Obiettivo Livorno – Scatta la città: Marco Mascitelli
LIVORNO – Nell’ambito del contest Obiettivo Livorno – Scatta la città: Scorci di Vita Livornese, l’Associazione Uni Info News si è prefissata tra gli “obiettivi” quello di far conoscere da un punto di vista artistico tutti i partecipanti, così che coloro che ci seguano possano dare uno sguardo all’artista che è dentro ognuno di loro.
Oggi intervistiamo Marco Mascitelli, che ringraziamo calorosamente per le risposte e a cui auguriamo un forte in bocca al lupo!
Quando fai una foto cosa provi?
Qualche anno fa ho avuto la fortuna di leggere questa frase di Daniel Pennac:”Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare, per non smettere di guardare”. Ecco, è questo ciò che provo quando scatto una fotografia: non voglio dimenticare, voglio poter avere in futuro la possibilità di rivivere quell’attimo che mi ha colpito così tanto.
Preferisci come soggetti le persone o i paesaggi? Perché?
Non ho alcuna preferenza: un tramonto, un sorriso, un mare in tempesta… L’unica cosa che conta è che il soggetto di fronte a me possa far breccia nel mio cuore e, in futuro, farmi sorridere o emozionare riguardando quello scatto.
Propendi più per una macchina analogica o digitale? Quali pensi siano i vantaggi e gli svantaggi?
Pensi che Livorno sia una città culturalmente attiva? E con una certa attenzione per l’ambito fotografico?
Credo che Livorno sia una città dalle molte potenzialità non sfruttate; tra queste vi è sicuramente anche quella culturale. Poche volte, infatti, leggo su cartelloni, volantini o quotidiani pubblicità di corsi di fotografia o altre interessanti attività. Per questo, soprattutto noi giovani, attraverso i diversi sistemi di comunicazione di cui disponiamo, dovremmo cercare di far emergere questo lato della nostra città e garantirne quella diffusione tale per cui più persone possano avvicinarsi non solo al mondo della fotografia, ma, per esempio, a quello della musica, della scrittura creativa, del dibattito, del disegno ecc. ecc.
Cosa ne pensi dell’uso che si fa quotidianamente dei social per pubblicizzare o pubblicare le fotografie? Che ne pensi di Instagram?
Siamo ormai la società dei social network: ogni giorno, infatti, postiamo migliaia di contenuti. Molto spesso, però, non utilizziamo gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione con buon senso: ognuno di noi è libero di condividere ciò che vuole, ma non apprezzo l’utilizzo di social come Instagram per ostentare oppure per pubblicare foto in costume.
Per te scattare le foto è più una questione “tecnica” o di “impulso”?
Tendo a ritenermi un tipo romantico, perciò credo che l’impulso sia più importante della tecnica. Inoltre, avendo ormai a disposizione fotocamere di altissima qualità anche nei nostri smartphone, lo scattare una fotografia è diventato molto più semplice di una volta.
Livorno offre sia paesaggi suggestivi che scenari tipici di una città come tante altre, alcuni anche con sfumature ricche di decadenza. Sei più attratto dai primi o dai secondi?
E’ una scelta ardua quella tra paesaggi suggestivi e scenari decadenti della nostra città: entrambi, infatti, trasmettono una grande carica emozionale. Ho sempre pensato che la fotografia sia molto soggettiva: ci sono giorni in cui un bel tramonto può migliorarmi la giornata ed altri in cui, quando sono un po’ giù d’umore, tendo a fotografare un qualcosa in cui possa rispecchiarmi.
Qualora tu dovessi arrivare tra i dieci selezionati per la votazione finale del Contest, cosa rappresenterebbe per te il laboratorio fotografico indetto dal comune?
Prima di tutto sarebbe una grande soddisfazione: la fotografia è una passione che sto coltivando da non molto tempo e, per questo motivo, tale progetto indetto dal comune potrebbe rappresentare per noi “fotografi” una bella opportunità.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al nostro Contest Fotografico?
A cura di Claudio Fedele & Matteo Taccola