L’Ulisse di Omero al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
Martedì 12 aprile ( ore 21) al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
L’Ulisse di Omero interpretato in chiave moderna
Sulla scena “docenti attrici” sotto la regia di Emanuele Gamba
Questa sera, martedì 12 aprile (ore 21), nella Sala del Mare del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (via Roma, 234) , andrà in scena “Ulisse” tratto da L’Odissea di Omero per la regia di Emanuele Gamba.
La performance teatrale è la conclusione del corso di formazione per docenti sui linguaggi teatrali inserito nei programmi di “Scuola Città” 2015-2016 promossi dal CRED (Centro Risorse Educative e Didattiche del Comune di Livorno).
Sulla scena un gruppo di “docenti attrici”, che daranno vita ad un allestimento giocoso e divertito, che introduce un punto di vista nuovo e leggero sul poema omerico: un punto di vista che privilegia una interpretazione contemporanea e allegramente problematica. In questo gioco un Ulisse naufrago, sottolineerà la condizione dell’essere umano teso alla conoscenza, disposto a rinunciare alle cose più care per raggiungere i propri obiettivi. Riuscirà a rivedere la sua Itaca?
Il capolavoro di Omero è il primo romanzo della letteratura occidentale. L’Odissea, è un poema di viaggi e incantesimi, nel quale troneggia una figura di eroe del tutto particolare: ardimentoso in mezzo a mille pericoli, fra genti aliene e selvagge, mostri e prodigi. E’ Ulisse, Odisseo in greco, un protagonista che ci mostra un’altra dimensione della forza dell’uomo: una forza non più fisica come negli eroi classici della mitologia, ma una forza intellettuale che si esprime di volta in volta in capacità di persuasione, intuito vivissimo, astuzia geniale. Un leader, tout court. Non è più prorompente passionalità, ma il superamento del concetto dell’uomo che “vince” solo perché è giovane e forte. Ulisse è un uomo maturo, un uomo che “molto ha dovuto soffrire e molto vagare”; la sua odissea è l’odissea della vita di ognuno di noi: e tuttavia, con le sole armi della sua mente e lo scudo di un’acuta psicologia, nonostante le apparenze, non è non sarà mai un uomo vinto.
Così, un grande racconto dimostra di poter essere narrato con l’uso di pochi oggetti, di pochi elementi semplici e naturali; un grande racconto a più livelli dove gli dei si mostrano l’origine delle disavventure dell’eroe greco.
Gli episodi più significativi del suo peregrinare (Penelope, Nausicaa, Calipso, Circe, Polifemo, Sirene) compongono una grande affresco avventuroso e appassionante, quello del viaggio di un naufrago.