Magic McConaughey – Da Sex Symbol ad Attore!
Poi qualcosa è cambiato. Una chiamata, un ingaggio con un regista-leggenda, padre di quel capolavoro quale L’Esorcista, ha fatto si che Matthew (super fisico) McConaughey prendesse seriamente l’arte della recitazione e si calasse in parti complesse e degne di nota. Così lo vediamo vestire i panni del serial killer Joe, nell’omonimo film di William Friedkin, assieme a Juno Temple, bellissima e sensuale.
Sempre nel 2011 Matthew prende parte al thriller The Lincoln Lawyer, diretto da Furman. Un film assolutamente non brillante, che lascia un po’ l’amaro in bocca per certi aspetti, ma che ripropone ancora una volta un protagonista ben
In Magic Mike, pellicola diretta da Steven Soderbergh, McConaughey da il volto al capo del locale di spogliarellisti dove lavora Channing Tatum; anche qui, sebbene la pellicola verrà ricordata sicuramente per le numerose scene che vedono i bei ballerini danzare semi nudi sul palco, sarà proprio quest’ultimo ad interpretare un personaggio chiave, volto dell’America di oggi e dotato di un fascino ambiguo che restituisce un po’ di serietà al lungometraggio. Il balletto finale dove Matthew suona la chitarra e si lancia in una danza scatenata è (per ora) l’ultima vera apparizione di quell’uomo che ormai non è più, di quell’interprete che si lasciava andare e non pensava che un giorno avrebbe avuto tanto successo e sarebbe stato tanto apprezzato.
Il 12 Gennaio, riceve per la sua interpretazione, in quest’ultimo film, il Goden Globe come miglior attore protagonista in
Che dire infine del caro Matthew McConaughey? E’ questo, senza alcun dubbio, uno dei rari casi in cui una persona sembra voler, ad un certo punto della sua vita, smettere di fare qualcosa di semplice e superficiale e impegnarsi (artisticamente si intende) sul serio. Grazie alle collaborazioni con registi quali Scorsese, Friedkin (a cui dobbiamo dare un grandissimo merito per averci visto veramente bene in lui!), Soderbergh e Valléè, il bello di Hollywood può finalmente dire di aver ottenuto la consacrazione ed il consenso da parte di critica e pubblico (non solo esclusivamente femminile) nonché le lodi anche da parte di coloro i quali non gli avrebbero dato, tempo fa, due lire e tra questi vi è in prima fila colui che ha scritto questo resoconto.
Se tutto dovesse andare per il verso giusto, una nomination all’Oscar quest’anno non gli e la toglie nessuno!