24 Novembre 2024

POTD-mandela_2617707b[1]Non voglio dirti riposa in pace Madiba perché sarebbe come metterti in una bella teca dei ricordi e lasciarti ammuffire, giustificandomi che il tempo passa per tutti e per tutto cancellando ogni cosa, mentre in realtà talvolta persone e messaggi riecheggiano in ogni epoca, non voglio dirtelo per ricordarmi che finché la discriminazione razziale esiste tu non potrai riposare in pace e io come tutti sono responsabile del tuo eterno sonno agitato, perché i vivi devono combattere le ingiustizie dei vivi. Non posso lasciarti andare e non voglio dimenticare le tue parole finché negro sarà utilizzata come un’offesa insensata da persone barbare, non cancellerò i tuoi gesti e la tua grandezza racchiusa nell’umiltà più incredibile che umana, le tue parole fonte di insegnamento siamo obbligati a ricordarle non per precetto, ma perché sappiamo nella nostra profondità che eri nel giusto, per questo e non per altro la tua immortalità sarà reale, la tua persona incorruttibile nei ricordi futuri. Tu sei l’anima numero 46664 consapevole del valore della libertà, avendo passato ben 27 anni in una cella di prigione, affermavi “non c’è nessuna strada facile per la libertà”, tu sei(non eri) quell’invictus che ogni Paese vorrebbe avere, che ogni popolo vorrebbe portare nel cuore, ma noi in questa modernità senza principi, in cui vi sono sempre meno eroi, ci sentiamo(o forse realmente siamo) dei victi.

 

Eri il padre non solo del tuo popolo, ma di un mondo.


 

Di seguito riporto la poesia dell’inglese William Ernest Henley usata dallo stesso Nelson Mandela per alleviare gli anni della sua prigionia durante il funesto fenomeno dell’apartheid.

  Versione originale (in Inglese)Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.

  Traduzione in ItalianoDal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.

Nella feroce morsa della circostanza
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.

Matteo Taccola

matteo.taccola92@gmail.com

Show Full Content

About Author View Posts

Matteo Taccola

Sono uno studente della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, curioso, estroverso, mi piace scrivere.
Ho voluto accettare la sfida postami da “Uni Info News”, mettermi alla prova e scrivere quello che penso con l’intenzione di potermi confrontare con tutti quelli che ci leggono.

Previous La Stagione Teatrale del Verdi e i “Teatri di Confine”
Next Noi dimenticheremo

Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Close

NEXT STORY

Close

Una discussione sul Palazzo Grande

15 Marzo 2022
Close