Obiettivo Livorno – Scatta la Città: Cristiano Montagnani
LIVORNO – Nell’ambito del contest Obiettivo Livorno – Scatta la città: Scorci di Vita Livornese, l’Associazione Uni Info News si è prefissata tra gli “obiettivi” quello di far conoscere da un punto di vista artistico tutti i partecipanti, così che coloro che ci seguano possano dare uno sguardo all’artista che è dentro ognuno di loro.
Questa sera intervistiamo Cristiano Montagnani, che ringraziamo calorosamente per le risposte e a cui auguriamo un forte in bocca al lupo!
Quando fai una foto cosa provi?
Scattare una foto mi da una sensazione di libertà, vedo il mondo con occhi diversi, non lo vedo come vita reale, ma come un insieme di colori, luci e ombre da immortalare.
Citando Henri Cartier-Bresson “È un’illusione che le foto si facciano con la macchina… si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa.”
Preferisci come soggetti le persone o i paesaggi? Perché?
In linea di massima preferisco fotografare soggetti, persone e vita reale. Ovviamente non disdegno nemmeno tutto il resto, l’importante è che il soggetto della foto, sia esso un animale, un panorama o un luogo abbandonato dia vita alla voglia di scattare e di rivedere la foto il giorno dopo.
Propendi più per una macchina analogica o digitale?Quali pensi siano i vantaggi e gli svantaggi?
L’epoca del digitale sta dando la possibilità a chiunque, anche con un solo telefono, di diventare fotografo.
Puoi scattare a ruota libera senza preoccuparti dello sviluppo e se la foto sia venuta bene o male. DI contro con il vecchio analogico la ricerca della fotografia era di gran lunga più accurata, prima di scattare ci pensavi e magari a volte non ne facevi di niente.
Mi manca in realtà la poesia e l’aspettativa del rotolino, quando lo sviluppavi e ti chiedevi se e quante foto rispecchiavano le tue aspettative
Adesso è tutto molto semplice, scatti, guardi, nel caso cancelli e riscatti.
Pensi che Livorno sia una città culturalmente attiva? E con una certa attenzione per l’ambito fotografico?
A questa domanda rispondo con difficoltà, sono nato a Livorno e ci sono stato fino a circa 5 anni fa, poi la vita lavorativa e quella sentimentale mi hanno portato a circa 40km di distanza, quindi non sono in grado dire quanta attenzione ci sia dal punto di vista culturale e fotografico.
Posso dire solamente che ho già partecipato a qualche concorso indetto a Livorno come ed esempio quello per il poeta Caproni.
Certo mi piacerebbe vedere la mia città come una città attiva, gli spunti ci sono e le persone pure.
Cosa ne pensi dell’uso che si fa quotidianamente dei social per pubblicizzare o pubblicare le fotografie? Che ne pensi di Instagram?
Devo ammettere che anche io faccio uso dei social per pubblicizzare e rendere pubbliche le mie foto, credo che in line di massima sia una cosa positiva.
Certo dobbiamo distinguere tra social e social, alcuni sono fatti bene e si riesce ad apprezzare una fotografia, altri servono solo per gli odiati selfie vedi appunto Instagram, Credo di aver reso l’idea di cosa ne penso.
Per te scattare le foto è più una questione “tecnica” o di impulso?
Lo scatto è una cosa soggettiva, ovviamente le basi tecniche sono necessarie sopratutto se si usano macchine fotografiche di un certo livello.
Tutto dipende dal tipo di foto, per le fotografie di strada dove dobbiamo catturare momenti particolari è più di impulso, mentre per una foto di un paesaggio o una notturna la tecnica è necessaria.
Livorno offre sia paesaggi suggestivi che scenari tipici di una città come tante altre, alcuni anche con sfumature ricche di decadenza. Sei più attratto dai primi o dai secondi?
Non riesco a distinguere le due cose, mi posso perdere se vado al porto o al mercato dove ci sono colori e personaggi altrettanto coloriti e dove appena ti vedono con la macchina fotografica in mano di chiamano “Seghetti”, come in quartieri dove il degrado e l’abbandono la fanno da padrone, e allora la storia che racconti è completamente diversa ma altrettanto interessante
Qualora tu dovessi arrivare tra i dieci selezionati per la votazione finale del Contest, cosa rappresenterebbe per te il laboratorio fotografico indetto dal comune?
Sicuramente sarebbe uno stimolo a continuare con questa passione e una grande soddisfazione che darebbe un senso a tutti gli scatti fatti e a quelli che farò.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al nostro Contest Fotografico?
La voglia di mettermi in gioco e di farmi conoscere come fotografico, la voglia di capire quanto e se i miei lavori possono essere apprezzati e perchè no la speranza di vedere riconosciuti dei meriti ai miei lavori.
Matteo Taccola & Claudio Fedele
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