Livorno. Sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana non rinuncia alla speranza ingenua e illusoria di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore. Su questi temi, che il grande Maestro Eduardo De Filippo seppe infondere con assoluta maestria in “Non ti pago”, commedia che lui stesso definì “molto comica ma che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto”, si era confrontato fino all’ultimo il figlio Luca come regista e capocomico della Compagnia che porta il suo nome. Solo una terribile quanto improvvisa malattia, l’ha strappato alla vita ed al suo amato palcoscenico il 27 novembre scorso, ma fino all’ultimo dalla clinica in cui era ricoverato si era adoperato perché il suo lavoro non si fermasse e andasse in scena come lui l’aveva pensato. Ed il testimone era così andato al bravo attore Gianfelice Imparato, interprete eccellente, formatosi alla scuola di Eduardo negli anni ’80 e successivamente partecipe di diversi spettacoli nella compagnia di Luca De Filippo. La sicura regia di Luca e l’affiatamento di tutta la Compagnia fa sì che la messinscena attesa al Teatro Goldoni per mercoledì 20 e giovedì 21 gennaio, con inizio alle ore 21, manterrà l’alto livello qualitativo, apprezzato dal pubblico e dalla critica e che contraddistingue da sempre le produzioni del Teatro di Eduardo.
Gianfelice Imparato sarà così interprete perfettamente a suo agio nei panni di Ferdinando Quagliolo, il titolare di un banco lotto, giocatore sfortunato e accanito, personaggio ambiguo e surreale, che vive tra sogno e realtà. Gestore di un botteghino del lotto a Napoli è un accanito giocatore eccezionalmente sfortunato. Al contrario un suo impiegato Mario Bertolini, suo futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite e addirittura un giorno gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per se. Egli sostiene che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliolo dove ora risiede il giovane Bertolini. La commedia si sviluppa intorno ai vari tentativi di Ferdinando di appropriarsi del biglietto vincente con esasperate contese, dispute surreali e grottesche maledizioni…
Biglietti ancora disponibili presso il botteghino del Goldoni (tel. 0586 204290) martedì e giovedì ore 10-13, mercoledì, venerdì e sabato con orario 17-20; nei giorni di spettacolo la biglietteria aprirà alle ore 19; prezzi dai 20 ai 30 €; giovani sotto i 30 anni € 12. Tutte le informazioni su www.goldoniteatro.it