Debutta la stagione di prosa al Teatro Guglielmi di Massa. Ad aprire il ricco cartellone, lo spettacolo «L’ora di ricevimento (banlieue)», nato dalla penna di Stefano Massini, giovane
Nei panni del protagonista, il professor Ardeche, un grandissimo Fabrizio Bentivoglio, che non è venuto meno all’impegnativo ritratto di «artista di rara intensità e sensibilità», tracciatogli dal regista pugliese. Mai esagerato, completamente a suo agio nelle vesti di un rassegnato insegnante di francese di mezza età, Bentivoglio trascina il pubblico all’interno di quella «scatola d’intonaco» che è la scuola di Les Izard, costringendolo a riconoscersi in ognuno di quei soprannomi, un po’spietati e un
E la banlieue, come in un gigantesco gioco di specchi, amplifica e deforma differenze sociali e culturali; specchi che, se illuminati dalla giusta prospettiva, potrebbero manifestarsi in tutta la loro forza abbacinante. A far da sfondo alle vicende che si alternano sul palco, una scenografia essenziale ma efficace, con un grosso albero da frutto, spettatore cupo e silenzioso, e unico elemento che sembra davvero potersi adattare al drammatico fluire dei tempi. Lontana da una retorica meramente buonista, la scuola tratteggiata da Massini è un arazzo di storie e culture diverse, i cui fili non sempre finiscono per incrociarsi ma tendono piuttosto a correre l’uno parallelo all’altro, rigettando ogni possibilità d’incontro e comprensione del diverso.
Melissa Aglietti