A leggere i nomi degli sfidanti, sembrerebbe di dover assistere ad un ottavo di finale, ma così non è in quest’edizione degli US Open.
Avendo battuto in semifinale, rispettivamente, Djokovic e Federer, Nishikori e Cilic sono i finalisti più inattesi per l’ultimo Slam della stagione, poiché una finale degli US Open disputata da due giocatori fuori dalla top 10 a New York non la si vedeva da quasi vent’anni (Rafter-Rusedski, 1997).
La finale più imprevedibile degli ultimi 10 anni è al contempo una partita che può proiettare uno tra Kei Nishikori e Marin Cilic nella cerchia dei vincitori Slam, la cui estensione negli ultimi anni si è quasi arrestata a causa del dominio dei Fab Four. Eppure già dall’Australian Open di quest’anno la musica è cambiata, in quanto Stanislas Wawrinka, battendo Nadal in finale, ha raggiunto l’elitè tennistico dei Vincitori Slam, elitè a cui si aggiungerà da stanotte il nuovo campione degli US Open.
La partita ha inizio e la sensazione è che sia il croato che il giapponese sentano la pressione di una finale Slam, fino a quando, sul 3-2 per Cilic, Nishikori perde il turno di servizio, regalando così a Cilic il primo parziale, vinto dal tennista di Medjugorje per 6 giochi a 3. Il secondo set comincia con 3 palle Break salvate da Nishikori sull’1-1, ma la quarta è fatale per il nipponico e Cilic si porta sul 2-1 e servizio.
Il croato salva a sua volta 2 palle Break sul 15-40 e ferma sul nascere una timida reazione del giapponese, confermando così il break. Successivamente, il terzo break del match subìto da Nishikori porta Marin Cilic a servire per il set sul punteggio di 5-2. Nel momento in cui anche il secondo set sembra essere una pratica archiviata agevolmente dal croato, arriva il primo break del match di Nishikori, il quale, però, sbagliando nel game di servizio uno smash sul 30 pari, consente a Cilic di rendergli subito il favore, con Marin che ringrazia e si porta avanti 2 set a zero (doppio 6-3).
Il terzo set comincia con 3 ace di Cilic, seguiti da 3 punti consecutivi di Nishikori, di cui il terzo è un doppio fallo. È chiaramente il momento chiave della partita, poiché partire in vantaggio potrebbe essere più che mai decisivo in questo parziale. Sulla falsariga dei primi 2 set, nel momento chiave Cilic alza il livello, portandosi sull’1-0, ma Nishikori non sembra essere intenzionato a mollare così facilmente la sua prima finale Slam, e replica al game di Cilic, 1-1. Ciò nonostante, oggi Cilic è in stato di grazia e sul 2-1 strappa nuovamente il servizio all’impotente Kei, il quale sotto di 2 set e un break comincia a sentire il peso della sconfitta. Sul 4-2 SuperMarin annulla altre 3 palle break, bloccando per l’ennesima volta le velleità di Nishikori e confermando in mondovisione che l’8 Settembre 2014 è il giorno della sua definitiva affermazione ad altissimo livello.
Arriva finalmente il momento più atteso dal croato, che sul 5-3 serve per il primo titolo Slam della carriera, e al secondo Match point, sul 40-15, scaraventa fuori dal campo il giapponese di rovescio, vincendo gli US Open 2014. A fine partita Marin abbraccia uno ad uno tutti i componenti del suo box, mentre un chiaramente deluso Nishikori trova ristoro sulla sedia al fianco dell’arbitro.
Non so quanto questo Exploit del croato sia dovuto all’ingaggio di Goran Ivanisevic come Coach, ma sta di fatto che da stasera l’olimpo tennistico accoglie con immenso piacere un talento balcanico purissimo, Marin Cilic, che stanotte è stato a dir poco magnifico!
Piergiorgio Romano