In questo articolo intendo riportare il comunicato stampa, datato 18 luglio 2014, dell’Unione Inquilini Livorno relativo, come spiegato meglio successivamente, alla pubblicazione della normativa che vieta lo sfratto nei confronti di coloro che verranno ritenuti oggetto di morosità incolpevole.
Anche se con finanzianti esigui, rafforza la legge regionale sul disagio abitativo e da più poteri alla Commissione territoriale Livorno – Collesalvetti per la difesa delle famiglie sotto sfratto.
Dopo undici mesi arriva la pubblicazione in Gazzetta della distribuzione del fondo per la morosità in colpevole e la normativa da applicare (l’art.6) secondo la quale nessuno sfratto può essere realizzato nei confronti di soggetti che rientrano nella definizione di morosità incolpevole.
Questa normativa rafforza il dispositivo già in atto in Toscana e a Livorno previsto dalla legge regionale 75/12, l’introduzione delle parole “morosità incolpevole” è una nostra conquista. Fino a poco tempo, sembrava una bestemmia impronunciabile. Oggi, è anche nella legge nazionale. Non sarebbe avvenuto senza le denunce, le mobilitazioni, le lotte di questi anni. Ciò non cambia la natura delle nostre critiche al sistema dei sussidi a valle e all’inconsistenza finanziaria del fondo istituito a livello nazionale. Tecnicamente dice che i Comuni e le Prefetture devono predisporre (a Livorno attraverso la commissione già istituita) gli elenchi delle famiglie sotto sfratto per adottare misure di graduazione programmata dell’utilizzo della forza pubblica nelle azioni di rilascio. La legge da cui il decreto attuativo trae la norma originaria, parla in concreto di “misure di accompagnamento sociale” cioè passaggio da casa a casa, in sostanza con un nuovo contratto a canone sostenibile o un alloggio pubblico.
Va aggiunto che con questo decreto si distribuiscono risorse previste dal decreto legge n. 102 del 31 agosto 2013. Parliamo di 20 milioni per il 2014 e 20 milioni per il 2015. Sono purtroppo finanziamenti insufficienti, che il governo, regioni e comuni devranno incrementare.
Visto che in Italia, gli sfratti sono aumentati: l’89% di questi è per morosità incolpevole e le sentenze di sfratto nel 2013 sono state per morosità incolpevole sono state 65.302, (con aumento del 300%) e che la perdita del lavoro è causa principale della perdita della casa, è inutile sottolineare che se la crisi occupazionale continua ad aggravarsi aumenteranno gli sfratti.
Occorrono nuovi alloggi sociali (700 mila famiglie in lista per una casa popolare che rimangono senza risposta) ed è necessario incentivare il canone concordato o sostenibile nel mercato immobiliare privato.
Un piano casa, degno di questo nome, dovrebbe affrontare questi due problemi.
Noi abbiamo proposte molte semplici e concrete: un vero piano strategico per un milione di alloggi sociali, senza nuova cementificazione ma attraverso il recupero del patrimonio esistente, a partire da quello pubblico inutilizzato e in disuso; intervenire, eliminando il libero mercato degli affitti, al fine di una loro reale calmierazione.
Paolo Gangemi
Unione Inquilini Livorno
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