Obiettivo Livorno – Scatta la città: Michele Clementi
LIVORNO – Nell’ambito del contest Obiettivo Livorno – Scatta la città: Scorci di Vita Livornese, l’Associazione Uni Info News si è prefissata tra gli “obiettivi” quello di far conoscere da un punto di vista artistico tutti i partecipanti, così che coloro che ci seguano possano dare uno sguardo all’artista che è dentro ognuno di loro.
Oggi intervistiamo Michele Clementi, che ringraziamo calorosamente per le risposte e a cui auguriamo un forte in bocca al lupo!
Quando fai una foto cosa provi?
Sono così concentrato che non mi rendo conto di quello che provo mentre scatto le foto, è come se fossi in una sorta di meditazione, mi immergo totalmente. Subito dopo aver scattato, guardo la foto sullo schermo della macchina, se è venuta bene, mi immagino già come potrei modificare la foto in post-produzione. Se invece la foto non mi soddisfa, continuo a provarci, finché non mi esce fuori una buona fotografia, scattata con la luce giusta e senza errori di inquadratura.
Preferisci come soggetti le persone o i paesaggi? Perché?
Alcune volte solo persone, altre volte solo paesaggi. Dipende dal momento e da cosa sento interiormente. Di solito faccio un mix delle due cose, ma nella maggior parte delle mie fotografie, ci sono persone in un paesaggio. Questo perché secondo me la foto merita di essere scattata se può dare qualcosa a qualcuno. Qualche emozione, bella o brutta che sia. Le persone dentro alle mie foto sono importanti, e se c’è anche un bel paesaggio davanti ancora meglio. Devono dare un messaggio a chi guarda la foto.
Propendi più per una macchina analogica o digitale? Quali pensi siano i vantaggi e gli svantaggi?
Per il momento preferisco la macchina fotografica digitale, è da poco che mi sono affacciato al mondo della fotografia, e non ho mai avuto la possibilità di usare una macchina analogica, per cui non conosco i vantaggi e gli svantaggi.
Pensi che Livorno sia una città culturalmente attiva? E con una certa attenzione per l’ambito fotografico?
Penso che a Livorno ci sia tanta cultura, ma secondo me non è valorizzata. Faccio l’esempio della chiesa degli Olandesi, che è stata abbandonata per anni, lasciandola decadere. Solo da poco sta ritornando ai suo splendori. Oppure le Terme del Corallo, anche queste lasciate andare in decadimento. Ultimamente con il boom dei social network sto notando che ci sono molte persone appassionate di fotografia come me, che propongono angoli della nostra Livorno. Quindi si, secondo me c’è una certa attenzione per l’ambito fotografico.
Cosa ne pensi dell’uso che si fa quotidianamente dei social per pubblicizzare o pubblicare le fotografie? Che ne pensi di Instagram?
Penso che sia un mezzo valido per condividere e pubblicizzare i proprio scatti con il resto del mondo. E’ da poco che mi sono iscritto su Instagram ma sto notando che è un social network efficace, e ogni giorno che passa mi accorgo che ci sono feedback positivi sulle mie foto. Inoltre ci sono molti concorsi fotografici, che mi aiutano a far conoscere le mie fotografie.
Per te scattare le foto è più una questione “tecnica” o di “impulso”?
Per me la cosa è bilanciata, perché per scattare le foto servono sia la tecnica che l’impulso. Poi dipende anche dai momenti, e dai soggetti. Per esempio, se voglio fotografare un volatile in movimento devo scattare d’impulso. Invece, per fare delle foto ad una modella serve la tecnica (pose, luci, la messa a fuoco sempre sugli occhi, etc).
Livorno offre sia paesaggi suggestivi che scenari tipici di una città come tante altre, alcuni anche con sfumature ricche di decadenza. Sei più attratto dai primi o dai secondi?
Sono più attratto a fotografare paesaggi suggestivi, ma non disdegno fotografare anche ambienti in decadenza.
Qualora tu dovessi arrivare tra i dieci selezionati per la votazione finale del Contest, cosa rappresenterebbe per te il laboratorio fotografico indetto dal comune?
Oltre alla bella esperienza, per me rappresenterebbe una valida opportunità per crescere nell’ambito della fotografia.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al nostro Contest Fotografico?
Ho deciso di partecipare al Contest Fotografico perché poteva essere una buona opportunità per mettermi a confronto in un contesto più ampio. Mi è sembrata un’ottima sfida per confrontarmi con gli altri e fare nuove esperienze. Le opportunità date sono numerose, dall’esposizione di 10 fotografie, all’opportunità di far visionare il lavoro da una giuria di esperti.
A cura di Claudio Fedele & Matteo Taccola