Piazza Venti è uno dei posti più belli di Livorno.
Lontana dalla celeberrima Terrazza, la Piazza offre un posto isolato e da poco riqualificato, ottimo per eventi, iniziative o più semplicemente occasioni di incontro spontanee.
È proprio per questa ragione che la notizia di una serie di iniziative chiamate ” Il giovedì dei privati e dei pittori” ha subito attirato la mia attenzione e mi ha spinto ad approfondire il tema con Massimiliano Luschi, pittore livornese da molti anni attivo in città nonché ospite dell’ evento.
1)Buongiorno Massimiliano Luschi!
Intanto La ringrazio per la disponibilità, inizierei parlando un po’ di Lei, della sua arte e del suo stile in modo tale da “presentarsi” a tutti gli effetti.
Io sono nato nel 1975 a Livorno, dove lavoro, e ho studiato fin da ragazzo l’arte e la pittura tra Pisa e Firenze.
Ho sempre dipinto fin da ragazzo grazie agli influssi di mio padre, uno degli ultimi della pittura tradizionale labronica; il mio stile è post-labronico, teso a far emergere ciò che vedo, sento o provo.
Fin da piccolo ho desiderato fare il pittore, l’unica alternativa seria per me era fare il pasticciere(sorride di gusto)….
2)Qual è l’aspetto che più Le piace del suo lavoro o della sua arte ?
Dipingere in modo professionale comporta talvolta compromessi, non mi piacciono ma fanno parte del mestiere. Amo, al contrario, dipingere con “passione”, buttando fuori tutto quello che sento o provo.
L’artista deve cogliere le sensazioni, un esempio ?
Se dipinto a Piazza Cavalotti devono emergere le grida, la curiosità e il cuore labronico presente; la tecnica che utilizzo è Ottocentesca ma quello che vedo è moderno.
3) Cosa consiglia ai giovani che si appassionano all’arte?
Lavorare tanti e non ascoltare nessuno salvo i loro maestri.
Anche Benigni in uno dei suoi film lo dice sempre: ” Lavorare, lavorare, lavorare”.
Divertirsi in più non guasta.
4)Una domanda che poniamo spesso agli operatori culturali riguarda il rapporto tra cultura e città a Livorno…Lei cosa ne pensa ?
Posso dire, come gli allenatori, così :no comment.
Livorno e Livorno, è la tua città, la ami però nessuno è pronto ad aiutarti.
Ci sono tanti fondi sfitti che potrebbero essere utilizzati per stimolare l’attività dei giovani e meno giovani …venire incontro alle sensibilità culturali con mostre, valorizzare di più le nostre, puntare di più sull’ arte creando una accademia….purtroppo il Comune fa poco anche se più di prima.
Abbiamo dato i natali a Modigliani, Fattori, Puccini e non sappiamo neanche chi sia Puccini…
5) Parliamo ora dell’evento organizzato per giovedì 14 aprile, “Il Cerca Trova presenta la piazza degli Artisti”.
Come si inserisce questo evento nel contesto livornese e cos’altro mancherebbe alla città ?
Questa è una bella iniziativa e il Comune ha percepito che può essere una bella idea.
Alla fine siamo noi livornesi un po’ esuberanti e questi gazebi sono un modo per farsi vedere sfruttando proprio questa qualità.
Ogni artista potrà infatti dipingere in piazza ed esibire la propria arte due volte al mese fino a giugno; ai ragazzi del Cerca Trova, oltre che al Comune, va un apposito applauso.
6) Qual è l’esigenza dietro il Cerca Trova ?
Noi artisti ci siamo organizzati con i ragazzi del Cerca Trova e, con il supporto del Comune, abbiamo deciso di tentare di valorizzare di più l’arte in città.
7) Come mai è stata scelta proprio Piazza Venti ?
Il Comune punta molto su quella zona, prima c’era il mercatino americano ma da qualche tempo, pur con una notevole riqualificazione urbana, ha perso parte della sua centralità.
Io penso che il nostro Centro Storico non abbia nulla da invidiare a nessuna altra città toscana, non avremo una storia lunga ma abbiamo i nostri bei livornesi…imparagonabile con altri abitanti per umanità.
Sarebbe bello estendere l’iniziativa in altri luoghi della città come Piazza Cavallotti
8) Per concludere con un’ultima domanda…cosa chiede ai livornesi?
Si dovrebbe lavorare più nelle scuole trasmettendo l’idea che un mestiere come il pittore o lo scultore o l’artigianato non è fare il vagabondo anzi… Un oggetto artistico, che a volte costa meno di una stampa dell’Ikea, è importantissimo…ti permette di riflettere, di fermarsi e questo si è un po’ perso nella nostra società.
Siamo sempre tutti di corsa invece serve, talvolta, perdersi per ritrovarsi e questo è vero soprattutto al pittore.
La pittura è una cosa seria che deve essere assaporare e vissuta…lo scintillio che esce dagli occhi una volta finito il lavoro è qualcosa di unico.
Ringraziamo ancora una volta il Maestro Massimiliano Luschi per la disponibilità e Edoardo Iannantuoni per l’intervista, appuntamento a domani e al 28 aprile dalle 9 alle 19:00!
Giulio Profeta
giulio.profeta@uninfonews.it
(Foto tratta da barganews)