La galleria urbana del Welcome to Pisa si arricchisce del prestigioso contributo degli artisti Teo Pirisi, in arte Moneyless, e Alberonero (Luca Boffi) che, nell’ambito della rassegna, realizzeranno due importanti interventi. Le opere murarie interesseranno rispettivamente le facciate nord (via San Giovanni al Gatano) e sud (via Conte Fazio) del deposito idraulico di proprietà della Regione Toscana, che ha contribuito finanziariamente al festival grazie al bando pubblico “Toscana in contemporanea 2017”. Un bando che, secondo le linee programmatiche del progetto “Giovanisì”, ha premiato la giovane squadra di artisti e operatori culturali della rassegna, tutti under 35.
A vedere per prima la luce sarà l’opera «Pisa 01» di Moneyless, che sarà completata proprio in queste ore, mentre Alberonero comincerà a lavorare a partire dalla seconda metà di agosto.
Un gioco di trasparenze, sovrapposizioni e intrecci: questo l’omaggio di Moneyless al quartiere di Porta a Mare, che compie un altro importante passo verso la creazione di un distretto di arte contemporanea a cielo aperto.
«Voglio presentare qui a Pisa una parte della mia ultima ricerca artistica ̶ spiega l’artista ̶ . Questo lavoro è tratto da un frammento di un quadro che ho dipinto per “Transparency”, la mia prossima mostra che personale che avrà luogo a Los Angeles il 26 di agosto . In questa ultima fase del mio lavoro ̶ prosegue ̶ sto lavorando molto sulle trasparenze e le sovrapposizioni di frammenti di grandi circonferenze ,che si intrecciano su più livelli. La composizione risulta una specie di “close up” di lavori più grandi, quasi come se il muro fosse in realtà una finestra su un mondo che va oltre il confine del muro stesso».
«Dopo il successo di Re-Nasci ̶ commenta il curatore Gian Guido Maria Grassi ̶ , monumento al lavoro dello street artist americano Gaia, apriamo la doppia lavorazione sul deposito della polizia idraulica che ospiterà nelle sue facciate sud e nord due opere permanenti astratte di due artisti italiani. Al festival, infatti, partecipano artisti sia figurativi sia astratti, nel tentativo di raggiungere le diverse sensibilità e rappresentare le eterogenee espressioni dell’arte contemporanea. Sia Moneyless che Alberonero sono due artisti che lavorano con la geometria ed il colore: il primo con le sue frammentazioni e trasparenze si è mosso in una dimensione sempre più astratta, il secondo sta percorrendo una percorso di natura più architettonica che dialoga con le ricerche dei grandi Maestri degli anni ’60 e ’70 come Bruno Munari. La posizione del deposito, inoltre, è strategica. Punto più alto della zona, è visibile e domina l’intero quartiere accogliendo chi, lungo l’Aurelia, arriva a Pisa provenendo da Livorno e da Viareggio: Welcome to Pisa».
Non solo arte, dunque, ma anche riqualificazione, come testimoniato dalla nuova vita del deposito, la cui superficie esterna, infestata da sterpi e rovi, è stata oggetto di un importante lavoro di bonifica per consentire la realizzazione delle opere.
E a Teo Moneyless Pirisi, come ricorda l’assessore alla cultura Andrea Ferrante, va riconosciuto anche il merito di aver creduto fin dall’inizio nelle potenzialità della rassegna. «Il Festival continua a crescere con il secondo intervento che sarà sicuramente un nuovo successo. A Teo “Moneyless” Pirisi ̶ sottolinea ̶ dobbiamo molto. Con lui e Gianguido Grassi, più di un anno fa, cominciavamo a immaginare questa impresa. Non sarebbe stato possibile concretizzarla senza il suo prestigio nel mondo dell’arte pubblica, grazie al quale tanti artisti di grande statura internazionale hanno accettato di essere coinvolti».
“Pisa 01” è il secondo in ordine di tempo degli interventi murari realizzati nell’ambito del festival. Si sono conclusi, invece, la scorsa settimana i lavori per la realizzazione di Re-Nasci, la monumentale opera dell’artista statunitense Gaia.
Un monumento al lavoro che ripercorre la storia del quartiere operaio di Porta a Mare, da Cosimo I de’Medici alla fondazione dello stabilimento di Saint-Gobain, avvenuto nel 1889, riuniti in un affresco corale sullo sfondo di un paesaggio tipico dell’iconografia rinascimentale.
«Nasci, una parola latina che è la radice sia di nazione che di rinascimento, è una riflessione sulla storia del lavoro in Italia e, per estensione dei secoli, nel mondo – racconta Gaia -. Poiché l’automazione diventa una realtà sempre più spaventosa e apparentemente in diretto conflitto con la Costituzione italiana, come cambierà il rapporto dell’umanità con il lavoro e la produttività? E sarà ancora garantito il lavoro a coloro che vivono in società che tradizionalmente lo acquisivano come per diritto di cittadinanza o nascita? Questi dilemmi sono presentati
nell’allegorico stile del primo rinascimento e dalla bucolica pittura del paesaggio. Considerando che il muro è parte dalla storica fabbrica di Saint-Gobain Glass, il prefisso “Re-” è impiegato come quadro primario concettuale, al fine di incorporarne la storia e il futuro all’interno dell’opera».
Molto sentita la partecipazione da parte degli abitanti di Porta a Mare che, ieri sera, hanno partecipato insieme al rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella e al critico d’arte Philippe Daverio, al brindisi organizzato da Saint-Gobain in occasione della presentazione di Re-Nasci, a cui Gaia ha simbolicamente dato le ultime pennellate per offrire ai presenti l’opportunità di osservare la sua performance dal vivo.
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