Obiettivo Livorno – Scatta la Città: Paola Schioppa
LIVORNO – Nell’ambito del contest Obiettivo Livorno – Scatta la città: Scorci di Vita Livornese, l’Associazione Uni Info News si è prefissata tra gli “obiettivi” quello di far conoscere da un punto di vista artistico tutti i partecipanti, così che coloro che ci seguano possano dare uno sguardo all’artista che è dentro ognuno di loro.
Oggi intervistiamo Paola Schioppa, che ringraziamo calorosamente per le risposte e a cui auguriamo un forte in bocca al lupo!
Quando fai una foto cosa provi?
Indubbiamente ciò che provo varia a seconda della situazione e della motivazione che mi scaturisce in me la necessità di fotografare un istante di vita. La maggior parte delle volte però è la gioia la matrice di questa necessità. La fotografia infatti è per me un mezzo per rendere eterni i momenti che altrimenti sarebbero fugaci.
Preferisci come soggetti le persone o i paesaggi? Perché?
Generalmente preferisco fotografare paesaggi perché mi hanno sempre trasmesso un senso di quiete.
Propendi più per una macchina analogica o digitale ? Quali pensi siano i vantaggi e gli svantaggi?
La macchina fotografica analogica ha fatto, indubbiamente, la storia. Sinceramente, nonostante riconosco che per certi punti di vista l’analogico sia superiore al digitale, continuo a credere nelle infinite possibilità che quest’ultimo può offrirci e dato che volente o no, sono figlia di questo mondo digitale, è insito in me prediligerlo.
Pensi che Livorno sia una città culturalmente attiva? E con una certa attenzione per l’ambito fotografico?
Livorno per quanto sia una città incline e seguire le tendenze e le mode, devo ammettere che in questo periodo con mia grande e positiva sorpresa ho potuto notare che si sta avviando verso una progressiva crescita culturale. Di fatti molte iniziative sono state con successo messe in atto e hanno riscontrato discreto successo. Per quanto riguarda l’ambito della fotografia ritengo che non è molto preso in considerazione dai livornesi. Sono pochi colore che continuano a coltivare questa passione e non lo fanno, appunto, per seguire la moda del “selfie” che tutto è, meno che espressione fotografica.
Cosa ne pensi dell’uso che si fa quotidianamente dei social per pubblicizzare o pubblicare le fotografie? Che ne pensi di Instagram?
I social sono la manifestazione della nostra condizione di cosmopoliti e favoriscono la globalizzazione, come conseguenza vengono usati per fare e farsi pubblicità. La fotografia nei social svolge un ruolo fondamentale, perché trasmette efficacemente anche a primo impatto molti messaggi, l’uso che però si fa di questo valido mezzo di comunicazione non è sempre positivo. Purtroppo o per fortuna non uso instagram e ammetto la mia ignoranza affermando che non so bene come funzioni, quindi non mi sento di poter esprimere un giudizio senza conoscerlo a fondo.
Per te scattare le foto è più una questione “tecnica” o di impulso?
Non essendo una professionista, ma solo una ragazza che pratica la fotografia per hobby, le foto che faccio sono scattate seguendo l’impulso e per questo quasi mai possono essere definite buone da un punto di vista tecnico.
Livorno offre sia paesaggi suggestivi che scenari tipici di una città come tante altre, alcuni anche con sfumature ricche di decadenza. Sei più affascinato dai primi o dai secondi?
Effettivamente Livorno offre entrambi i tipi di paesaggi, ma soprattutto in base a ciò che ho precedentemente affermato mi sento di rispondere che preferisco i paesaggi suggestivi, grazie ai quali ho l’impressione di cogliere meglio ciò che di buono la mia città ha da offrire.
Qualora tu dovessi arrivare tra i dieci selezionate per la votazione finale del Contest, cosa rappresenterebbe per te il laboratorio fotografico indetto dal comune?
Arrivare tra i primi dieci selezionati, rappresenterebbe una grande soddisfazione personale. Il laboratorio fotografico sarebbe un eccellente modo per ampliare le mie attuali conoscenze e competenze sulla fotografia.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al nostro Contest Fotografico?
La motivazione che mi ha spinto a partecipare a questo evento è stata la convinzione e la speranza che Livorno possa crescere culturalmente grazie ad eventi come questi, spero inoltre che la nostra città sia presa in considerazione per tutto ciò che di buono ha da offrire e siccome ritengo che questa consapevolezza debba nascere prima di tutto tra i livornesi, ho deciso di fare la mia parte per iniziare a mettere in atto questo cambiamento.
Matteo Taccola e Claudio Fedele