it.

Per domenica è prevista la “Formula Famiglia”: per ogni due adulti, il biglietto per ogni figlio è di € 1.

Per informazioni: Teatro Goldoni 0586 204237 – www.goldoniteatro.it

 

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