Non voglio dirti riposa in pace Madiba perché sarebbe come metterti in una bella teca dei ricordi e lasciarti ammuffire, giustificandomi che il tempo passa per tutti e per tutto cancellando ogni cosa, mentre in realtà talvolta persone e messaggi riecheggiano in ogni epoca, non voglio dirtelo per ricordarmi che finché la discriminazione razziale esiste tu non potrai riposare in pace e io come tutti sono responsabile del tuo eterno sonno agitato, perché i vivi devono combattere le ingiustizie dei vivi. Non posso lasciarti andare e non voglio dimenticare le tue parole finché negro sarà utilizzata come un’offesa insensata da persone barbare, non cancellerò i tuoi gesti e la tua grandezza racchiusa nell’umiltà più incredibile che umana, le tue parole fonte di insegnamento siamo obbligati a ricordarle non per precetto, ma perché sappiamo nella nostra profondità che eri nel giusto, per questo e non per altro la tua immortalità sarà reale, la tua persona incorruttibile nei ricordi futuri. Tu sei l’anima numero 46664 consapevole del valore della libertà, avendo passato ben 27 anni in una cella di prigione, affermavi “non c’è nessuna strada facile per la libertà”, tu sei(non eri) quell’invictus che ogni Paese vorrebbe avere, che ogni popolo vorrebbe portare nel cuore, ma noi in questa modernità senza principi, in cui vi sono sempre meno eroi, ci sentiamo(o forse realmente siamo) dei victi.
Eri il padre non solo del tuo popolo, ma di un mondo.
Di seguito riporto la poesia dell’inglese William Ernest Henley usata dallo stesso Nelson Mandela per alleviare gli anni della sua prigionia durante il funesto fenomeno dell’apartheid.
Versione originale (in Inglese)Out of the night that covers me, Black as the pit from pole to pole, I thank whatever gods may be For my unconquerable soul. In the fell clutch of circumstance Beyond this place of wrath and tears It matters not how strait the gate, |
Traduzione in ItalianoDal profondo della notte che mi avvolge, Nera come un pozzo da un polo all’altro, Ringrazio qualunque dio esista Per la mia anima invincibile. Nella feroce morsa della circostanza Oltre questo luogo d’ira e lacrime Non importa quanto stretto sia il passaggio, |
Matteo Taccola
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