Questa sera intervistiamo Sara Bertei, che ringraziamo calorosamente per le risposte e a cui auguriamo un forte in bocca al lupo!
Quando fai una foto cosa provi?
Quando scatto una fotografia cerco di catturare l’emozione che provo in quell’istante in modo da fissare nel tempo un ricordo. Non c’è cosa più bella di poter fissare il nostro vissuto in alcuni scatti che a volte dimentichiamo, ma quando andiamo a scavare nei ricordi ritroviamo con stupore bellissime fotografie che ti fanno ricordare piacevoli emozioni.
Preferisci come soggeetti le persone o i paesaggi? Perché?
Tendenzialmente preferisco fotografare le persone, perchè riesco ad entrare in sintonia con il soggetto fotografato. Delle persone mi piace fotografare non solo il suo insieme ma anche i dettagli; rispetto ai paesaggi, nei quali mi diletto poco, preferisco foto di street.
Propendi più per una macchina analogica o digitale? Quali pensi siano i vantaggi e gli svantaggi?
Sinceramente credo che sia molto bello poter vedere con i tuoi occhi la nascita di una tua fotografia, da come la vedi nel mirino fino allo sviluppo del rullino, forse la senti ancora più tua. Il digitale chiaramente è molto più comodo e hai più possibilità di portare a casa la foto senza consumare decine e decine di rullini. Con l’avvento del digitale si è persa la buona abitudine di stampare le fotografie che rimangono negli hard disk. Io prediligo il digitale anche se mi sono cimentata con macchine inizialmente usa e getta per poi passare a macchine analogiche più professionali.
Pensi che Livorno sia una città culturalmente attiva? E con una certa attenzione per l’ambito fotografico?
Penso che si posso fare ancora di più soprattutto nell’ambito fotografico, cercando magari di organizzare mostre ed eventi fotografici in luoghi suggestivi come la fortezza vecchia.
Credo che sia un ottimo canale per far conoscere le proprie fotografie ed è un modo per mantenere l’occhio allenato e sempre stimolato da nuove foto che girano in rete. Instagram personalmente piace molto, permette di vedere fotografie di tutto il mondo e credo sia un ottimo canale per stimolare i fotografi e non.
Per te scattare le foto è più una questione “tecnica” o di impulso?
Dal mio punto di vista ci deve essere un connubio tra tecnica e impulso, la prima è necessaria per avere una fotografia oggettivamente piacevole, la seconda permette di avere un significato e un’emozione maggiore anche se magari c’è meno tecnica, la giusta armonia tra le due crea uno scatto che in un certo senso lascia il segno.
Livorno offre sia paesaggi suggestivi che scenari tipici di una città come tante altre, alcuni anche con sfumature ricche di decadenza. Sei più attratta dai primi o dai secondi?
Entrambi rendono una città variegata, da una parte la perfezione di architetture naturali e non, dall’altra paesaggi seppur decadenti ma certamente interessanti e unici.
Qualora tu dovessi arrivare tra i dieci selezionati per la votazione finale del Contest, cosa rappresenterebbe per te il laboratorio fotografico indetto dal Comune?
Sicuramente sarebbe una grandissima soddisfazione poter prendere parte a un laboratorio del genere, si tratterebbe di una grande opportunità sia dal punto di vista fotografico che personale. Comunque vada è una bella soddisfazione essere pubblicata sul vostro sito web attraverso questa intervista.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al nostro Contest Fotografico?
Il fatto di mettermi in gioco, in questo modo ho modo di confrontarmi con me stessa e con altri fotografi in una competizione sana.
Matteo Taccola
e
Claudio Fedele