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Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug — Fan Event

Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug — Fan Event

Si è tenuto lo scorso Lunedì 4 Novembre il fan event dedicato a The Hobbit – The Desolation of Smaug, a cui hanno partecipato, in ben 4 differenti città del mondo (Los Anglese, Wellington, New York e Londra),  il regista Peter Jackson, Evangeline Lilly (Lost), Andy Serkis, Lee Pace, Orlando Bloom, Richard Armitage e Jed Brophy. L’incontro, se così possiamo chiamarlo, è durato circa un’ora ed è stato caratterizzato, principalmente, da una serie di domande che alcuni dei numerosi e fortunati fan, presenti nelle sale dei vari cinema in cui risiedevano le star,  hanno fatto ai presenti (più o meno una a testa). Al di là di quel che Jackson e compagnia hanno risposto è bene, per tutti coloro che attendono il secondo capitolo di questa nuova trilogia, concentrarsi sui tanti altri aspetti che sono fuoriusciti da questa “convention”.

Prima di tutto è stato mostrato a fine serata uno sneak peek o “trailer dell’ultimo momento” di circa 3 minuti, pieno di scene inedite e dalle atmosfere molto più cupe rispetto ai provini e alle molte clip precedenti. In questo ultimo assaggio pubblicitario sono stati messi in luce alcune delle tematiche già presenti in Un Viaggio Inaspettato, in primis l’odio profondo tra Thorin e gli elfi, o se volessimo estenderlo su una più larga scala: tra gli elfi che abitano Bosco Atro e i nani. Del tutto nuova è, invece, la figura di Bard l’arciere, che fino a poco fa era stata un po’ messa da parte, ma che in queste ultime settimane (grazie a poster e locandine apparse sul web) ha iniziato ad avere un importanza non da poco. Pontelagolungo (una sorta di Venezia della Terra di Mezzo) si identifica, per adesso, nella figura dell’abile arciere, nonché coraggioso guerriero e difensore della propria città natale, che non si perita a mettere in guardia Thorin Scudodiquercia riguardo ai pericoli che lo attendono qualora voglia proseguire il  viaggio verso la Montagna Solitaria (Erebor).

Ci siamo dimenticati di qualcosa o di qualcuno? Ovviamente non poteva mancare Bilbo, che ancora una volta, in questo lungo provino, risulta essere di fondamentale importanza anche se non viene messo in risalto come era successo per il precedente episodio, il tutto ci porta supporre che il regista abbia preferito, con La Desolazione di Smaug, sottolineare l’importanza di altri avvenimenti, invece di incentrare l’attenzione unicamente sul mezzuomo. Gandalf lo vediamo indaffarato con Radagast il Bruno tra le rovine di Dol Guldur e questo sarà sicuramente uno degli aspetti più interessanti, nonché uno dei retroscena di maggior rilievo, di tutta la produzione. Ancora una volta viene mostrata l’elfa Tauriel (personaggio completamente assente nei romanzi di Tolkien) e la sua “relazione” con Legolas e Thranduil. Sarà sicuramente interessante/divertente scoprire che tipo di personaggio Jackson e Lilly hanno saputo tirar fuori e creare di punto in bianco e quanto potrà apparire coerente con la visione del regista e dello scrittore, anche se i puristi hanno già, in parte, bocciato questa idea. Infine, come ultima notizia, ma non meno importante, riveliamo che ancora una volta Smaug è stato mostrato a malapena ad eccezione della voce, la quale, in tutto il suo grottesco fascino,  non si risparmia nell’affermare, davanti (si suppone) al povero hobbit che solo il temibile Smaug è l’unico re sotto la montagna.

Che dire, dunque, di tutto ciò? Se escludiamo il fatto che non abbiamo potuto assistere ai venti minuti in anteprima mostrati nelle sale “prescelte” di tutto il mondo, quel che abbiamo visto è stato indubbiamente interessante ed allo stesso tempo lieve avvertimento del potenziale che Peter Jackson non ha avuto paura di usare eppure, già da questi trailer e foto apparse di recente, la paura che questo secondo capitolo possa, in un modo o nell’altro, essere quello più discusso e meno riuscito (non tanto tecnicamente, piuttosto per quel che riguarda la sceneggiatura e la trama) è sempre più concreta, poiché tirar fuori 3 pellicole da un racconto quale Lo Hobbit, il cui numero di pagine raggiunge a malapena La Compagnia dell’Anello, è davvero un’impresa. Il regista della trilogia de Il Signore degli Anelli ci è parso un po’ preoccupato, ma per noi spettatori vedere uno come Jackson dietro alla macchina da presa è comunque un qualcosa che mette sicurezza al contrario di altri film-maker. Confidiamo, dunque, ne La desolazione di Smaug, sperando che ancora una volta l’intera produzione abbia saputo centrare il bersaglio e che sappia accontentare critica e pubblico. Le incertezze, tuttavia, sono molte, i dubbi non mancano e la sensazione che il terreno sotto i piedi del regista inizi a franare è sempre più tangibile. Non rimane che arrivare al 12 Dicembre per mettere (in parte) la parola fine a tutte queste domande.

Nota a margine: Sarà I See Fire di Ed Sheeran la canzone che accompagnerà i titoli di coda del lungometraggio. Quest’ultima sarà inoltre presente nella colonna sonora del film, composta da Howard Shore, ed è già acquistabile su iTunes, mentre per l’intero album bisognerà aspettare fino a metà Dicembre.

Non perdetevi, nei prossimi giorni, la recensione su l’edizione estesa de Lo Hobbit Un Viaggio Inaspettato!

Peter Jackson (a destra) e Ed Sheeran (a sinistra).

Claudio Fedele

 

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