Lovecraft, Disegno e Talento: la storia di Sara Bardi
Lo coltivo sin da quando ero bambina. Sfido chiunque dei miei parenti a ricordare un giorno della mia infanzia che io abbia speso senza prendere in mano la matita. Mia nonna materna, in un certo senso, si vanta di essere stata la prima ad avermi avvicinata al disegno. Era, ed è ancora, una sarta eccezionale e quando passavo i pomeriggi da lei ero incuriosita dalla carta da modello e dalle riviste di figurini di moda. E sempre in quei pomeriggi, guardavo anche un sacco di cartoni animati Disney e film di fantascienza. Immagino che la mia voglia di disegnare sia nata dalla commistione delle tre cose.
2) Sei stata in un qualche modo aiutata o spronata anche dal tuo ambiente familiare e/o scolastico?
Spronata direi di no, nel senso che nessuno ha cercato di portarmi su questa strada. Ci sono arrivata da sola, ma una volta deciso di imboccarla ho ricevuto grande supporto da parte della mia famiglia. Anche se abbiamo interessi diversi, io e i miei genitori condividiamo la passione con la quale ci dedichiamo a questi interessi e conseguentemente siamo consapevoli di quanto sia importante per ciascuno di noi avere la possibilità di dedicarvi tempo ed energie.
3) Ti sei/stai formando da sola o segui dei corsi particolari?
Sono prevalentemente un’autodidatta. Solo negli ultimi tre anni ho frequentato un corso di illustrazione e digital art presso la scuola Nemo NT di Firenze allo scopo di professionalizzarmi e comprendere meglio questo ambiente. Sicuramente il giudizio e la guida di professionisti del settore sono stati molto importanti per la mia crescita, ma so di avere ancora molta strada da fare!
4) Quali sono principalmente le tue fonti di ispirazione?
Le cose che mi hanno traumatizzata durante l’infanzia… in senso buono! Quelle che per un motivo o per un altro mi sono rimaste più impresse e a cui ancora oggi continuo a guardare come a modelli di stile ed estetica…
I lungometraggi stop-motion di Tim Burton come ‘The Nightmare Before Christmas’ e ‘James and the Giant Peach’, ma anche i musical di Andrew Lloyd Webber (Cats, Phantom of the Opera, Jesus Christ Superstar) ai quali va a sommarsi il mio amore dei primi anni di liceo per H.P Lovecraft, autore statunitense considerato da molti il padre della fantascienza moderna.
Un’altra influenza è stata sicuramente l’animazione giapponese, da cui la maggioranza dei miei coetanei non ha avuto la possibilità di ‘salvarsi’ visto il monopolio che esercita sulla programmazione del primo pomeriggio di Italia1. Ma anche in quest’ambito, le mie preferenze riguardano autori di nicchia come Shinichi Hiromoto e Yusei Matsui (dei quali non vedremo mai una trasposizione anime su Italia1… per tanti buonissimi motivi!) e in generale preferisco la produzione fumettistica francese e coreana a quella giapponese.
5) Con quale atteggiamento ti poni verso il lavoro che svolgi, lo vivi come un hobby, come un momento di relax, o di lavoro?
Penso che le persone più felici della terra siano quelle che amano il proprio lavoro. Per me è tutte e tre le cose insieme, anche se al momento non mi consente di portare a casa la proverbiale pagnotta. Ricevo commissioni e di tanto in tanto collaboro con altri autori, ma principalmente mi dedico alla mia produzione personale e allo sviluppo di progetti originali.
Mi piacerebbe lavorare in un piccolo studio composto da altri creativi pazzi quanto me per realizzare uno o più progetti comuni. Sono consapevole dei miei limiti, ma anche dei miei punti di forza e so anche che (ogni tanto…) ho veramente delle buone idee. Solitamente, sono molto critica e tendo a sminuire il mio lavoro perché so di poter fare di meglio, ma allo stesso tempo ho imparato a distinguere su cosa valga la pena investire e su cosa no, per questo mi piacerebbe condividere con altri quel che riesco a combinare di buono.
7) Che cosa diresti a chi, come te, ha in mente di sviluppare e accrescere un proprio e preciso talento?
Che deve essere una cosa spontanea. Non ti deve pesare, perché nella maggior parte dei casi, ‘migliorarsi’ significa stare giornate intere a combattere per superare ostacoli piccoli e grandi. Nel mio caso, mi capita spesso di dover rifare da zero o modificare pesantemente un’illustrazione decine di volte per poi non essere comunque soddisfatta del risultato. Ma il lavoro è finito, ho fatto del mio meglio ed è ora di passare ad altro, confidando che la prossima volta andrà meglio. Credo che sia importante prendere le cose seriamente e al contempo con una certa leggerezza.
8) Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi? Parteciperai a Mostre o eventi in particolare?
Attualmente sono al lavoro sul un webcomic settimanale ‘Lovely Lovecraft’ liberamente tratto, com’è facilmente intuibile, dalle opere del già menzionato H.P Lovecraft. E’ la prima volta che mi cimento con il fumetto anche se non sono estranea alla sceneggiatura e perciò lo considero un modo per mettere in pratica tutto quello che ho imparato.
No. Onestamente non ho mai partecipato attivamente ad eventi di alcun tipo se si escludono le presentazioni dei miei due romanzi fantasy ‘L’Orologio d’Argento di Mister Weeping’ e ‘L’Ultimo Volto della Luna’ tenutesi qualche anno fa sia al Lucca Comics & Games che ad altri eventi minori. E non ho niente in programma nemmeno per l’anno a venire dato che, se riesco a barcamenarmi tra le procedure di richiesta per il Visto, lo passerò negli Stati Uniti grazie ad un programma di lavoro-studio per perfezionare il mio inglese.
9) Saremmo molto lieti di seguirti anche in futuro, ci farai sapere delle tue prossime iniziative?
Innanzitutto grazie per lo spazio che mi avete dedicato. Per quanto riguarda i progetti futuri… potete scommetterci! Non vi libererete di me così facilmente!
Biografia di Sara
Livornese classe ’92, Sara Bardi – meglio nota sul web come Malakia – ha incanalato la sua passione per il fantastico nei romanzi L’Orologio d’Argento di Mister Weeping e L’Ultimo Volto della Luna e nel suo corso di studi, frequentando l’Accademia Nemo NT di Firenze. Lavora come illustratrice freelance ed è autrice del webcomic settimanale Lovely Lovecraft basato sulle opere del Solitario di Providence.